Campionato 17/11/2017 19:49
Conferenza stampa, DI FRANCESCO: "Tolgo il derby dalla classifica, è una partita diversa dalle altre. Tra oggi e domani deciderò su Nainggolan, vorrei farlo giocare. Schick non sarà convocato" (VIDEO)
Eusebio Di Francesco torna a parlare alla stampa. L'allenatore della Roma interviene in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato con la Lazio, in programma domani alle 18. Il tecnico giallorosso risponderà alle domande dei cronisti nella sala stampa di Trigoria a partire dalle 13.45. Queste le sue parole:
Come vivranno il derby i tre azzurri tornati dalla delusione mondiale?
Due sono anche romani e romanisti quindi la sentiranno ancora di più. Mi auguro che per loro sia un motivo per rifarsi dopo la delusione e spero che mettano in campo quella rabbia e orgoglio che spesso ha contraddistinto i giocatori di Roma.
Dal punto di vista fisico come stanno i nazionali e come stanno Nainggolan e Schick?
Quando si torna dalle nazionali c’è sempre qualche problemino ma in generale stanno bene. Abbiamo lavorato con il gruppo intero solo ieri, per preparare questa gara, ma sono contento. Per quanto riguarda Nainggolan domani deciderò se sarà disponibile per il derby. Schick invece non sarà convocato, sta facendo un percorso graduale e sta migliorando, rientrerà con la squadra quando riferirà di star bene, fino a quel momento non si allena col gruppo per evitare altre ricadute.
Domani ci sarà una grande cornice di pubblico. Si sente dare un messaggio a tutti quelli che verranno allo stadio?
Lo sport deve unire e non dividere. Mi auguro che vinca la Roma. Pochi giorni fa mi ha colpito l’affetto che c’è stato attorno al decimo anniversario della scomparsa di Gabriele Sandri, da parte di tutte le squadre. Per me lo sport è questo e mi auguro che domanisia una grande festa dello sport, di civiltà e che vinca la Roma.
Primo derby per lei da allenatore della Roma. Cambierà qualcosa dal punto di vista emotivo nella preparazione della partita?
Emotivamente si, perché dico sempre che non è una partita come le altre e da allenatore la sentirò ancora di più. Il calciatore ha grande fortuna perchè mette in campo tutta la rabbia e la frza accumulata nei giorni precedenti, da allenatore invece dipendi un po’ di più dagli altri. Per questo sarà il derby più dificile per me, ma sono contento di potermelo giocare, sarà bellissimo anche perchè le due squadre stanno vivendo un ottimo momento di condizione.
Chi o che cosa deve temere della Lazio?
Per aver fatto i punti che ha fatto deve aver per forza messo in difficoltà gli avversari. Hanno grande qualità, hanno la capacità di saper ripartire nell’immediatezza, coprendo le linee di passaggio e grande capacità di andare in verticale. Temo in particolare Immobile, che la capacità impressionante di attaccare la profondità, anche con l’Italia nonostante ci fosse poco spazio contro la Svezia, ha creato tre o quattro volte situazioni pericolose andando alle spalle della linea difensiva. Di questo ne dobbiamo tener conto, ritengo che sia il giocatore più pericoloso della Lazio, ha dei numeri molto importanti.
Come sta vivendo questa vigilia Kolarov?
Bene, l’altro giorno mi ha anche fatto una battuta: mi ero fatto male ad un ginocchio e mi ha detto "mister ho giocato io nella Lazio non tu, io dovrei sentire la pressione". Sarà una partita particolare per lui, ma ha grande forza e personalità sono sicuro che la affronterà nel modo giusto.
Quanto incide il risultato sulle prospettive del campionato?
Incide, ma la tolgo dalla classifica questa partita. Mi piace viverla come una partita diversa dalle altre, che ci potrebbe dare il là per continuare il nostro percorso. Giocheremo per i tre punti. La Lazio è veramente brava a ripartire, dobbiamo stare attenti. Non dobbiamo snaturarci.
Che cosa lamenta Schick?
Lamenta dolore perchè è in crescita dal quel punto di vista. Avendo questa fibrosi, muscolarmente deve essere al top perché poi ci si rischia di fare male da altre parti e d’accordo con i medici stiamo cercando di portarlo al top per avere un perocrso subito di campo. Per avere la possibilità di schierarlo da subito in campo, magari dopo tre quattro giorni di allenamento con la squadra. Non tutti i calciatori riescono a recuperare allo stesso modo, per condizioni fisiche e psicologiche però io ho chiesto ai dottori di darmelo quando lui riferirà di stare bene. Lui comunque si sta allenando a volte ha fatto anche qualcosa con il gruppo a livello fisico, ma lo voglio al top per rientrare con noi.
Se le chiedessero un piano di riforme per il calcio italiano lei che cosa direbbe?
Direi per prima cosa le seconde squadre, perchè se vogliamo far crescere i giovani e non metterla sul piano che ci sono troppi stranieri, che è un alibi, dobbiamo lavorare meglio con i nostri giovani. Non per forza i giocatori giovani della Roma devono andare in prestito da una parte o dall’altra per essere pronti a diventare calciatori. Giocando nelle seconde squadre potrebbero già fare il salto di qualità. Il bello del calcio è che c’è sempre una partita dopo per rifarsi, dalle grandi sconfitte nascono le grandi vittorie.
Ha parlato con De Rossi?
Parlo con tutti però sono cose nostre. Al di là che io ci abbia parlato o no, c’è grande dispiacere per come è andata. Ma io devo guardare la Roma e cerco di motivarli. Hanno grande voglia di rifarsi.
Affrontare il derby contro una vversario che un punto in più e dieci vittorie nelle ultime undici partite cambia le vostre prospettive? Potrebbe andare bene anche un pareggio?
Non direi mai alla mia squadra una cosa del genere , si accontenterebbero di ogni cosa, affronterebbero la partita in maniera meno aggressiva. E’ come se mi avessi chiesto di pareggiare col Napoli, avreste visto quello che è accaduto contro il Napoli. Stiamo lavorando e crescendo insieme facendo un certo tipo di percorso e vi assicuro che non lo cambierò domani. Non chiederò mai ai miei giocatori di giocare per il pareggio, anche a Londra abbiamo pareggiato e si è detto che è stato un grande risultato, ma solo perchè abbiamo cercato di fare la partita. Quando cerchi di improntare una mentalità, alla fine la dai in tutte le situazioni.
Lei finora ha sempre schierato giocatori al cento per cento. Continuerà su questa linea o il derby è una partita tale per cui si può schierare anche un giocatore come Nainggolan all’ottanta per cento?
A differenza di tanti altri giocatori Nainggolan potrebbe essere importante anche all’ottanta, oercui lo tengo in considerazione ma credo di schierarlo pensando che possa essere almeno al novanta per cento di condizione fisiica. Mi auguro che tra oggi e domattina mi di ale risposte giuste perche vorrei farlo giocare
Che cosa sarebbe disposto a fare di speciale per vincere il derby?
Io niente. Già mi hanno chiesto scommesse o altro, ma non posso fisicamente farlo. Farò di tutto per vincere, dovremo tirar fuori tutto quello che abbiamo insieme è una cosa doverosa nei confronti di questo pubblico che ci sta sostenendo alla grande. Il fatto di aver riportato tanta gente allo stadio è un grande segnale, non dobbiamo deluderli. Di promesse particolari non ne volgio fare.
Qual è la sua opinione su Inzaghi? Chi vorrebbe vedere come tecnico della Nazionale?
Già in passato gli ho fatto i complimenti per come ha saputo gestire il gruppo, l’ambiente e la testa dei suoi calciatori. Tatticamente non abbiamo delle similitudini però abbiamo tanti punti in comune a livello motivazionale e di gestione. Devo fargli i complimenti perché ha veramente fatto qualcosa di importante in un ambiente non facile, con poca esperienza magari rispetto a me come allenatore. Io l’ho fatto in categorie più basse, ho un po’ più di esperienza di lui essendo più vecchio. Per quanto riguarda la Naizonale non ho preferenze mi auguro che si cominci a lavorare in un certo modo, al di la del tecnico. Sono più importanti gli obiettivi, dovremo creare più infrastrutture, poi di allenatori bravi ce ne sono molti in Italia. Non ho un nome da dare, sarebbe troppo facile dire Ancelotti, sarebbe una garanzia.
Fosse stato lei il Presidente Federale si sarebbe dimesso?
Parlare della Nazionale in questo momento è come sparare sulla croce rossa. Sono molto concentrato sul derby. Ognuno di noi è padrone del suo destino e delle sue scelte. Le situazioni vanno vissute, fossi stato magari io mi sarei dimesso però sono curioso di sentire i programmi, di ciò quindi che proporranno. Ora però mi interessa relativamente.
L’eventuale assenza di Nainggolan si potrebbe ripercuotere sulle scelte per il tridente offensivo?
No la scelta di Nainggolan non inciderà sulla scelta degi altri. Chi sceglierò davanti non dipenderà da Nainggolan.Però ora mi ci hai fatto pensare, ci rifletterò. Ascoltare a volte serve (sorride, ndr). Comunique non inciderà sulle altre scelte sicuramente.
La pensa come Ulivieri?
Non sto dicendo che la penso così, sono cose che vanno affrontate, ma i programmi vanno ascoltati, vedere se realmente ci sono. Spero diventi concreto e meno politico, che si ascoltino gli allenatori. È prematuro parlarne, ci vorrebbe tanto tempo. Voi mi fate queste domande ora, ma alcune settimane fa ho parlato del calcio italiano, dicendo che eravamo indietro agli altri. Tutto torna. Al di là degli uomini, quando servirà, vi dirò chi può essere l’uomo giusto.
Tecnicamente chi è più forte tra Roma e Lazio?
Per me con merito tutte e due le squadre sono lì. Tutti dicono che siamo più forti tecnicamente della Lazio, ma loro negli ultimi anni hanno sbagliato pochissimo negli acquisti. Sono molto bravi a fare le scelte, hanno fatto un ottimo lavoro in questi anni. Milinkovic-Savic è un giocatore importante, così come Immobile, che aveva fatto male a Siviglia. Hanno rigenerato alcuni giocatori come Luis Alberto, è un giocatore decisivo. Oggi come oggi sono squadre che se la giocano alla pari, lo dicono i numeri.
Come ha preso le parole di Bruno Conti che ha detto che ha riportato la romanità? Spalletti ha parlato spesso di “Stile Roma”, a che punto siamo?
Lo stile Roma va costruito dall’alto, da una società che sta cercando di fare le cose come si deve. Mi inorgogliscono le parole di Bruno, ma mi sento integrato in questo contesto e mi sento della Roma. Cerco di trasmettere a squadra e ambiente amore ed entusiasmo