Campionato 17/12/2009 20:49

Galloppa: "Contro la Roma sarà un'emozione particolare"

 

Daniele Galloppa, cosa proverà domenica scendendo in campo contro la squadra in cui è cresciuto calcisticamente?

“Proverò una sensazione particolare a giocare all’Olimpico contro la società in cui ho disputato dieci anni, sono cresciuto da bambino fino ad arrivare alla Primavera, anche se non ho mai sverdito. Non è la prima volta che affronterò i giallorossi da avversario, perciò queste sensazioni le ho già vissute. Sarà una partita come le altre in cui spero di fare bene e spero di riuscire a portare a casa con dei punti: sarebbe veramente importante.”

C’è qualche rimpianto per non essere riuscito a rindossare la maglia della Roma dopo due stagioni importanti con il Siena?

“Giocare con la Roma è senza dubbio diverso rispetto a giocare con il Siena, per l’importanza e la risonanza che la squadra della capitale ha, però io non ho nessun rimpianto, perché comunque il giocatore che sono adesso non lo ero due anni fa, e non lo ero cinque anni fa quando sono andato via da Roma, e spero di non essere un domani il giocatore che hanno lasciato loro. Spero sarà una crescita continua. Io sono andato via da Roma per farmi le ossa, perché là non c’era spazio, e lontano da Roma ho sempre trovato costanza nel giocare: questo mi ha fatto crescere, però indubbiamente davanti a me avevo giocatori più forti. E poi avevo bisogno di giocare con continuità perché la continuità e la costanza sono fondamentali per un calciatore. Sicuramente non ero un calciatore da Roma prima; adesso sono cresciuto e forse potrei farne parte, ma lo dico senza rimpianti.”

Domenica a centrocampo sarà una sfida da grande battaglia…

“In mezzo al campo la Roma può contare su giocatori forti fisicamente e tecnicamente: su tutti ne è l’esempio. Sarà una partita difficile. Con Spalletti la Roma giocava il miglior calcio visto in Italia negli ultimi anni; finito quel ciclo, adesso con Ranieri la squadra ha ritrovato la quadratura e la solidità che la contraddistinguevano, e sarà difficile fare risultato all’Olimpico, in uno stadio caldo ed in ambiente come quello romano.”

Quali potrebbero essere i punti deboli della Roma?

“Sappiamo che loro faranno di tutto per vincere la gara, come è giusto che sia, ma se saremo bravi a difenderci ed attaccare in undici, probabilmente nelle ripartenze potremmo trovare spazio, perché le grandi squadre spesso lasciano anche l’uno contro uno perché si fidano dei loro mezzi, e questo fa la differenza tra una grande ed una piccola. Potremo provare a ripartire per trovare situazioni uno contro uno o due contro due dove si potrà provare a saltare l’uomo e mettere la palla giusta.”

Il fatto che loro debbano giocare per vincere potrebbe essere un vantaggio per voi?

“Psicologicamente siamo avvantaggiati, su questo c’è poco da dire. Noi dovremo andare a Roma con la giusta serenità e con la giusta cattiveria agonistica, perché arrivare a tre punti di vantaggio sulla Roma prima di Natale è senza dubbio un vantaggio, perché la partita devono farla loro: loro devono vincere, perciò ci sarà più pressione su di loro. Noi, però, dovremo essere bravi a trovare tutte le motivazioni giuste per fare risultato.”

Molti, troppi, in questa settimana hanno detto che comunque vada a Roma, il Parma passerà il Natale da quarto in classifica…

“Anche a Genova sentivo questa cosa: si dice che ci può stare una sconfitta. E’ sbagliato, perché 28 punti sono tanti, ma comunque vada non va bene: se perdiamo 3-0, o semplicemente se perdiamo, anche per 1-0, sono sempre tre punti in meno. Siamo nella condizione di avere a disposizione due risultati su tre, ma in qualsiasi partita, da ora in avanti ci possono anche andare bene, perché adesso incontriamo di seguito Roma, in casa e poi Livorno, perciò se anche facessimo tre pareggi, sarebbero tre punti importanti, perché arriveremmo al giro di boa a 31 punti. Però comunque vada non va bene: noi dobbiamo metterci la stessa voglia, la stessa grinta e la stessa determinazione che ci abbiamo messo contro il , che abbiamo messo a Genova, dove non abbiamo mai sbagliato soprattutto psicologicamente la partita. Non lasceremo nulla al caso.”

Il rapido raggiungimento dei 40 punti potrebbe svuotarvi di energie mentali?

“Forse sì, però ci penseremo quando avremo raggiunto i 40 punti. Adesso dobbiamo essere bravi a fare in modo di tenere sempre alti i ritmi, perché stiamo vivendo sulle ali dell’entusiasmo, stiamo vivendo un sogno, quindi vorremmo andare avanti, perché sarebbe da stupidi fermarsi là, fermarsi al compitino una volta raggiunta la salvezza. Speriamo e ci auguriamo di raggiungere al più presto i 40 punti, ma sono molto fiducioso, perché il mister sotto questo aspetto è bravo, e riesce a gestire bene la tensione ed a tenere sempre tutti sulla corda per non mollare mai.”

Sono tanti i giocatori del Settore Giovanile della Roma che sono titolari in pianta stabile in club di Serie A, però sono dovuti andare via per cercare continuità…

“Sì: Galloppa, D’Agostino, Amelia, Pepe, Ferronetti sono tutti ragazzi che da anni stanno facendo bene e che si confermano su alti livelli da tempo. Sono un patrimonio per la società: sicuramente anni fa non eravamo pronti per essere da Roma, forse qualcuno non è pronto neanche adesso, però il valore economico comunque è cresciuto, e per una società come la Roma sarebbe stato importante valorizzarci, questo l’ho sempre affermato, e credo sia la verità. Sicuramente la gestione poteva essere migliore.”

Quelli che ha elencato sono tutti giocatori cresciuti con l’esempio del modello

è un campione, e per lui è stato più facile, nel senso che ha qualità fuori dalla media. Francesco rappresentava uno stimolo, come
oggi, che per tanti rappresenta un modello da seguire, perché crescere in una squadra della tua à, giocare per la squadra in cui tifi, fare tutta la trafila lì ed adesso arrivare a questi livelli, credo che sia il massimo. Per arrivare a fare questo, però, devi essere veramente forte, ed infatti è un Campione del Mondo e non ha bisogno di presentazioni.”

Qual è il suo ruolo ideale e che tipo di centrocampista si sente?

“Ad inizio stagione giocavo più in mezzo al campo, perché scendevamo in campo con il 4 2 3 1, ed io ero uno dei due centrali di centrocampo, e sinceramente è questo il ruolo che preferivo; con il 4 3 1 2 giocare coi tre in mezzo al campo si gioca più da mezz’ala. Fare il centrocampista puro, il regista è l’ideale, perché per le mie caratteristiche mi permette di essere più al centro del gioco, però ormai sono anni che gioco a tre centrali, quindi sinceramente mi trovo bene anche così.”

Quest’anno è arrivata la convocazione in Nazionale: cosa si prova a vestire l’azzurro?

“E’ un enorme piacere: sapere che si fa parte dei trenta è già tanto, però io la vivo con serenità, come ho sempre detto. La vivo domenica dopo domenica, cercando di fare bene di volta in volta dando sempre il massimo: qualsiasi cosa viene io l’accetto sempre volentieri. Io non la vivo con pressione o con l’ansia di dover fare bene per forza: sarebbe deleterio. La vivo con serenità.”

Con le sue buone prestazioni ha attirato l’attenzione della squadra per cui tifa, l’Inter. Cosa si aspetta dal futuro?

“Io non mi aspetto niente e non penso a niente. Io, come il Presidente Ghirardi e come tutto il Parma, ho un progetto ben preciso: io sono in comproprietà, quindi l’intenzione è fare in modo che il Parma riscatti l’altra metà dal Siena per diventare tutto del Parma. Il mio progetto va di pari passo a quello del Parma: sono qui e sono contento di aver fatto questa scelta. Giocare sempre con continuità, a questi livelli e fare il campionato che stiamo facendo, sicuramente non mi sarebbe successo in nessuna altra squadra. Se fossi stato in una grande squadra, probabilmente aver fatto la metà delle presenze collezionate da me oggi nel Parma sarebbero state tante. Le voci di mercato, poi, lasciano sempre il tempo che trovano: io la vivo serenamente e sono contento di essere qui.”