Campionato 10/05/2012 12:07

Calcioscommesse, arrestati tre ultras del Bari. Laudati (proc. Bari): "Avevano in programma una spedizione punitiva"



Sono le gare che hanno portato oggi ad arresti dei capi della tifoseria per il reato di concorso in violenza privata aggravata:
Bari-Samp (23 aprile 2011, 0-1), che segnò la retrocessione matematica dei biancorossi, Cesena-Bari (17 aprile 2011, 1-0), Bari-Chievo (1-2, del 20 marzo 2011). Delle gare da perdere e delle minacce dei capi ultrà hanno parlato nei mesi scorsi almeno due giocatori: l'ex centrocampista barese Marco Rossi, ora al Cesena, e l'ex capitano del Bari Jean Francois Gillet, ora del . Rossi (ascoltato come indagato) ha detto agli investigatori che «poco prima della partita Cesena-Bari, alcuni capi ultrà avevano intimato ai rappresentanti dei giocatori, tra cui il Gillet e lo stesso Andrea Masiello, di perdere le successive due partite di campionato, ovvero Cesena-Bari e Bari-Sampdoria, in quanto avevano essi stessi scommesso sulla sconfitta del Bari».



Delle minacce ai calcatori da parte dei capi ultrà scrive il gip di Bari nel provvedimento restrittivo eseguito il 2 aprile scorso nei confronti di Andrea Masiello, arrestato per altre indagini sul calcio scommesse e per presunte combine per la vendita di altre partite. Nel provvedimento del giudice si sottolinea che l'ex del Bari, Gillet, ascoltato come testimone il 7 febbraio scorso, ha detto di aver ricevuto «intimazioni» da alcuni «esponenti di vertice degli ultrà» - riconosciuti in foto dall'ex capitano biancorosso per Raffaele Lo Iacono, Roberto Sblendorio e Alberto Savarese - solo per l'incontro Cesena-Bari. Secondo quanto dice Gillet a verbale, gli ultrà avrebbero detto: «Aho, siete ultimi, avete fatto questo campionato di... non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie, domani dovete perdere. Basta, non c'è stato niente da dire, così». "Noi - dice Gillet - abbiamo detto: «No, non esiste»". E loro hanno risposto: «Va beh, da ora fino alla fine non si sa mai che cosa può succedere, tu vivi a Bari, non si sa mai».



 «È sufficiente, in ogni caso, consultare gli almanacchi del calcio o la raccolta della stampa sportiva di quel periodo - conclude il giudice - per verificare che il Bari avrebbe comunque perso sul campo per 1-0 entrambe quelle partite»

15.30 Resi noti ulteriori particolari sulla vicende in cui i tre ultrà sono coinvolti. In particolare Roberto Blendorio sferrò uno schiaffo al calciatore del Bari Alessandro Parisi e, assieme ai presunti complici Alberto Savarese e Raffaele Loiacono, lo minacciò dicendo a lui e i suoi compagni di squadra presenti - Andrea Masiello, Jean Francois Gillet, Massimo Donati e Nicola Belmonte - di perdere le partite Cesena-Bari del 17 aprile e Bari-Sampdoria del 24 aprile 2011. I tre ultrà arrestati dissero ai cinque calciatori: «Siete ultimi, avete fatto questo campionato di... non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie, domani (in occasione di Cesena-Bari, ndr) dovete perdere». E ancora: «Io sono in debito con gente pericolosa e rischio di morire e ho bisogno di soldi (...). Voi ora ci dovete fare un favore a noi, perchè a voi non vi abbiamo mai rotto le scatole, non vi abbiamo mai alzato le mani, non vi abbiamo contestato, vivete da Dio... se volete fare una vita tranquilla fino a fine anno». Secondo l'accusa, i tre ultrà oltre alle minacce hanno «assunto un atteggiamento dal quale emergeva inequivocabilmente che se non avessero fatto quello che veniva loro chiesto avrebbero subito conseguenze lesive per la propria persona». Il reato di violenza privata aggravata dal numero dei partecipanti fa riferimento a fatti verificatesi «in epoca anteriore e prossima al 17 aprile 2011»

(ansa)

15. 50 «Siamo stati costretti ad intervenire prima della fine del campionato perchè l'attività di intimidazione e la capacità di condizionamento è proseguita e rischiava di compromettere l'esito ulteriore delle indagini e l'incolumità di alcune persone». Lo ha detto il Procuratore di Bari, Antonio Laudati, commentando in una conferenza stampa l'arresto di tre ultrà del Bari nell'ambito dell'inchiesta sul Calcioscommesse. «C'è un primo episodio - ha riferito Laudati - in cui a Bari doveva essere svolta una partita del Foggia per indisponibilità dello stadio Zaccheria. Questi soggetti hanno impedito che la partita si svolgesse a Bari con minacce violente e atteggiamenti intimidatori nei confronti di istituzioni pubbliche, per cui la partita è stata trasferita a Lecce». Laudati ha poi parlato di «azioni di rappresaglia nei confronti di alcuni giocatori». «Una persona che era stata molto dettagliata su quello che accadeva negli spogliatoi è l'ex capitano del Bari, Gillet, e nei suoi confronti - ha detto il procuratore - era stata programmata una spedizione punitiva a per indurlo a ritrattare o comunque ridimensionare le dichiarazioni che aveva fatto. Queste persone - ha detto ancora Laudati - avevano cominciato a prendere di mira alcuni giornalisti, i quali per primi avevano avuto il coraggio di denunciare e commentare in maniera molto significativa quello che era negativo nel comportamento dei tifosi».