Campionato 30/09/2017 19:22
Conferenza stampa, DI FRANCESCO: "Con il Milan crocevia fondamentale per ambire a qualcosa d'importante" (AUDIO, VIDEO E FOTO)
Eusebio Di Francesco torna a parlare in conferenza stampa. L'allenatore della Roma risponde alle domande dei cronisti alla vigilia della gara di campionato con il Milan per il tradizionale appuntamento prepartita. Questo l'intervento INTEGRALE del tecnico giallorosso: - ASCOLTA L'AUDIO
Domani si chiude un mini ciclo, come ha visto la Roma in queste settimane?
Devo dire che sono migliorate tante cose in questo mini-ciclo e soprattutto sono arrivati risultati importanti. In alcune partite abbiamo dato continuità di prestazione, in altre meno. Sono felice della crescita della squadra, in particolare dal punto di vista della manovra e nella compattezza, ma è da migliorare la continuità durante la gara, dobbiamo restare corti in entrambe le fasi. Un aspetto su cui lavoreremo ancora.
Montella le augura buona fortuna da dopodomani... Che rapporto c'è tra di voi?
E’ davvero un fratello. Il mio rapporto con lui parte da lontano, da Empoli, quando eravamo ragazzini, quando magari avevamo anche poche possibilità di comprarci una maglia o un vestito. Siamo cresciuti insieme nelle difficoltà e poi abbiamo mantenuto un bel rapporto negli anni. Si dice spesso che nel calcio non ci sono amici, come in tutti i lavori io ho la fortuna di averne molti e Vincenzo è uno di questi Gli faccio gli stessi auguri...
L'immagine che ricorda di lui?
Con Vincenzo ho condiviso la camera per 2 anni Lo contraddistingue la capacità di essere ‘scugnizzo’ e ironico, qualità che ha mantenuto anche da allenatore, ha sempre la battuta pronta
La qualità che la colpisce come allenatore invece?
La grande capacità di comunicazione e allo stesso tempo è molto bravo a sfruttare al meglio le qualità dei suoi giocatori, magari cambiando il sistema di gioco ma mantenendo sempre la filosofia di fondo: voler sempre giocare di far male agli avversari.
Si affrontano due squadre che hanno vissuto una costruzione all'opposto: il Milan ha mantenuto l'allenatore ma ha stravolto la squadra. Dall'altra parte c'è lei ma in campo l'unico volto nuovo sarà quello di Kolarov. Un vantaggio per la Roma?
La partita dirà tanto, siamo bravi in generale a fare e disfare tutto in 90'. Non penso che sia una partita che determini tutto ma resta una partita importante per rimanere agganciati ai primi posti. Il fatto che sia cambiato tanto nella Roma diventa relativo, vedo una squadra in grande crescita. E' cambiata l'idea di gioco, quella che chiedo io ai ragazzi, e credo che con il tempo, il lavoro e anche i risultati positivi ci sia maggiore convinzione nei nostri mezzi. Mi auguro che possa darci forza anche domani affrontiamo una squadra che ha cambiato tanto ma ha messo dentro giocatori di spessore.
Under è un po’ sparito dai radar dopo Benevento, a che è il suo processo di crescita? Sarebbe pronto per un match cosi importante?
Si, sarebbe sicuramente pronto per una partita come quella di Milano Inizia anche a parlare italiano ed è un aspetto importante. Ha avuto tante difficoltà dal punto di vista della comunicazione ma sa parlare la lingua del calcio.. Ha avuto difficoltà a Benevento, è giusto che con i giovani lavori in un certo modo, caricandoli relativamente di responsabilità. Al di la di quello deciderò stasera o domani se giocherà o no, in ogni caso avrò un’arma importante.
I tanti infortuni, anche se si fa fatica a trovare un filo conduttore lei trova una motivazione a questa incidenza negativa?
E' un discorso troppo ampio. Effettivamente ci facciamo delle domande, noi ne abbiamo avuti tanti, non lunghissimi a livello muscolare. Ci sono stati tanti infortuni ai crociati, qualcosa che si può legare al numero delle partite e al fatto che tanti giovani passano a giocare dal campo sintetico a quello in erba naturare. Qui non possiamo parlare di campi pesanti, magari qualcosa che mi accadeva di più a Sassuolo. Sono cambiati i ritmi di allenamenti e partite. Ad esempio si va a Baku e si fanno 4 ore di viaggio. Ci sono tanti aspetti da valutare, è prematuro puntare il dito su qualcosa o qualcuno. Ovviamente è qualcosa che fa riflettere, ma chi vive all'interno ne sa di più e sa che piccoli infortuni possono capitare quando si alzano i ritmi. Per poter competere ad alti livelli bisogna allenarsi duramente, non c'è altro modo. Per quello è importante la vita sana dei calciatori e tanti altri aspetti da curare, dall'alimentazione in giù. Non ci si prepara solo con l'allenamento in campo bisogna essere bravi a portare una grande cultura del lavoro.
La Roma continua ad essere snobbata nella valutazioni lotta scudetto, a differenza del Milan. Eppure siete appaiati in classifica e voi avete una partita in meno. Una disparità di trattamento che infastidisce o che motiva?
E' indifferente per me, contano i risultati, il campo e l'atteggiamento, che alla fine fa la differenza. Ben venga non partire favoriti ma non ci toglie dalle responsabilità. Tutti si aspettano sempre di più dalla squadra e tutti si aspettano qualcosa in più da me, ma è giusto che sia così e questa è una responsabilità che mi piace. Il fatto di poter ambire a migliorarsi e a diventare una squadra importante passa per una partita fondamentale come quella di domani, un crocevia fondamentale per ambire a qualcosa di più.
E' d'accordo con le parole di Manolas di ieri? Ritiene che una vittoria a Milano sia un segnale e questa partita può dire qualcosa sugli obiettivi di questa squadra? Cosa significherebbe per lei una vittoria a Milano?
Significherebbe che il titolo di apertura di tutti i giornali dopo una nostra vittoria sarà 'La Roma c'è". Nel senso che ci rimettiamo un po' in corsa, ma è quello che vogliamo fare. Obiettivamente le parole di Kostas sono un'ambizione giusta, poi c'è il campo che può dire questo ed altro. Lavoriamo per restare attaccati a quel carro e per poterlo fare bisogna giocare non con presunzione, ma con la consapevolezza di poter portare a casa 3 punti, avendo rispetto di una squadra che ha grandi giocatori. Ma è giusto farlo: giusto puntare ai 3 punti.
La mancata convocazione in nazionale di Nainggolan, come giustifica una decisione che sembra assurda?
Tecnicamente Nainggolan è uno dei top player europei, poi ogni allenatore è libero di fare le sue valutazioni, magari vede il giocatore poco adatto al suo sistema di gioco. Secondo me bisogna andare più a fondo e sviscerare alcune situazioni. Mi dispiace per il ragazzo, mi auguro così che possa dare qualcosa di più nella Roma. Non possiamo entrare nella testa degli altri, ognuno è libero di fare le sue scelte. Io invece me lo tengo molto stretto, ve l'assicuro...
L'esonero di Ancelotti, c'è davvero così poca pazienza nel mondo del calcio? Ha visto il gol di Totti nell'amichevole di Tbilisi?
Non l’ho visto, andavano sicuramente a due all’ora (ride, ndr) ma a parte le battute la classe non muore mai. Francesco è un numero uno in ogni sport, anche a carte. E' un vincente in tutto quello che fa. La pazienza nel calcio? 90’ nel calcio fanno e disfano e ho detto tutto, ma dipende anche da voi, è una domanda da girare a voi. Ancelotti è stato esonerato e mi dispiace, può accadere a tutti, ma è già stato accostato a 4-5 panchine. Giusto dare delle notizie, ma a volte si esagera e si esaspera tutto. Gli auguro di poter rientrare presto nel mondo del calcio. Siamo a settembre e siamo tutti frettolosi nelle scelte, ma se il Bayern ha deciso così...