Campionato 29/12/2017 19:36
Conferenza stampa, DI FRANCESCO: "Dobbiamo credere di più in noi stessi, l'unica alternativa al 4-3-3 è il 4-2-4. Giocherà Schick, Defrel è out" (AUDIO, FOTO E VIDEO)
Torna a parlare Eusebio Di Francesco che domani sfiderà il suo passato. All'Olimpico, per l'ultima gara del 2017, sarà infatti ospite il Sassuolo, guidato per 5 anni, salvo una parentesi tra esonero e nuovo incarico, dall'attuale tecnico della Roma. Queste le sue parole alla vigilia del match (ASCOLTA L'AUDIO):
Domani ultima partita dell'anno. Bilancio dei suoi primi mesi alla Roma?
"Ne mancano 2, quella che non abbiamo potuto giocare influisce tantissimo sulla classifica. Non vediamo l'ora di metterci a pari con le altre per dare un giudizio un pochino più compiuto. Siamo cresciuti tanto, ci mancano ancora qualcosina per renderci competitivi sotto tutti i punti di vista, mentalizzare determinati concetti per poterci esprimere con maggiore continuità durante la gara"
Emozioni per la prima sfida da ex? Iachini?
"Non ho mai fatto dichiarazioni o lettere per ringraziare, ho ancora l'emozione addosso per quello che ho vissuto a Sassuolo. Ho conosciuto un ambiente e gente straordinaria, vi assicuro che è un amore veramente grande, è stato un percorso bellissimo. Rivedere il gol di Missiroli quando abbiamo vinto il primo campionato in B...perché la gente si ricorda solo la Serie A ma io ricordo per dove si passa, come ci si arriva, un bellissimo ricordo. Ringrazio tutti, partendo dalle persone più piccole, dai magazzinieri, chi si occupa della sede. Su Iachini credo si stia valorizzando il lavoro fisico fatto da Bucchi, conosco bene Beppe che è un martello quando subentra, ha dato solidità difensiva e fatto risultati importanti"
Defrel e Pellegrini, ad oggi che tipo di impatto stanno avendo nella Roma?
"Lorenzo è un 96', sta giocando tanto anche se qualcuno pensa che dovrebbe giocare sempre. Magari quando ha giocato sempre non sempre si è potuto esprimere al meglio. E' un giocatore di prospettiva importante, anche per la Nazionale. E' in continua crescita, ha maggior personalità in quello che esprime sia in allenamento che in partita, lo reputo uno dei titolari di questa squadra. Defrel è stato sfortunato, anche perché non è riuscito ancora a fare gol ma ha creato tante occasioni importanti. Ha ripreso la scorsa settimana una botta nello stesso punto e sta cercando di smaltire questo piccolo problema. Ci auguravamo di recuperarlo per questa partita ma non sarà nemmeno convocato"
La concretezza, che risposte stanno dando gli attaccanti?
"Dirlo oggi lascia il tempo che trova, si fanno solo chiacchiere. Dobbiamo portare in campo concretezza, superare questo periodo di difficoltà più che nel creare, nel fare gol. A Torino abbiamo dimostrato di poter mettere in difficoltà una squadra come la Juventus che subisce poco. Anche la partita col Torino è stata emblematica per la mole di gioco. Il risultato cambia i giudizi, fa parte del nostro lavoro, e noi dobbiamo rispondere sul campo a partire dalla sfida col Sassuolo. Mi auguro di creare le stesse occasioni o molto meno ma di concretizzare come ci riusciva in passato"
Per inserire Schick partirai sempre dal 4-3-3?
"Quando parli di 4-2-3-1 le caratteristiche le fanno i calciatori. Quello che ho messo in campo a Torino era un 4-2-4, raramente faccio un 4-2-3-1 lo abbiamo fatto col Napoli e col Milan a gara in corso. Perché abbiamo difficoltà a concretizzare allora cerchi di mettere giocatori più abituati a ricercare e fare gol. Buttare gli equilibri e dei meccanismi per due partite perse sarebbe un grandissimo errore. Se dovessi cambiare, farei 4-2-4, non col 4-2-3-1 che non ho nella mia testa e non mi piace tantissimo"
Si potrebbe partire dall'inizio col 4-2-4?
"Potrei ribaltare le cose, è tutto e il contrario di tutto. E' sempre il risultato che fa fare la differenza. Sicuramente Schick giocherà dall'inizio ma non vi dico come partirò"
Monchi a Torino ha ribadito che i rinforzi sono già in casa. E' d'accordo? Le piace il nome di Badelj?
"Ti devo dare il titolo? (Ride, ndr) Parlare di mercato non mi interessa assolutamente, ho tanto da sistemare i miei e portare a casa 6 punti che sono l'obiettivo primario di questo momento. Dobbiamo migliorare se vogliamo mantenerci competitivi, poi magari ne parleremo più avanti. Si può avere un pensiero e poi cambiare in una settimana no? Me lo avete insegnato voi, in questo siete maestri..."
Come si supera questo periodo difficile a Roma?
"Abbiamo fatto qualcosa di straordinario in Champions, in campionato siamo in corsa per essere competitivi che è quello che ho sempre detto. La mia forza è saper prendere le sconfitte nel modo giusto, capire dove possiamo far meglio. Ma questo è successo anche durante le vittorie perché non tutte le vittorie sono arrivate come dico io. In questo momento abbiamo bisogno di vincere al di là dell'avversario che avremo davanti"
Si abusa della parola 'vincere' secondo lei?
"Non credo...a livello motivazionale è una parola che mi piace tantissimo. Vincere può essere vincere lo scetticismo, far migliorare i giocatori, portarli in Nazionale, valorizzarli. Vincere sul campo è quella che ci piace di più. Non vincere a tutti i costi ma attraverso una mentalità, un'idea. Per vincere bisogna anche imparare un po' dagli altri, avere determinazione, cattiveria agonistica che non abbiamo dimostrato di avere sempre e che invece ha avuto la Juventus"
Che voto si dà per questi primi mesi?
"Voti non me ne dò. Sono contento di quello che è cambiato, però è troppo sottile la linea tra il bene e il male. Per me la partita di domani è molto importante. L'esperienza qui è totalmente diversa da prima, mi sento veramente integrato, sono stimolatissimo, l'esperienza di Sassuolo credo sia stata basilare per arrivare qui. Mi piace quando sento dire da tanti "famiglia", stiamo cercando di far diventare questo ambiente, Trigoria, una famiglia"
Come ha reagito Schick alla fine di Juventus-Roma?
"Ho avuto un occhio di riguardo a dirvi che gioca solo lui...pesa un errore al 94' contro la Juventus ma deve avere la forza di superarlo, in questo momento gli sono vicino perché un patrimonio della Roma ed è forte. Lui ancora non è campione, l'aspetto fondamentale su cui deve lavorare è psicologico. Non deve passare che non abbiamo pareggiato a Torino per colpa di Schick, la sconfitta passa attraverso una prestazione di squadra nella quale potevamo rimediare. Davanti ad una squadra forte, che ha ancora qualcosina in più di noi"
E' ancora convinto che Nainggolan possa fare 18 gol da mezzala?
"Quanti pali abbiamo preso...? Però non è sfortuna, Nainggolan lo scorso anno tirava da 25-30 metri e segnava, l'anno prima quanti gol aveva fatto? Anche Di Francesco un anno fece 7-8 gol...un fenomeno. Mi auguro faccia molti gol, mi auguro che i centrocampisti e in generale la squadra torni a segnare con regolarità. E' riduttivo parlare solo di Nainggolan, ci sono annate particolari, con me dietro la punta non ci gioca, ci arriverà a giocarci mentre si sviluppa la manovra"
Come mai la Roma ha così tanta fatica nel fare gol? Dipende da Dzeko?
"L'Inter ha fatto 40 punti con i gol di Icardi no? E' fondamentale che l'attaccante torni a segnare, per statistiche è uno dei calciatori che calcia di più in porta, deve tornare a segnare. Conosco solo un modo, continuare a stimolarli durante gli allenamenti per alcuni movimenti. Bisogna crederci ancora di più come ha fatto Benatia che si è trovato addosso 4 volte la palla, dobbiamo essere bravi a crederci un po' di più in noi"
Secondo lei la Roma non dovrebbe impegnarsi di più nel non cedere i propri gioielli alla Juventus?
"E' un discorso societario. Da quando ci sono io non credo che ci sono giocatori che sono passati alla Juventus. In certi meandri del mercato gli allenatori c'entrano davvero poco ma questo succede anche alla Juventus, ve lo assicuro"