Campionato 07/01/2017 18:47
Conferenza stampa, SPALLETTI: "Vincere per meritarci la Roma. Io alla Juve? Sono un professionista..." (AUDIO, FOTO e VIDEO)
Prima conferenza stampa del 2017 per l'allenatore della Roma Luciano Spalletti che, da Trigoria, parlerà alle ore 12.30, alla vigilia del match contro il Genoa. Questo l'intervento del tecnico giallorosso:
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Ascolta Spalletti, conferenza pre Genoa-Roma 07.01.17" su Spreaker.
"Pagina sempre più scarsa del dottor Del Vescovo. Florenzi prosegue il recupero, Vermaelen ha questo risentimento al soleo ed è rischioso perché è rischioso e si lascerà fuori. Francesco ha questa infiammazione al tendine d'Achille destro. Per quanto riguarda la valutazione di partecipare a questa trasferta o no farà un lavoro a parte"
Il Genoa ha cambiato molto. Cosa la preoccupa?
Il Genoa funziona così, quando si va a giocare una partita si prende e si guardano le partite che ha giocato la squadra. In tutti i casi si guardano quelle contro le più forti per vedere reazioni e difficoltà che hanno avuto contro le squadre più forti. Juventus, Milan, Fiorentina: hanno fatto vedere di essere forti. Hanno dato seguito della mentalità del modo di stare in campo del Genoa da Gasperini a Juric. Sono bravi a modellarsi in conseguenza all'avversario che hanno. Questo è un modo di giocare che stimola i tifosi genoani. Fanno quasi una sorta di marcatura a uomo, di battaglia dentro la partita, contrasto individuale. Lo stadio è particolare e quella è la maggiore insidia oltre che giocano un bel calcio. Questo impatto fisico e di partita sulla lotta e battaglia che se si va ad analizzare questo viene messo in risalto ed è la maggiore insidia questa qui
Giocare a Natale?
Non penso che sia una questione di calendario giocare nelle feste natalizie, è una questione di stadi, di come sono gli stadi. L'insufficienza da un punto di vista di conforto e partecipazione alle partite. Dobbiamo fare gli stadi in Italia, bisogna creare disponibilità per farli. Il calcio è un movimento importante, le famiglie vogliono lo stadio: incontro tante famiglie che vengono a Trigoria e si vede che vogliono partecipare. Abbiamo l'occasione di essere gestiti da americani e la spettacolarità dello sport che si vede in America, in Italia siamo indietro. Ci insegnano qualcosa sotto questo aspetto, e ci danno qualcosa. Dobbiamo rispettare il sacrificio delle famiglie che vogliono venire allo stadio, gli dobbiamo fare trovare uno stadio dove si possa partecipare e godere dello spettacolo del calcio. C'è chi dice che se la vedono a casa in tv ed è uguale, alle tv può star bene. Ma se un giapponese accende una tv e c'è una partita inglese o italiana e non sa di calcio tranquillo che guarda quella inglese. La passione degli sportivi in generale, del pubblico che vive lo stadio, la partecipazione di uno stadio inglese, il messaggio che mandano Inghilterra o in Germania arriva fino al divano del giapponese o dalla parte opposta del mondo. Anche per loro è importante avere gli stadi. Il calcio italiano sarà scelto ancora di più in funzione della partecipazione. Si ritorna a sottolineare il rispetto per le persone che mettono da parte i soldini per riuscire a pagare i biglietti che costano caro e per vedere una partita. Dobbiamo fare gli stadi, se fa lo stadio la Roma saranno contenti anche gli altri, perché faranno stadi anche gli altri, possono essere stimolati. Anche quelli della Lazio. Bisogna fare gli stadi, prima lo stadio della Roma
Manolas come sta?
Non sta bene da un punto di vista di completezza preparazione, non ha il 100% delle possibilità però se non è un problema fisico dipende da me e viene a Genova e mette a disposizione la percentuale. Sarà una valutazione mia se il suo 50% mi sta bene e voglio usarlo lo stesso o un pezzo di partita. Per il momento non sembra ci siano peggioramenti da un punto di vista fisico ed è solo di convinzione. Valuterò se usarlo prima o dopo, in base alle mie necessità
Ha paura di perdere i big?
Si dice di tutto, sembra di essere a Porta Portese. Un giorno abbiamo soldi, un giorno dobbiamo vendere un big. Per quanto mi riguarda facciamo chiarezza per il rispetto degli sportivi della Roma che vengono coinvolti sentimentalmente in base a quello che esce. La passione viene stimolata se si danno messaggi sbagliati. Il mercato poteva anche non esserci, questa è una squadra che ho scelto, forte, con ambizioni e mi stava bene e mi sta bene per quell che è. Se c’è qualcosa che dobbiamo andare a metterci mano come Salah che è dovuto partire e Iturbe è andato a giocare perché una squadra gli prometteva la continuità, è corretto e dobbiamo sopperire. Massara sta valutando quello che c’è sul mercato ma non siamo nelle condizioni di andare a dire prendo questo o quell’altro. Dobbiamo fare valutazioni per inserirci questa è la realtà. Abbiamo una squadra forte che per migliorarla in qualità e forza bisognerebbe andare a prendere giocatori dove bisogna investire somme che ora non possiamo. Stiamo attenti, i nomi che fate sono corretti e sono quelli lì perché li dicono anche a me. E’ giusto quello che è stato detto oggi, l’attenzione su Feghouli ma ci vorrà del tempo e stanno parlando. Per quanto riguarda gli altri erano delle ipotesi che si raffreddano o diventano possibili. Quella più possibile è quella lì ma è per rimpiazzare un giocatore. Possiamo essere bravi a farlo anche in questa maniera qui, la fortuna che una squadra fortissima dia a giocare Iturbe e il Torino si è sicuramente rinforzato perché il giocatore è forte. Una abilità e una coincidenza di alcuni fatto ma la realtà è questa: i giocatori sanno che mi fido di loro, anche la società si fida di loro e devono giocare sulle proprie forze e sul proprio numero. In certi reparti non siamo tantissimi e questo è vero, e siamo stati bravi a sopperire. Ci sarà un periodo dove si giocherà ogni 2-3 giorni e quello ti richiamerà ad essere a posto da un punto di vista numerico. Da un punto di vista di forza di squadra è quasi impossibile metterci qualcosa perché siamo già forti
Juve e Napoli con Rincon e Pavoletti si sono rinforzate?
Sono due giocatori forti e si sono rinforzati. Rincon ci piaceva anche a noi, e si sono rinforzati oltre ad essere squadre forti e di pari livello alla Roma. Noi siamo forti, loro sono forti e hanno portato a casa un giocatore in più. Il valore si farà vedere nella frenesia delle partite in periodi lì. Gli 11 li hanno già forti, le formazioni possono farle già forti senza dover mettere qualcuno in più dentro. Nel giocare più partite è un qualcosa in più avere un titolare a disposizione o il dubbio di scegliere a disposizione
Quello che le ha detto Pallotta è in linea con quello che ha trovato?
Non ho mai chiesto niente. Non mi piaceva l’andazzo dentro la Roma. Non mi piaceva dove stava andando, quelli che erano i modi di fare dentro le partite di giocatori forti. Essendo appassionato di questi colori e questa squadra mi dispiaceva, è stata una questione di attenzione verso il mio passato nella Roma, verso il ricostruire il valore dei giocatori che vedevo in tv forti e che non davano quello che dovevano: le soddisfazioni al pubblico della Roma da un punto di vista di rendimento. Non era bello vedere la Roma in quel momento per cui sono tornato perché mi sembrava una squadra forte e mi piaceva lavorarci e sono contento di esserci ritornato. Non ho da chiedere niente, la squadra ha consolidato la sua forza, si sta rispettando il modo di lavorare, la professionalità, il rispetto verso quelli che sono innamorati e l’impegno. Non voglio niente e non ho chiesto niente, di cedere nessuno, non voglio niente, non voglio mi vengano fatte promesse di nessun genere. Trovo un messaggio chiaro quello che mi dice Gandini, che la società si aspetta di vincere perché c’è tutto per vincere. Per continuare a meritare questa società si deve vincere e dobbiamo prenderne atto di queste cose. La squadra deve sapere di essere forte per dare il massimo e raggiungere il massimo obiettivo. In sintonia con quello che ho sempre detto: se non vinco devo fare posto a un altro, qui c’è tutto per vincere. I giocatori sono forti, lo dicono anche loro e io sono d’accordo. Non dobbiamo scendere al di sotto del nostro massimo. Sono tornato perché avevo una squadra forte da allenare quando sono tornato, la società dice che c’è tutto per vincere, i giocatori lo dicono. Bisogna farlo vedere, punto e basta. Bisogna andare dentro e farlo vedere. Non c’è alternativa
Andrebbe mai alla Juventus?
Porca Madosca, che domandina facile. Mi coglie di sorpresa ma faccio questo come lavoro, sono un professionista. Non vedo perché ci metti la Juve e basta, potevi metterci la Fiorentina, l'Inter e il Milan. Faccio questo come lavoro, se continuo ad allenare andrei da tutte le parti. Se lei diventa presidente vengo anche ad allenare la sua squadra
Il Genoa?
C'è un acquisto che vorrei fare nel calciomercato, il nostro pubblico. Che togliessero le barriere e facessero tornare il nostro pubblico allo stadio. E' l'acquisto migliore che vorrei fare. Gli allenatori e giocatori bravi si sostituiscono, la stessa cosa non si può fare con la passione del nostro pubblico. Le partite della Roma le venderebbero da tutte le parti, in tutte le tv con la Curva Sud piena, anzi dovrebbero pagagli il biglietto gratis quelli di Sky alla Curva Sud
Sta pensando a più fisicità?
Ci sono uno o due dubbi: la formazione è quella. Una squadra anche nell’ultima partita ha fatto vedere di aver raggiunto qualità importanti ed è ripartita bene dopo quella sconfitta. Abbiamo evidenziato una certezza di essere una squadra forte. Bisogna riuscire a costruirci sopra, cosa che non è facile sopra questi numeri. Bisogna essere bravi a saper scegliere perché le partite importanti passano ma non ci rendiamo conto che determinano i commenti di un campionato intero oppure ce ne rendiamo troppo conto e non riusciamo a essere tranquilli e a dare il massimo dentro quelle partite. Migliorare la performance nella scelta delle partite importanti. Lo sono tutte, quelle importantissime poche e diventa difficile metterci dentro tutto quello che abbiamo in quelle partite lì
Rizzoli?
Prima di tutto a volte sembra che ci sia solo il messaggio da dargli n conferenza invece abbiamo uno strumento che è quello delle riunioni che facciamo con l’Aia dove loro cercano di spiegare quello che è successo nel precedente pezzo del campionato come accaduto in quella riunione dove ho trovato tutte le risposte a quello che cercavo. Sono a posto e abbiamo molti internazionali anche domani. C’è assoluta attenzione nei nostri confronti e sono contento ci siano questi arbitri
Bruno Peres, ci ha parlato?
E’ un grande calciatore, ha questa qualità di tecnica e velocità oltre che di resistenza e come ruolo lo mettiamo più a suo agio da quinto perché ha questa libertà di attaccare senza essere condizionato dalla fase difensiva. In quello non è forte come Ruediger ad esempio, però poi ha altre qualità e caratteristiche. Non sembra faccia male, mi sembra faccia bene. Quando commetti una leggerezza che ti determina un gol a sfavore ci poni occhi e attenzioni e fa il voto della partita perché sposta molto. Se si vanno a mettere altre componenti, si vede che è sufficiente in tutte le altre cose. Lì ha sbagliato ma nel secondo tempo ha fatto bene, ha coperto la fascia, è andato su tanti palloni. Fa parte della squadra forte di cui facevo allusione prima, è un giocatore forte
Le parole di Tavecchio?
Bisogna avere una cultura, è diversi anni che non si vince niente e non ha sbagliato tantissimo. E’ difficile vedere se la nostra cultura o il nostro modo di lavorare è corretto o manca qualcosa. Non abbiamo vinto però noi stiamo lavorando bene e come dicevo prima abbiamo una società che investe nelle strutture, abbiamo una società attenta sul mercato e bisogna essere bravi a dare. E’ chiaro che si dice poi vincere e basta e non crescere si va subito a fare le cose anche usa e getta senza creare una sostanza dove tu lavori anche nel futuro. Si parla sempre della Cina, cosa vuoi fare? Confrontarti con loro con la spesa? Prima il giocatore per ambire a un contratto del genere c’era da andare nella squadra forte e importante. Ora può succedere che arrivi una squadra cinese, ti prende e ti porta via. Per sopperire a questo fatto, a un confronto finanziario c’è da fare crescere i giovani, lavorare sulla prospettiva. Così vanno avanti loro, ora stavo leggendo che mettono regole e sono sempre importanti in qualsiasi settore. In certe situazioni è più facile crescere oppure no. In questo caso qui è un po più difficile. Siamo tutti d’accordo, noi bisogna vincere. Punto