Campionato 17/09/2016 19:11
Conferenza stampa, SPALLETTI: "Resterò se Totti giocherà anche l'anno prossimo. Roma ancora ambiente ideale per lavorare. Serve più personalità e carattere" (AUDIO e FOTO)
Alle ore 13 dalla sala stampa del Fulvio Bernardini torna a parlare il tecnico Luciano Spalletti, alla vigilia del quarto turno di campionato contro la Fiorentina. Questo l'intervento integrale del tecnico giallorosso:
"Mario Rui, Ruediger e Nura indisponibili, poi c'è Vermaelen che dopo la partita di Cagliari ha avuto un fastidio poi è partito con la nazionale e ha fatto gli allenamenti. La prima amichevole non ha giocato perché avvertiva questo fastidio poi contro Cipro mi pare è stato usato con degli antinfiammatori perché aveva dolore e naturalmente quando è tornato aveva il massimo del fastidio. Lo abbiamo tenuto fermo con la Samp perché aveva fastidio senza metterci mano per non farlo giocare col dolore. Abbiamo provato in settimana perché avevamo dei dubbi e dopo averlo fatto provare si è visto che non era in grado di poter scendere in campo. Avverte ancora questo fastidio e se si riusa si ritorna indietro. Quindi si tiene fuori. Mario Rui, Ruediger e Nura stanno facendo il decorso. Ruediger nelle prossime settimane comincerà il lavoro di confidenza con la Primavera senza avere impatti e una quindicina-20 giorni potrà essere in grado, vedremo, di poter allenarsi in maniera più vera con la Primavera e di conseguenza tornare tra di noi. Gli altri tutti a disposizione"
Domani il primo big match della stagione?
Sono rimasti gli stessi, sono forti con un allenatore forte e stimato da tutti in una piazza non facile come Firenze: è segno che ha delle conoscenze importanti per convincere in quella piazza lì, come ha fatto lui. Loro giocano un buon calcio, fatto di possesso e fatto di giocate per andare a fare gol e andare a vincere la partita. Salgono un po' e qualche volta sofforno in fase difensiva. Tutte le squadre che cercano di fare gol, con la squadra e il principio di giocare bene con l'idea di portare i giocatori dentro l'area avversaria si scoprono un pochettino. La Fiorentina, quello stadio, crea qualcosa di particolare, ma anche con le altre squadre l'insidia nella sua totalità del campionato deve farci capire che ogni partita è difficile. Ieri sera la Samp ha rifatto una grandissima partita, bella da vedere, gustosa, affascinante. Costruita giovane, costruita ora, al di là dell'allenatore fa vedere le insidie del campionato. Anche quelle precedenti sono state partite difficili, è un campionato livellato e devi essere bravo tu a far vedere se c'è differenza perché gli altri non concedono niente. La Fiorentina è una di quelle candidate alla zona alte della classifica. Dobbiamo ricercare l'equilibrio nella prestazione, senza alti e bassi dimostrati fino ad ora
Sbagliate l'ultimo passaggio
Io le partite le rivedo sempre e più di una volta, a Plzen mi è sembrato che la squadra poi abbia avuto la stessa difficoltà: dove non riesce a essere continua, a gestire e comandare la partita. Delle giocate e delle fasi e dei momenti dove ha fatto e cercato le cose giuste ci sono state, anche di più di quello che credevo. Poi è vero che andiamo sotto la linea che dovremmo scendere perché come ora spesso si è detto non si riesce a riempire la partita individualmente di quelle che sono le componenti che ci vogliono. La cosa fondamentale è essere precisi nella semplicità: non troviamo passaggi facile che ci danno copertura e ci permette di essere quelli che gestiscono la situazione. Proprio per questo, perché sembra facile, evitano quello ma quella è la chiave: questa ragnatela di passaggi che sembrano facili ma che non danno riferimenti agli avversari su come posizionare il corpo, che riferimento avere, su come andarla poi ad attaccare diventa fondamentale. E' stata la chiave dello scorso anno e per il momento non ce la siamo portata dietro fino in fondo. Principalmente a quello dobbiamo pensare adesso
Salah, è uno che riempie la partita?
Salah vive tutto allo stesso modo, è una persona perfetta e ha sempre il sorriso sulle labbra. Quando fa finta di non capire gli dico qualcosa in fiorentino e si gira di scatto. Capisce tutto, sa tutto, è svegliasismo. E' rimasto attaccato a quella piazza ma è contento alla Roma, vuole bene alla Roma e vuole fare bene con la Roma e non ho dubbi che metterà tutta la sua qualità dentro la partita. Riempie la paritta perché attacca di continuo la linea difensiva, ha questa imprevedibilità, oltre a da avere nelle sue qualità il gol, è imprevedibile palla sui piedi, palla sopra. Esce da situazioni da solo che non ti aspetti a volte, non c'è da dargli troppe indicazioni perché si rischia di limitarlo. E' bravo ad andare dietro la linea difensiva, per esempio Iturbe secondo ha più bisogno di riconoscere quello che deve fare, gli vanno date indicazioni in più. Salah ha più estrosità, talento nel fare le cose e va lasciato un po' libero. Nel suo comportamento di riempimento ci dovrebbe essere di lottare qualche pallone in più, sopratutto quando gli viene data palla addosso con l'avversario alle costole, lui di slito riesce a liberarsi e prendere qualche metro di vantaggio, ma quando il primo impatto deve essere di contrasto può migliorare. Come può migliorare, nonostante la sua statura, di fare gol in anticipo di testa come fatto nell'ultima partita. In qualcosa deve migliorare anche lui ma è un giocatore sicuramente affidabile
E' ancora l'ambiente ideale per lavorare?
Stessa idea, dell'ambiente e della squadra. Mi deformerò a fine anno se dovrò farlo. Siete voi ogni tanto.. La squadra è forte, credo nei giocatori e ci continuerò a credere e a seminare. Secondo me quando si semina bene qualcosa nasce e dobbiamo essere pronti a vedere cosa. Non ho detto Iturbe da rivedere e ho detto rimandato. Non ho detto da buttare via, o buttato via un altro giocatore. Vanno bene questi qui fino a fine anno. E' una rosa che ho voluto e mi soddisfa. Non mi deformo: Roma ambiente ideale per lavorare. Chiaro che poi bisognerebbe riuscire a far nascere l'entusiasmo che ti supporta e sopporta: i giocatori nonostante sappiano, messi in un ambiente ideale per lavorare riescono a dare quel qualcosina in più ed è più facile direzionare le direzioni. Diversamente vivere sempre nel dubbio tra le esasperazioni e tensioni, ci vorrebbe più personalità e carattere nella gestione. Qualcuno lo sa però poi non riesce a opporsi nella maniera corretta e di conseguenza bisogna un po' indicargli la strada. Le tensioni e le esasperazioni ci sono e bisogna vincere, perché l'imposizione è vincere, secondo me c'è anche la strada di lavorare nella maniera corretta e fare un percorso dove lasci paletti e fai vedere la strada da continuare: ci deve essere un modo di lavorare e pensare. Un modo di fare che deve determinare il futuro
La difesa? Hai invitato Pallotta al ristorante?
Abbiamo preso qualche gol di troppo è vero e abbiamo fatto anche cose bene perché di gol ne abbiamo fatti diversi. Non sento parlare nessuno dei gol fatti. Si tende ad andare di là, in fase offensiva e lavorare per il gol. La difesa ha un'importanza effettiva nell'economia del gioco di squadra e nel raggiungimento del gioco di squadra. Per come sono stati presi interessa la mancanza di fiducia o la non tranquillità. Se guardo il gol di Jesus e metto subito in evidenza che poverino ha giocato queste due partite e gli è stato chiesto di fare uno sforzo e anticipare ed è stato disponibile: non è al meglio perché precedentemente ci ha fatto vedere qualcosa di diverso. Per la presa di posizione che fa lì, nonostante sia posizionato bene, fa vedere di non essere tranquillo e non c'entra niente la linea difensiva o il lavoro fatto o la qualità del giocatore. Il momento che stiamo attraversando lo porta a dover commettere la banalità che la scelta importante. Questo riguarda anche altri episodi o la troppa attenzione nella ricerca, la troppa voglia: ha causato qualche errore che non dobbiamo commettere. Si tratta, quando parliamo di testa, di far riconoscere che il lavoro giusto e i pensieri giusti, e la fiducia per il futuro, il picchettare il futuro sotto certi aspetti che deve essere un po' il mio lavoro. Oltre quello dei risultati ci deve essere questo picchettare situazioni per il futuro. Anche questa deve essere una loro ricerca. Oltre il risultato, la vittoria o il vincere. La costante di tutta la Roma in generale, dare una forza futura. In questo caso tranquillità a giocatori che hanno commesso banalità e che possono fare meglio. Terzino? Secondo me no, può farlo benissimo. E' un giocatore veloce, che ha piede. Non ha grandissime qualità di scelta ma ha piede: passaggio a 20 metri, giocata addosso, nello spazio. Poi se deve mettere la palla filtrante o saltare l'uomo è un altro discorso, come può fare Florenzi o Peres. Sul colpo di testa è fortissimo, sulla marcatura dentro l'area di rigore, quella deve essere il suo cavallo di battaglia. Pallotta? Sceglie da solo i ristoranti perché ha la possibilità di scegliere
L'attacco?
E' un modo di dividere la squadra. Penso alla formazione dello scorso anno perché ha fatto vedere che ha dato profitti alla Roma e vantaggi. Poi ci penso con Dzeko perché gli ho fatto giocare partite e quella formazione ha bisogno di costanza fisica e con Dzeko diventa più possente e diventa possibile fare altre scelte e soluzioni. Ti da la fisicità e tutti la ricercano. Tutti ne hanno 2-3 davanti di quella forza lì, noi uno solo. Se non ha giocato l'altra sera è per lasciarlo fresco per Firenze. Salah e El Shaarawy hanno fatto bene anche in precedenza, abbiamo la nostra rosa e devo infondere fiducia ed è quello che sto facendo. Qualcosa devo dire, ma sopratutto piantare fiducia perché poi sono convinto che qualcosa nascerà da qualche parte e ci si potrà costruire. Attualmente dobbiamo solo trovare un equilibrio di sostanza nella partita senza subire o creare alti e bassi dove non riusciamo a essere una squadra forte che può ambire a risultati importanti. Questo si fa attraverso la semplicità, attraverso una rete di passaggi semplici e continui. Senza portare palla, scelte facili da fare senza inventarsi niente che poi allo step successivo, quando fai possesso porti uomini e vai allo step successivo e da lì si ricrea la stessa possibilità. Fino alla linea difensiva dove si deve andare oltre. Ma in quello i nostri giocatori sono maestri e lo dicono i numeri, lo dicono i gol, i comportamenti scomposti poi sui grafici
Perché la Roma perde concentrazione? Il portiere?
Abbiamo fatto bene a lunghi tratti anche nell'ultima partita, abbiamo fatto benissimo per metà del primo tempo con la Samp, malissimo per la seconda metà e benissimo per tutto il secondo tempo. A Plzen abbiamo iniziato e il primo quarto d'ora abbiamo fatto benissimo, fino a quando abbiamo preso gol, poi c'è stato un calo e non siamo stati continui. La chiave è rifare le cose semplici, rifare possesso palla semplice. Diamo alla giocata un contributo invisibile, il passaggino che non crediamo importante, che crediamo da 0 come voto ma poi quella addizione lì fa la sufficienza. Ragazzi i portieri per me sono due calciatori normali. Ne parlo e ne ragiono come in un calcio moderno ne parlo come se sono giocatori normali. Poi se lo chiedi devono sapere se devono essere i titolari. Anche i terzini ragionano così, gli farebbe piacere saperlo. Sei titolare se fai meglio dell'altro. Ci sono momenti in cui puoi cambiare come questo momento qui, ho ritenuto opportuno fare così probabilmente sbagliando. Le intenzioni sono sempre quelle, picchettare il futuro, trovare la strada. Si traggono delle piccole conclusioni ma per me sarà sempre uguale: abbiamo avuto un momento difficile, uscire dalla Champions è stato difficile, è un passaggio a vuoto. C'è ancora un lavoro da fare che aspetta di essere fatto che poi possiamo fare per lasciare una Roma migliore di quella che abbiamo trovato
Totti? La rosa di quest'anno è migliore?
Totti si può vedere anche dal primo minuto. Quando è entrato ha fatto bene il suo lavoro. Non vuol dire a Firenze ma è un discorso in generale che faccio su Totti. La rosa è più competitiva e mi piace più di quella dello scorso anno, più competitiva. Fino a fine anno non mi deformo
Ha cambiato idea su Totti? Cambierà qualcosa sulla squadra?
Ho sempre la stessa idea su Francesco. Purtroppo Francesco viene usato, in maniera sbagliata per me: anche lui lo avverte questo involontariamente. Io non voglio togliere niente al giocatore, ripartiamo da lì. Da quello che è stato il discorso lo scorso anno. Io sono arrivato, gli ho parlato apertamente dentro il mio ufficio e poi si è partiti per un tragitto, un decorso. La squadra ha iniziato a far bene, lui aveva qualcosa da mettere, aveva un infortunio. La squadra ha avuto difficoltà nei primi 10 giorni e poi ha iniziato a fare bene nella ricerca che ho che è quella di riuscire a trovare altri riferimenti. Voi no, a voi interessa solo una cosa e la usate per creare distacco nella Roma. A prescindere si usa Francesco per spaccare la Roma: quando si da potere totale a una persona, non sento parlare bene di niente: la società, direttore generale, allenatore, ambiente anche se io dico che va bene ho dubbi sull'ambiente e l'ho sempre detta alla stessa maniera. Quelli che lavorano nella Roma non vanno bene, le macchine che si usano non sono celesti, non va bene niente. Ci sarà una cosa che vi va bene: hanno costruito uno spogliatoio nuovo, Pallotta si è dato da fare e ha speso soldi e ha investito in cose solide che rimarranno. Vogliamo scriverlo che ha fatto bene qualcosa. Su Francesco più di dire che è un genio che devo dire, ha una certa età e va gestito in una certa maniera. Sopratutto lui deve darmi una mano a far crescere giocatori importanti come lui, lui deve infondere questo modo di pensare di squadra. A voi interessa solo questo. Lo scorso anno ci ha dato un contributo fondamentale, come quest'anno quando ha giocato spesso per arrivare alla vittoria. Lo scorso anno la possibilità del preliminare l'ha creata anche la squadra. Quando uno scrive che l'ha creata solo lui fa già vedere da che parte sta. E' così: io posso o devo far vedere che vado in una direzione e che ho obblighi. Il fine può anche essere totalmente diverso dagli obblighi che ho. E' tutto lì il giochino. Francesco è un calciatore straordinario ma la Roma non vincerà mai niente se si ha solo Francesco. Non vincerà mai niente. Quella Roma che ha vinto, che c'erano altri calciatori straordinari, si viene fuori solo Francesco e si è vinto niente: lui vince perché è un grande calciatore e ha vinto tanto, ma da solo non basta. Il mio discorso è facile però poi è difficile e non va mischiata alla passione degli sportivi che è un'altra cosa. Fanno quello che vogliono, noi abbiamo il dovere di tirargli dentro un corpo solo, un entusiasmo di partecipazione con i nostri comportamenti. Deve essere evidente quelle che sono le nostre ricerche, disponibilità, volonta, professionalità La Roma deve essere anche altre cose, ne parlavo anche con lui a colazione. Stamani si è allenato prima della squadra: gli ho concesso questo per partecipare al funerale della zia. Per le situazioni familiari siamo disponibili. Abbiamo fatto colazione e ne abbiamo parlato. Radja ha fatto questo discorso qui perché è un modo corretto di prendere in evidenza quello che succede nello spogliatoio. Non ho niente contro Francesco, anzi ho cominciato da quest'anno dalla prima intervista a dire che siccome voi tutti avete scritto la sua ultima stagione, io non la vedo così. Lo dice il campo se sarà o no, voi mi volete attribuire una responsabilità che non voglio e non ho. Gli posso anche dire che io continuo a fare l'allenatore della Roma se c'è Francesco calciatore, se lui smette smetto anche io. Io ho il contratto solo per quest'anno e io come ognuno nel suo lavoro, che sia allenatore o direttore di giornali, bisogna smetta se non faccio risultati come tutti in questo mondo qui. Se il direttore di un giornale fa 15.000 tirature in meno in un giornale deve smettere perché non fa bene il suo lavoro. Se io non faccio vittorie devo smettere perché devo fare un altro lavoro. Siamo tutti figli di risultati
La mia domanda era propositiva
E' stato utilizzato nel finale perché la squadra andava, aveva un corpo e una sostanza. Nessuno ha riconosciuto i meriti della squadra. Si sono dati i meriti solo quando Totti determinava qualcosa di importante, perché si vinceva grazie alle sue giocate, che però sono giocate che lui sa fare e mette del suo. La sostanza del girone di ritorno, il record di punti di un girone di ritorno lo ha determinato la Roma, non un calciatore solo. Io ho la stessa idea su Totti, anzi la miglioro: se Totti continua a giocare io sono l'allenatore della Roma, se Totti non gioca non sono l'allenatore della Roma
(trascrizione a cura di Marco Iannelli)