Campionato 20/03/2009 09:56

Vucinic: "La vittoria sarà nostra"

Lunga sarà, domani sera, la lista degli assenti da una parte e dall’altra della barricata. Che sfida si annuncia?

«Bella, intensa, giocata con il cuore. E, alla fine, la vittoria sarà nostra».

Prenda in mano la bacchetta magica. A chi degli indisponibili restituirebbe una maglia da titolare?

«E me lo chiede? A Francesco, lui è il nostro capitano, la nostra bandiera. Al mister dico di mandarlo in campo anche se al 30 per cento della forza: quando non gioca mi sento più solo».

Un ginocchio fuori posto, il dolore che non sparisce, i dubbi sul suo futuro. Non è proprio un momento da incorniciare per il suo amico e capitano.

«Discutere uno come lui non ha senso. Basta che entri in campo e si porta dietro almeno due difensori, qualunque sia la sua condizione fisica. E, per me, diventa tutto più semplice».

Dalla lista degli assenti a quella dei portieri da lei beffati con la maglia della Roma: Julio Cesar (Inter), Casillas (Real Madrid), Van der Saar (Manchester), Cech (Chelsea), quattro numeri uno al mondo.

«Manca Buffon. Da quando sono arrivato a Roma l’ho battuto solo in amichevole. Domani può essere la volta buona».

Una fiducia che nasce anche dalle considerazione che per il della non sia il momento migliore?

«Quando torni da un lungo infortunio può capitare di andare incontro a qualche problema, ma il valore di Buffon resta di primissimo livello».

Vince la Roma, è il suo pronostico. E, il punteggio?

«Due a zero».

Undici, dovrebbe essere il numero dei suoi compagni fuori dai giochi. Pensa che Spalletti darà fiducia ai baby della Primavera?

«Le scelte del tecnico non si discutono. Posso solo dire che qua ci sono ragazzi già in rampa di lancio».

Giovani dell’età di Giovinco, o quasi.

«Stiamo parlando di un talento. Mi incuriosisce molto vederlo giocare, nelle ultime partite ha impressionato. E, non parlatemi della sua statura: con quel baricentro è agevolato nei dribbling, davvero uno spettacolo».

A restituirebbe una maglia da titolare. Se avesse l’obbligo di rimettere in piedi un bianconero, a chi farebbe il regalo?

«Di sicuro no a Sissoko. La senza il centrocampista ex Liverpool perde forza in una zona decisiva del campo».

Giovinco, Del Piero, Iaquinta e Trezeguet.

«Rispondo con Baptista, Menez, il sottoscritto e, spero ancora, (ma il capitano non ci sarà, ndr)»

Il suo sbarco a Roma risale all’estate del 2006. Dopo tre anni in cosa deve ancora migliorare?

«Segno poco di testa».

Ritorniamo al pomeriggio di sabato scorso. Cinquemila persone invadono Trigoria per ringraziarvi dell’impegno messo in campo contro l’. Emozioni?

«Il pieno. Questa è Roma, questi i suoi tifosi. Non dimenticherò mai l’affetto della gente per un gruppo che era stato comunque eliminato dalla ».

Applausi anche per lei. E il rigore sbagliato?

«Voglio cancellare quel momento».

Con ai box e senza Pizarro e , se Spalletti le chiedesse di calciare un eventuale calcio dagli undici metri....

«Andrei sul dischetto senza alcuna paura».

Due a zero. E, poi?

«Poi di corsa verso la qualificazione alla prossima . Lo dobbiamo alla nostra gente».

Un salto a Pogdorica. Fra una settimana l’Italia farà visita al suo Montenegro con lei costretto in tribuna.

«Che peccato! La mi impedirà di partecipare ad una festa perché non potete nemmeno immaginare cosa accadrà nel mio Paese. L’attesa per gli azzurri enorme».

Senza Vucinic, chi farà venire le vertigini a Lippi?

«Jovetic, un grande...».