Campionato 07/02/2015 14:27

Conferenza stampa, GARCIA: "Basta una vittoria per ripartire. Chi non prende rischi non va avanti. Per Totti valuteremo nelle prossime ore, l'infortunio di Ibarbo solo una fatalità" (AUDIO)

garcia conf profilo

torna a parlare in conferenza stampa. Alla vigilia della trasferta della formazione giallorossa a Cagliari, in programma domani alle 15, l'allenatore della Roma incontra i cronisti nella sala stampa di Trigoria nel tradizionale appuntamento che precede le gare dell'undici capitolino. Questo l'intervento INTEGRALE del tecnico:

ASCOLTA LA CONFERENZA

Al netto delle polemiche sugli infortuni, la Roma domani va a Cagliari senza tanti giocatori. Le è mai successo in carriera di avere tanti assenti per una partita?

Ovviamente mai, ma posso solo dire che faremo di tutto domani con i giocatori a disposizione e tutti dovranno fare di più, senza pensare alle assenze. Per ripartire basta una vittoria e faremo di tutto per ottenerla domani.

non si è allenato, come sta? Sarà a disposizione per domani?

Lo abbiamo risparmiato, ha una sindrome parainfluenzale. Ha lavorato in palestra. Valuteremo nelle prossime ore come si sente, se sta migliorando o no.

Sull’ultimo infortunato, , l’ha definita una situazione comica. C’è stata poca prudenza?

Nel caso di le cose sono semplici: era guarito dall'infortunio al polpaccio e ha un tendine rotuleo da sorvegliare, per questo era prevista questa visita a . Se abbiamo preso un rischio, lo abbiamo preso in partita. Si è allenato il giorno prima con la squadra, ha fatto un allenamento un po' differenziato e avevamo valutato, lui per primo, che era apposto per giocare. Avevamo valutato di farlo giocare 30 minuti, per non rischiare. E poi ha giocato bene, è entrato bene in partita, una delle cose positive di quella partita Se c'era un rischio lo abbiamo preso in partita. Il giorno dopo, se un giocatore ha bisogno di allenarsi, deve allenarsi, non è che abbiamo fatto un allenamento pazzesco. non erano previsti tiri, salti e scatti, e infatti non ha fatto nulla di tutto questo. E si è infortunato non allo stesso muscolo del polpaccio, ma all'altro. Io la chiamo fatalità, nient'altro.

Non le era mai accaduto di avere tanti infortunati. ha detto che con i preparatori calibrerete tempi, durata e carichi di lavoro nell'allenamento. Crede sia la via da seguire per provare a modificare qualcosa e a migliorare?

Non è che aspettiamo troppi infortunati per lavorare tutti insieme. Non solo con i preparatori, ma con lo staff medico, che si occupa di far tornare gli infortunati al 100%... Lavoriamo ogni giorno su queste cose. Non siamo scemi se parliamo di fatalità o sfortuna. Ma la sfortuna c'è. Quando perdiamo e possiamo fare di tutto, ma la storia non cambia. Sul resto cerchiamo di migliorare, sapendo che il "cerchio vizioso" è quando ti manca mezza squadra, giocano sempre gli stessi e a volte i giocatori si fanno male anche in Nazionale, come nel caso di e . Tutto queste cose ti cadono addosso durante una stagione, è la nostrra storia per il momento. Che fare? Fare in modo che quando torneranno tutti, spero presto, cercheremo di finire la stagione con meno problemi. Così avrò più scelte e una squadra che sarà più forte sul lungo periodo.

In questi giorni avrà letto o ascoltato diverse critiche. Qual è l'errore più grave che ritiene di aver fatto da inizio stagione?

Lavoriamo tutti i giorni, siamo secondi in classifica. Peccato per l'eliminazione dalla Coppa Italia, che volevo vincere. Ora ci sono il campionato e l'Europa League, due competizioni che faremo al 100%. Nessuno è perfetto, nemmeno voi e nemmeno io. Facciamo la nostra strada con le nostre convinzioni, facendo di tutto per portare la Roma dove credo meriti: in alto in classifica, anche nel futuro. Lo ripeto, non costruiamo solo una squadra per questa stagione, lavoriamo sul lungo periodo. Sono 19 mesi che stiamo costruendo un progetto di gioco. Mi sembra che la stagione della Roma non si fermi alla prossima partita, ce ne saranno tante altre. Ma sarebbe un'ottima idea vincere domani per chiudere questa serie nera.

Al di là dei numeri, la Roma rispetto allo scorso anno ha un problema di efficacia in avanti e di solidità difensiva. Suppongo che le cose siano collegate: su quale di questi due aspetti sta lavorando di più e quale la preoccupa?

Innanzitutto non serve a nulla paragonare lo scorso anno con questa stagione. Non è la stessa rosa e non ci sono gli stessi impegni, la e l'Europa League cambiano tutto, visto che si gioca ogni 3 giorni. Lavoriamo su tutto, penso che dobbiamo essere più solidi in difesa e più efficaci in attacco. Ma dobbiamo rispondere sul campo a tutto questo, lo facciamo ogni giorno in allenamento. La verità esce dal campo, non dalle mie parole.

Tutti gli allenatori parlano dell'importanza di poter fare allenamenti competitivi, cosa che penso lei non possa più fare per via delle assenze. Una frase che lei ha detto: “Fare il metro in più”. E una frase che ha detto : "L'anno scorso c'era il mutuo soccorso in campo, quest'anno meno". Queste frasi vengono prese da molti tifosi come sintomo di scarso impegno dei giocatori. Non avete idea che non si è caricata troppo la squadra?

Sinceramente non lo penso. La cosa che ho fatto io, e che forse ha voluto fare Walter, è far capire ai giocatori che in questo momento di difficoltà, dove abbiamo gli uomini contati, devono fare di più ed essere consapevoli che rimaniamo con una squadra che può lottare contro tutti, ma solo se i giocatori danno di più e terminano la gara con più benzina nel motore. Ho detto a tutti, anche all'intero staff, che tutti dobbiamo fare di più per questa spinta necessaria per tornare alla vittoria. Soprattutto in questa gara, dove siamo ancora di meno.

Al netto delle assenze, ritiene che l’undici che schiererà domani sarà superiore al Cagliari?

Il Cagliari è una squadra che ha cambiato allenatore e con l’arrivo di Zola stanno facendo bene. Sarà un piacere per me vederlo, l’ho ammirato da calciatore e sarà un piacere incontrarlo da allenatore. Come dico sempre, dipende tutto da noi. Dobbiamo vedere una Roma al massimo livello per le sue possibilità del momento. Se sarà così, sarà una Roma competitiva e se la Roma è competitiva in tutti i punti di vista, anche quello mentale oltre che quello tattico, avremo possibilità di vincere. E va bene così, perché quello è il nostro obiettivo.

Si parlava di solidità difensiva. Lo scorso anno la squadra giocava in 30 metri e l'azione partiva molto bene dalla difesa, con che usciva palla al piede. Quest'anno le manca questa capacità di costruire l'azione? Manca anche il pressing

Non è più la stessa difesa e non possiamo fare paragoni. E' ovvio, non è che possiamo parlare della Roma de 1970 e di quella di quest'anno, non ci sono gli stessi giocatori. Giochiamo con i giocatori attuali. E quando alcuni di mancano, o al centro o a destra, oppure sei costretto a far giocare calciatori che non possono giocare ogni 3 giorni per questioni di integrità fisica... Facciamo con i nostri mezzi del momento, anche mancando di automatismi. C'è uno che rientra dall'infortunio che non è  al 100% e lo dobbiamo schierare in campo. E' tutto. Facciamo sempre il massimo per essere efficaci. Ma lo dico, non facciamo tutto bene, fuori e dentro il campo, ma facciamo sempre di tutto per avvicinarci al massimo dell’efficacia, del gioco che ti porta alla vittoria. Dopodiché non c’è altro da fare che mettere tutto nella partita e basta.

ha parlato anche del suo futuro. Ha detto che ha rifiutato offerte irrinunciabili e che resterà finché non vince lo scudetto. Su cosa si basa la sua promessa? Sul fatto che è sicuro che, se non sarà quest'anno sarà il prossimo, oppure è disposto a restare a tempo indeterminato finché non vince lo scudetto?

Sono venuto alla Roma per vincere trofei, posso solo dire la Roma per me non è un trampolino. Punto.

si è anche preso responsabilità sul mercato. Lei e il suo staff avete qualche responsabilità su quello che è accaduto in questa stagione?

Ognuno ha delle responsabilità. Siamo tutti responsabili di questa squadra: allenatore, medici, dirigenti, tifosi, stampa... Tutti fanno parte dell'ambiente Roma. Penso che il destino di questa Roma è non solo quello di essere una squadra che lotta per lo scudetto ogni anno, ma vogliamo che la Roma del futuro lotti anche in Europa con possibilità di vincere. Tutto questo non si fa in un giorno. La cosa che mi anima è ridare l'orgoglio a questa à e ai tifosi, parlando di scudetto e di trofei. Ridare anche solo l'orgoglio a questa à, di poter pensare di essere padroni della situazione e di poter fare qualcosa in Italia e in Europa, è qualcosa che mi anima ogni giorno. Non è che questa stagione sia l'obiettivo principale, che se sbagliamo quest'anno sbagliamo tutto. No, il destino della Roma è quello di una squadra importante, in Italia e in Europa. Siamo in un tunnel e in una fase difficile, ed è in questo momento dobbiamo dimostrarci all'altezza del destino di questa Roma.

I passaggi filtranti centrali subiti dalla difesa, dove i difensori salgono male oppure i terzini tengono in gioco gli avversari. Gli errori dipendono dalla scarsa sinergia tra compagni che non giocano sempre insieme oppure dalla scarsa protezione del centrocampo?

Niente di tutto questo, faccio sempre attenzione al momento in cui siamo. Abbiamo giocato anche contro squadre che puntano tutto sul contropiede e sulla profondità da sfruttare. Forse è vero che abbiamo preso alcune situazioni spalle alla nostra difesa, ma penso innanzitutto che sia casuale, poi non possiamo fare sempre bene, anche gli avversari hanno qualità. Ma dobbiamo migliorare su questo punto, essere più compatti e soprattutto essere molto alti, per liberare spazio alle spalle della difesa. Sembra una cosa bizzarra, ma è la verità. Abbiamo difensori veloci, penso a , non dobbiamo avere paura a lasciare spazi dietro di noi. Guardate la partita con la : nel secondo tempo abbiamo giocato quasi sempre nella loro metà campo e non abbiamo sofferto nulla, anche se loro avevano giocatori forti e avevano inserito Babacar. Nel primo tempo, invece, a forza di indietreggiare, abbiamo sofferto. Per giocare in questo modo serve avere la fiducia al 100% e io faccio in modo che i giocatori, quando si guardano allo specchio la mattina, vedano chi sono: giocatori forti, di qualità, che giocano per una Roma grande. Sbaglieremo, perché ognuno sbaglia, ma chi non prende rischi non va avanti. E continueremo a prendere dei rischi.