Campionato 04/05/2009 17:13
Allenatori nel pallone
Prendete Mourinho. La sua figurina ci mancava. Moratti lha strapagata e adesso ecco il portoghese parlare, leggere il futuro, organizzare sedute di terapia, spiegarci come ci si deve comportare a tavola; eccolo darci dei retrogradi e qualche volta dei bravini, ragazzi che, impegnandosi, possono anche riuscire in quella disciplina in cui lui primeggia per doti naturali.
Da Mourinho ci aspettavamo lezioni calcistiche, non altro. E così gli possiamo mandare serenamente a dire che certe sceneggiate sono insopportabili. Che senso ha prendersela con Tagliavento di fronte alle telecamere, svillaneggiare agitando la mano come chi vuol spedire laltro a quel paese? Se anzichè il parrucchiere di Terni, gli capitava Farina finiva male.
Lavete visto Farina a Firenze? Prandelli, che è una brava personcina e sa come ci si comporta in questo mondo, gli ha chiesto una cosa e Farina lha spintonato lontano. Lavesse fatto un giocatore, sarebbe stato rigore ed espulsione del colpevole. Lha combinata grossa Farina e lo perdoniamo: è fatto così, non possiamo certo sperare di cambiarlo adesso che si trova a cinque minuti dalla fine della carriera. Prandelli si è preso la spinta, ha incartato e portato a casa.
Molti chilometri a sud un freddo e distinto signore di Ravenna, Davide Ballardini, allennesimo fallo di Matheu su Miccoli, è entrato in campo e ha placcato lavversario, cui ha ripetutamente fatto il gesto del no, non si fa così, vergognati. Niente di grave, il gesto è stato istintivo e, se vogliamo, a scopo educativo, ma è una novità e non si fa. Gli arbitri li abbiamo inventati per questo: devono intervenire loro, non i tecnici. Se Ballardini fa proseliti, se il filmato, tanto per fare un esempio, lo vede Mourinho, la prossima volta può succedere di tutto.
A Torino Claudio Ranieri, sotto i fischi del suo pubblico (conveniva giocare la partita a porte chiuse senza scavalcare la giustizia federale) e le critiche dei giocatori, sotto di un gol contro il Lecce, ha tolto Del Piero e Camoranesi e non inserito Trezeguet, scatenando un pandemonio bianconero. La Juve ha pareggiato e rimontato e il risultato gli stava dunque dando ragione, ma il pubblico ha fatto finta di niente, insistendo. E arrivato il giusto pareggio del Lecce. A Ranieri stanno rovinando la vita. Giornali, tifosi e giocatori storici se la prendono con lui: è più facile che attaccare la società. Al suo posto, lasceremmo e racconteremmo tutta le verità. Perderebbe lo stipendio, ma ci guadagnerebbe in salute e dignità.
Carlo Ancelotti, se non è il migliore allenatore del mondo, poco ci manca. Lo vorrebbero tutti, dal Chelsea al Real. Berlusconi gli fa invece sapere di non avere ancora deciso. Come se fossero colpa di Carlo gli infortuni e gli acquisti sballati di Sheva e Ronaldinho. Il Milan, liberato da alcuni pesi, va adesso che è una bellezza.
Ballardini deve ogni volta fare i conti con Zamparini, Allegri non sa come giustificare i cinque gol di Palermo a Cellino, il presidente che vive (bene) a Miami. Marino non è simpatico a Pozzo, il patron dellUdinese, che gli preferisce Del Neri. Cacciato per antipatia: mica male. Capiterà anche a Mazzarri, che pure ha risolto al meglio la grana Cassano. E a Roma Delio Rossi si sente ormai di troppo. Gli interessano poco gli elogi di oggi, voleva essere difeso nei momenti più caldi.
Il tecnico della Roma, dopo tre campionati belli e indimenticabili, è entrato nellanno terribile e infelice. Improvvisamente, non ne azzecca più una: preparazione, vacanze, modulo, formazione, rapporti con i giocatori e con lambiente. Si può cambiare da una stagione allaltra? Non è semplice, però capita, quando la testa è altrove. Si può passare una notte intera sui libri, ma se non sei concentrato, se la mente ti porta in un altro luogo, cè poco da fare: tempo buttato. Lallenatore della Roma altrove tornerebbe a fare bene: è qui che si distrae.