Campionato 12/01/2009 10:31
E la Sud sentenziò: Con Spalletti, altri 100 anni!
biglietti venduti. Se ci aggiungiamo gli abbonati, che sono almeno altrettanti, ma anche
i tanti inviti (la serata era di quelle che si prestano ad essere utilizzate dagli sponsor
per premiare i propri clienti e partner, ndr), la somma è certamente vicina se non
superiore a quella preventivata. Un record, almeno in questa stagione. Di sicuro, in
campionato. E capisci allora quanto devono aver pesato sulla tifoseria i venti giorni di astinenza. E come se lassenza dallo stadio avesse compresso lentusiasmo fino a non poterne più. Te ne rendi conto al momento
dellingresso in campo delle squadre. Quando anche lo speaker sembra interpretare al meglio quella voglia di esplodere, la voce carica e trascinante. A dire la verità, qualche botto, nel senso letterale del termine
(leggi rimanenze del Capodanno), si fa sentire. Per il resto, è solo il coro ininterrotto di un popolo, quello giallorosso, che vuole cominciare lanno lasciandosi alle spalle i momenti bui di inizio stagione. Con la voglia, più forte che mai, di essere vicino alla propria squadra. E al proprio allenatore, come testimonia lo striscione che compare in Sud nella ripresa, dove si esprime stima e affetto per Ancelotti, ma
con Spalletti,
altri 100 anni!. Un popolo che vuole ripartire alla grande, confidando nella stessa voglia da parte della squadra. Perché cancelli, innanzitutto, il ricordo dellultima, infelice prestazione al Massimino.
E che sia una serata speciale, da grandi occasioni, è chiaro già dalle presenze in tribuna autorità. Ci sono Lippi e i massimi esponenti delle istituzioni calcistiche nazionali.
Stasera colpisce soprattutto Rosella
Sensi, non certo perché sia una novità vederla
allOlimpico, dove manca solo in occasione
del derby, ma per le sue rotondità,
sempre più evidenti, ad addolcirne ancora
di più i tratti. Del resto, che sarebbe stata
una serata anche allinsegna del potere mediatico
che alcuni personaggi riescono ad
esercitare, si era capito già unoretta prima
dellinizio della gara. Con i fotografi, in
prossimità delle scalette che portano al
campo, in trepida attesa di Beckham, sempre
più star hollywoodiana da celebrare su
un carpet - per loccasione green, alla
maniera di una passerella - che un giocatore
di calcio.
A riportare tutti sulla terra, usando il sarcasmo
che le è proprio, ci pensava però la
tifoseria: Ronaldo, Ronaldinho e Kakasenno,
cera scritto infatti sullo striscione
esposto in curva sud, a parafrasare il Bertoldo,
Bertoldino e,,, (celebre novella ambientata
nel medioevo, da cui fu tratto anche
un film con la regia di Mario Monicelli,
ndr). E visto il carattere mondano della serata,
non poteva esserci occasione migliore
per inaugurare la nuova tribunetta vip.
Completamente rifatta durante le vacanze
di Natale, la nuova serie di poltroncine blu,
con tanto di televisore (stranamente non
di quelli lcd, piatti e e ultramoderni, ma
del vecchio genere con il tubo catodico,
ndr), fa bella mostra di sé al di sopra della già
restaurata tribuna autorità e subito sotto
quella riservata alla stampa, ora sempre più
separata da trasparenti e impercettibili lastre
divisorie in vetro, e gentili hostess che
incanalano, in maniera più efficiente di prima,
i diversi flussi. E unumanità varia e assortita,
quella che popola la tribunetta vip,
spesso composta da personaggi, almeno apparentemente,
non vip. O non manifestamente
tali. Stasera, come prassi, ci sono i
giocatori del Milan, convocati per la partita
ma esclusi dalla panchina: Kalac, Senderos,
Darmian e Cardacio. Non cè Emerson, che
evidentemente ha preferito seguire la gara
in televisione. E non cè neanche Gattuso,
che pure era tra i più attesi. Anche per lui,
probabilmente, una serata davanti a quella
tv dove già spopola di suo.
Di sicuro cè che la partita non poteva
non essere specchio dellaltalena di emozioni
che ogni tifoso, probabilmente, paventava
alla vigilia. La squadra, sulla spinta
del proprio pubblico, parte convinta. E il
primo gol di Vicinic sembra quasi la logica
conclusione di una pressione costante. E lì
che tocchi con mano, sugli spalti, la forza di
quella voglia accumulata giorno dopo giorno.
Una forza che non si attenua neanche
dopo luno-due con il quale ad inizio ripresa
il Milan sembra poter ribaltare linerzia
della gara. E riesplode, liberatoria, quando
mancano venti minuti al termine. Con il 2-
2 di Mirko che arriva di nuovo a premiare
quella spinta, quella voglia inesauribile.
Non avevano mai perso, Spalletti e Ancelotti,
alla ripresa a gennaio. Il pari di stasera,
ammesso che ve ne fosse bisogno, li accomuna
una volta di più. Ma, come direbbero
i tifosi, che sia chiaro: ognuno sulla propria
panchina.