Queste le parole di Carlo Verdone al quotidiano diretto da Paolo De Paola:

Carlo Verdone, saprà che Laura Chiatti tifa Juventus...

«L’ho scoperto durante il film. Le ho det­to: “Tu Laura sei di Perugia, quindi tifi Perugia”... E lei mi ha risposto:“Sei mat­to, io sono juventina”. In compenso ha un fidanzato romanista».

Se l’aspettava la Roma con due punti in più della Juventus?

«La rimonta è stata una sorpresa, ma andiamo cauti. All’andata ero allo stadio e ricordo benissimo i gol di Diego: colpi terribili».

Lei che tipo di tifoso è?

«Appassionato, ma equilibrato. Allo sta­dio o in tv guardo tutte le partite della Roma. Però apprezzo anche il calcio in generale. Mi fa impazzire il Bari di Ven­tura ».

Lei è spallettiano o ranieriano?

«Come bellezza di gioco Spalletti. Il cal­cio di Ranieri non è quello che amo io, però alla Roma in questa fase serviva un tecnico pragmatico. Ranieri ha dato dignità alla sregolatezza difensiva. Sta facendo un lavoro enorme. E sabato con­to molto sulla sua voglia di rivincita».



Cosa pensa della Juve?

«Dopo Calciopoli mi sta simpatica, non è più quella di un tempo. Adesso gli “an­tipatici” sono gli interisti».



Juve in crisi, perché?

«Stanno deludendo in troppi. Diego è partito fortissimo, poi si è fermato. Su Amauri in estate avrei scommesso al 100 per cento, invece... Solo la difesa sta confermando le mie perplessità».

 

E la risposta di Laura Chiatti:

Laura Chiatti, dal film “Io, loro e Lara” a Juventus-Roma. Questa volta lei e Carlo Verdone sarete contro...

«Sarà una sfida all’ultimo sangue, non solo con Carlo. Il mio fidanzato Francesco è tifosissimo della Roma. Sabato sarà a Torino, mentre io la guarderò in televisio­ne, pronta a mandargli qualche sms».

Ma non è che tra il fidanzato e la vici­nanza di Carlo Verdone prima o poi la scopriamo romanista?

«Tranquilli. Francesco non ha mai cerca­to di influenzarmi. Detto questo, ho mol­to rispetto per la Roma e i suoi giocatori».

Che tifosa è Laura Chiatti?

«Non seguo molto, il mio rapporto col cal­cio è piuttosto distaccato. Non sono mai riuscita a innamorarmi veramente. Di­vento tifosa sfegata solo per i Mondiali».

Come nasce la simpatia per la Juve?

«E’ stata una cosa quasi forzata: mio pa­dre juventino, mia sorella juventina... In casa si è sempre respirata un’aria bian­conera. Impossibile non cascarci».



Il suo juventino preferito?

«Marchisio. Mio babbo dice che è molto bravo. Poi, ovvio, il capitano è il capitano»

Suo padre come vive la crisi-Juve?

«E’ un po’ abbacchiato, la Juve lo fa sof­frire. Con il mio fidanzato si sfottono. Però sinceramente io non seguo molto i loro discorsi. Per rendere l’idea: io il fuorigio­co non l’ho ancora capito bene...».