Campionato 26/05/2011 15:34

Diritti Tv, anche la Sensi partecipa all'incontro in Lega. Seduta aggiornata al 6 giugno

non ha comunque voluto motivare il motivo della sua sensazione. «Mi avete chiesto che aria tira e vi ho risposto che sono molto pessimista. Lasciatemi andare alla riunione e poi vi dico». All'incontro sono presenti i rappresentanti delle 5 big (Paolillo, Galliani, Agnelli, Rosella Sensi e, per il Fassone) e Zamparini, , Gino Pozzo e Lotito con le deleghe di tutte e 15 le società medio piccole.

L'assemblea ordinaria delle società della Lega di A, cominciata il 16 maggio e già proseguita il 20 maggio scorso, tornerà in seduta il prossimo 6 giugno. Lo ha comunicato il presidente Maurizio Beretta. Come noto, all'ordine del giorno c'è l'attuazione dell'assegnazione alle società demoscopiche già individuate in precedenza del sondaggio utile a determinare la ripartizione dell'ultima parte dei diritti tv per la stagione in corso e le linee guida per la commercializzazione dei diritti audiovisivi del calcio di serie A per il periodo post 2012. Restano quindi pochi giorni ai presidenti incaricati di trovare un'intesa che possa sanare la spaccatura in due dell'assemblea tra le cinque grandi e le altre quindici società prima di riferire all'assemblea dell'esito del loro tentativo. L'assemblea potrebbe, nell'ipotesi più favorevole, trovarsi a ratificare un'ipotesi già scritta per la stagione in corso (e, se il tentativo andasse a buon fine magari anche per il triennio successivo) oppure, come ormai sembra più probabile, prendere atto del permanere della crisi. In quel caso le big tornerebbero ad adire le vie legali chiedendo il pronunciamento dell'Alta corte del Coni in opposizione alla delibera assembleare, mentre le piccole - che ritengono valida la delibera - vorranno procedere alla sua applicazione pratica.

«Non c'è l'accordo, sarà necessario vedersi ancora - ha detto Gino Pozzo, presidente dell'Udinese, al termine dell'assemblea -. Le grandi società hanno fatto qualche piccolo passo verso di noi proponendo una quota maggiore legata alla meritocrazia ma ci sono ancora distanze sui criteri generali e su quanto avverrà dopo il 2012». È uscito visibilmente contrariato il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, che ha lasciato intravedere una rottura anche nel fronte finora compatto delle 15 società medio- piccole. «Sono arrabbiato con il presidente Lotito - ha esclamato salendo in auto - il perchè domandatelo a lui».

(ansa)