Campionato 01/10/2012 12:19
Nicchi: "Soddisfatto degli arbitraggi, siamo partiti con il piede giusto"
Secondo Nicchi in questo avvio di stagione l'elemento positivo è che i direttori di gara favoriscono il gioco e lo fermano solo quando si arriva allo scontro. «Vi lasciamo giocare fino a quando non vi picchiate - sottolinea il presidente dell'Aia -, ma quando ci rendiamo conto che il lasciare giocare determina una scorrettezza pesante scatta il giallo e il rosso e questo i giocatori lo sanno. Abbiamo detto niente gioco violento, e comportamenti lineari in panchina: chi sbaglia va fuori. Siamo anche contrari al provvedimento triplo rosso espulsione e squalifica la giornata successiva. È l'ora di fare un passo indietro, l'arbitro applica la vecchia regola, sarebbe meglio finire la gara 11 contro 11. L'arbitro deve dirigere più con la personalità che con il fischio». E l'Italia è anche il paese in cui si stanno sperimentando gli arbitri di porta, la novità su cui punta il presidente dell'Uefa Michel Platini e invece osteggiata da quello della Fifa, Joseph Blatter favorevole all'uso della tecnologia. «L'arbitro di porta deve vedere tutto quello che non vede l'arbitro centrale - spiega Nicchi - Noi ci rimettiamo alle regole e ai regolamenti: il problema politico che esiste tra Blatter e Platini a noi non interessa. Collina ha sperimentato questo tipo di arbitraggio e ha funzionato dal punto di vista del lavoro di squadra e per la prevenzione. Se si vuole progredire con la tecnologia avanti pure, ma l'aspetto umano è fondamentale. L'arbitraggio così è vero costa di più e si può fare solo nel calcio professionistico. Ci sono federazioni che non hanno le capacità tecniche per portare avanti questo progetto: noi non siamo fenomeni, ma siamo riusciti a farlo perchè c'è un lavoro tecnico di prestigio alle spalle: con 35mila arbitri ci siamo riusciti, la Germania che ne ha 80mila non lo ha fatto». A novembre sono previste le elezioni per il rinnovo dei vertici dell'Aia e Nicchi si ricandida: «Oggi mi trovo a dirigere un'associazione arbitri di grande spessore, intorno vedo grande entusiasmo: c'è ancora molto da migliorare, con attenzione sui vivai. Battaglia principale contro la violenza che abbiamo ridotto ma va portata a zero. Abbiamo 1800 donne e diverse sono vicine ai vertici: se ne arriva una brava come Rizzoli, Tagliavento o Rocchi arbitrerà in A» ha concluso