Campionato 28/01/2017 18:16
Conferenza stampa, SPALLETTI: "Non possiamo perdere punti per strada. Non ho chiesto la cessione di Paredes. Kessie? Mi piace" (AUDIO, FOTO E VIDEO)
Alle ore 12, dalla sala stampa del Fulvio Bernardini di Trigoria, torna a parlare l'allenatore giallorosso Luciano Spalletti, alla vigilia del match contro la Sampdoria. Questo l'intervento del tecnico giallorosso:
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Ascolta Spalletti, conf pre Sampdoria (PRIMA PARTE) 28.01.17" su Spreaker.
Ascolta Spalletti, conf pre Sampdoria (SECONDA PARTE) 28.01.17" su Spreaker.
"E' un inizio facile e bello: Florenzi dalla prossima settimana comincia a allenarsi con la Primavera qui al campo Testaccio e siamo tutti contenti. Tutti a disposizione a parte qualche problemetto di qualcuno che c'è stato ma sono tutti a disposizione ma sono cose normali insomma"
All'andata parlò del legame con Giampaolo. Quanto è cambiata la Samp?
Giampaolo ne parlo bene perché lo conosco da tantissimo tempo ma lo conosciamo anche noi della Roma perché mi ricordo prima di un Lione-Roma andammo a prendere la sveglia a Ascoli e già li si evidenziavano la sua squadra le sue qualità. Vinsero col gioco, con la palla a terra e quello fu il primo messaggio forte sulle doti dell'allenatore. L'ho sempre seguito, lo conosco e l'ho visto lavorare. Ha dato continuità all'Empoli dopo Sarri, ha la stima dei calciatori che parlano di lui dopo che ci sono stati insieme nello spogliatoio. Se si va a parlare con quelli che ricevono le indicazioni ti raccontano che tipo di indicazioni ti da. I calciatori parlano tutti bene di lui. Samp è una insidia, abbiamo vinto due partite con grande difficoltà sia in campionato che in coppa. Abbiamo più qualità, abbiamo sfruttato situazioni e abbiamo giocatori più forti sotto l'aspetto del ko: abbiamo sfruttato il fattore Roma, della qualità della Roma. Se vai a vedere la lettura della difesa sulla palla ci trovi qualità sul modo di lavorare e sull'organizzazione che sono impressionanti. Bisogna stare sul campo tanto tempo, sapere come proporre, far sapere ai calciatori i tempi delle giocate, metterli in pratica, i trequarti si butta sempre sulla punta che viene in taglio sulla bandierina ed è un automatismo che se no viene assorbito dalla linea difensiva ti ammucchiano il centrocampo, e va passato e fatto bene perché loro nelle loro esercitazioni lo riescono a fare in un attimo e renderlo produttivo in un attimo. Per noi è un momento particolare perché non possiamo lasciare punti per strada e dobbiamo tentare di vincere anche questa volta con un avversario tosto davanti a causa di Giampaolo soprattutto
C’è un gruppo di squadre al sicuro, sono queste le partite che faranno da ago nella bilancia?
C’è un filo conduttore uguale per tutti: la professionalità. Dobbiamo essere bravi a lavorare bene per avere un futuro importante. Non sono i discorsi, le amicizie, il ti do e mi dai, lavorare in maniera seria e costruire cose forti col lavoro dietro ai discorsi e i giocatori questo lo sanno. Si nasce e vive una volta sola, due non è possibile, per cui per renderla una vita importante bisogna sfruttare tutti i momenti che capitano e i momenti sono quello che possiedi non il domani o quello che è accaduto. Per avere una vita carica di soddisfazione e felicità devi vivere intensamente il momento ed è così anche per i calciatori che probabilmente possono permettersi di stare comodi in una partita e dare meno di quello che possono dare. Non è il mio modo di ragionare e anche gli altri penso non facciano così e ricerchino sempre il massimo per la crescita costante. Il lavoro quotidiano ti fa crescere, poi se mi dici che monti su uno sgabello cresci , è vero, ma non è la stessa cosa.
Hanno la mente sgombra
Possono giocare e star tranquilli al punto di dare quel taglio alla partita e all'impegno che vogliono perché possono scegliere dove dare tutto e abbassare un po' perché quinti o sesti è lo stesso. Ho provato a spiegare la professionalità e non so se ci sono riuscito
In 8 partite solo due gol subiti con la difesa a 3
Se i punti sono questi, la somma degli errori vuol dire essere in una posizione come ora si può accettare. Ci sono momenti dove non hai il calciatore, come ci è successo, non sei a conoscenza di alcune cose, però la difesa a 4 si può tornare a fare soprattutto con la rosa quasi tutta o tutta a disposizione
Nonostante questi numeri?
Si può tornare a fare, l'essenziale è l'equilibrio. E' chiaro che ora si va avanti così perché loro trovano soddisfazione sul non prendere gol. Sono dati importanti i dati su cui la squadra concede pochissimo e fa tirare poco in porta. Ho provato a spiegarlo ai difensori: devono trovare soddisfazione in questo comportamento, in questi numeri, questa ricerca. Sull'ultimo gol di Dzeko la palla l'ha data Ruediger, un passante che va verso il secondo palo, esce sul secondo e la chiamano passante, Dzeko lo ha sfruttato andando dietro al difensore e nessuno ha dato grandissimo rilievo al fatto che Ruediger ha fatto un assist importante. Se lo fa un altro calciatore allora. Per loro la soluzione è non far far gol agli avversari e questo numero lo 0 è la soluzione a tutto, per non far far gol agli avversari che non gli viene riconosciuto. Ora si parla della difesa perché non prendono gol, non per gli assist della vittoria. Si devono attaccare a questi numeri. Bisogna cercare di continuare a fare così, siamo nelle condizioni, con 5 centrali fortissimi sul fisico, velocità e struttura e di creare sostanza e equilibri alla squadra, creare problemi agli avversari a far gol e bisogna rafforzare questa attenzione su questo lavoro dei difensori perché questo deve essere l'obiettivo. Tra loro devono pensare che non abbiamo bisogno di aiuti, questa è casa nostra e si pulisce noi perché possono farlo
Paredes?
Non ho chiesto la cessione di Paredes. L’analisi delle dinamiche di mercato e delle volontà del giocatore vanno chieste o alla società o al giocatore. Io non ho chiesto la cessione di Paredes
Grenier?
E’ un calciatore, come avete scritto, avete scritto bene e detto tutto, che era stato seguito per sostituire Pirlo nel Milan. Ha avuto una flessione che secondo me un ambiente come Roma, come la Roma squadra, può sistemare velocemente questo suo contrattempo nello sviluppo delle qualità e della carriera. Dobbiamo vederlo in pratica, lavorare con i compagni, se è come diciamo noi si può fare il paragone con Fazio che non ha giocato gli ultimi 2 anni, è venuto qui e è entrato in punta di piedi poi è bello grosso e ha forza e ha fatto un po’ il prepotente con gli avversari e si è meritato tutte le attenzioni che gli diamo, tutte sue e corrette. Nutriamo grande fiducia per il futuro e entrando qui in poche sedute di allenamento ritroverà entusiasmo e qualità che ha e ci potrà dare una mano
Si aspetta qualcosa sul mercato? La stagione della Roma si decide il prossimo mese?
All'inizio del campionato conosciamo il mercato di gennaio che sarà di riparazione ma non conosciamo in che dose e misura lo andremo a sfruttare e farne uso. Nel nostro caso i nostri calciatori e professionisti nessuno ha fallito, nella Roma non c'è niente da riparare per cui questo fatto che si voglia creare attenzione a questo mercato lo capisco da parte della stampa e su chi ci gira intorno ma noi abbiamo fiducia nei nostri. Il nostro futuro dipende dai nostri calciatori e sarà un futuro di quelli che ci possono dare soddisfazioni perché li conosco bene i miei calciatori. Più fiducia gli diamo e più roba ci restituiscono. Sono loro che ci fanno essere al tavolo dei più bravi di questo campionato, al tavolo dei più forti. Giochiamo con loro e il merito è di questi calciatori qui. A me sta bene rimanere così, non tocchiamo niente poi è chiaro che ci sono dinamiche, valutazioni e il mercato aperto significa che i calciatori della Roma possono aver mercato perché sono forti. Dipenderà dalle valutazioni della società nel far tornare tutti i conti perché è giusto fare così e dalle volontà dei calciatori perché poi viene una società e il calciatore ci va volentieri e diventa tutto più difficile. Non abbiamo niente da riparare, siamo a posto perché i calciatori hanno fatto il loro dovere in pieno
Come si può avere l’ossessione di vincere se poi si deve rinunciare a Paredes?
Penso che ci sia una qualità di struttura, di calciatori ce ne sono tanti: la qualità di saper sostituire, tu non sei l’unico e ci sono sempre confronti da fare con quelli che vogliono passare davanti, che studiano giornalmente. E’ la preparazione che fa la differenza quando ti devi confrontare con quelli che vogliono metterti dietri e questo può succedere, ci sono possibilità. Si parla di stadi perché la Juve dallo stadio ha ricavi importanti e tutti si va a cercare di avere a disposizione anche quello lì per fare sempre una squadra più forte. Bisogna saper trovare soluzioni con società con più possibilità e non vuol dire che l’erba del vicino è sempre più verde. Devo annaffiarla bene e diventa verde anche la mia. Si deve sapere quali calciatori crescono, quali avranno un futuro importante e quali un po' meno, dover accettare di dover sostituire uno: essere pronti a tutto ciò che passa, che fa parte di questi discorsi. La Roma sta lavorando bene perché hai l’obbligo di essere sempre competitivo e non puoi fare due anni sotto livello per far crescere tre calciatori. Qui non ti è permesso. Qualche volta, come successo, è partito qualche calciatore che poteva avere buon futuro ma la Roma in questi ultimi anni ha fatto campionati di livello e in Italia è difficile. Alcune società hanno avuto difficoltà e non sono state competitive per qualche stagione per il nome o blasone che hanno. Si lavora in maniera professionale e più corretta possibile, cercando di far crescere calciatori. Voglio fare un complimento al Corriere dello Sport e Messaggero per i titoli su Dzeko: è l’esempio concreto che poi si diceva di cercare altri calciatori, o far sentire calciatori, che possono essere riferimenti importanti di questa squadra come Totti. E’ quella la cosa di far crescere e saper apprezzare, dar fiducia ai calciatori che si hanno. Se uno vuole andare via o si hanno esigenze bisogna trovarne un altro ridargli fiducia e diventa una qualità importante. O sei l’assoluto, ma non siamo gli unici, ci sono altre squadre il Milan, l'Inter il Napoli, la Juve naturalmente, la Lazio, la Fiorentina e devi essere competitivo. Le soluzioni non sono solo i soldi o amicizie ma le qualità che hai a essere pronto a confrontarti con tutte le insidie di qualsiasi settore si parli
Avevi detto che se la Roma cedeva Manolas per far soldi di saresti fatto sentire
No, non avevo detto così. Se la società dovesse vendere per mettere soldi sotto il materasso è un conto, se poi ha necessità di vendere per mettere a posto i conti per il fair play è un altro discorso. Ci lavoro volentieri e bene con questa società, e ci sono stato bene, fanno cose con impegno. Se stiamo qui è perché il presidente ha messo soldi e portato giocatori importanti. Quelli che li hanno scelti sono stati bravi perché sono di livello, ci possiamo confrontare con chiunque. Se possiamo reinvestire lo facciamo, poi un calciatore vuole andare via e diventa difficile tenerlo. Dipende chi lo chiede e da quello che vuole e ora un calciatore che sta mal volentieri qui non lo voglio io. Defrel? Mi piace, avendo la possibilità di scegliere, scegliere di dare tempo a disposizione a quelli che ho. El Shaarawy è un po’ giù perché non sente la fiducia, ma devo fare una scelta di equilibri, Francesco l’ho fatto giocare poco, la squadra funziona e ora torna Salah. Mentre all’inizio, alcune partite fa, senza Iturbe e Salah ci voleva subito un calciatore per queste 4-5 partite
Paredes ha manifestato una certa volontà?
Non a me, è stato scritto che il rapporto dall'inizio dell'anno ma non ho mai avuto niente e poi sono andato lì, a volte si fa uscire un modo di rappresentare una cosa che non è realtà, dipende dal taglio che gli si da, e di conseguenza io non ho litigato con lui. Leo si è allenato bene, ha avuto qualche problemino e io gli ho preferito ogni tanto De Rossi perché quello è il suo ruolo: è perfetto per giocare play davanti la linea difensiva con quel piede ti mette a casa tua, ti far star comodo nella situazione e in quel ruolo perché arriva da tutte le parti. E' un giocatore forte, diventerà fortissimo in futuro. La squadra però ha funzionato con e senza lui, ha equilibri e non ha giocato con grande continuità ma è la crescita naturale venendo dall'Empoli, ha fatto una strada maestra per arrivare all'obiettivo di evidenziare il calciatore che è e le qualità che ha. Noi ora lo useremo in questo periodo, sarà un periodo difficile perché abbiamo da giocare tante partite e ci vuole numero e li ha la possibilità di giocare con un po' di continuità. Ha avuto questo infortunio alla caviglia che gli si è protratto di molto non lo ha fatto allenare, non allenandosi non è che chiarisci e rientri in condizione subito. Ha una struttura fisica abbastanza imponente
El Shaarawy è scontento?
No. Ci sono equilibri che fanno parte anche quello che sono i caratteri dei calciatori. El Shaarawy non è scontento è fatto così caratterialmente. E’ andato all’estero dopo il Milan dove l’analisi sul calciatore sarà stata fatta se qualche volta gioca o meno. Lo scorso anno ha giocato di più ed è stato fortissimo, quest’anno ha giocato meno ed è stato fortissimo lo stesso perché quando lo chiami a far parte della suqadra dalla panchina non riesce a dare deve mettere. Se vado a prendere un alto calciatore rischio di fare più confusione: non do la possibilità a chi prendo di sfruttare il meglio. Il numero che abbiamo ora è corretto e sono loro che ci hanno portato qua, sono loro il nostro futuro. Abbiamo giocatori forti, facciamogli sentire fiducia, voglio dare minutaggio a El Shaarawy e Totti, a Salah quando ritorna, Edin è fondamentale ma quando torna Salah, se giochiamo alla stessa maniera mettiamo El Shaarawy e ti avanza Perotti, Salah e Totti. Per far giocare tutti ci vuole un’altra partita. Potendo scegliere voglio dare fiducia a quelli che ci hanno portato a questo punto, sederci a questo tavolo qui
Le piace Kessie?
Dalle mie parti si dice: “Di molto”