Altre 02/06/2025 16:15
Calafiori: "La Roma un sogno divenuto realtà, ma ero troppo coinvolto. Pellegrini? Mi ha sempre dato una mano, si rialzerà"

SKY SPORT - Riccardo Calafiori ha ripercorso, in una lunga intervista rilasciata alla testata sportiva, la sua carriera. Prima gli inizi nella sua Roma, squadra di cui è tifoso, poi l'approdo al Basilea, la consacrazione al Bologna e infine il grande salto all'Arsenal. Infine, anche un pensiero per uno dei suoi migliori amici, Edoardo Bove. Ecco le sue parole.
Sul suo amico Bove
"Ho giocato con Bove, che è arrivato al mio secondo anno e oggi è uno dei miei migliori amici nel calcio. Quando si è sentito male ricordo che non stavo guardando la partita. Ho acceso la tv solo per sapere il risultato e ho visto che il gioco era fermo, credevo che l'avessero semplicemente rinviata. Subito dopo mi ha chiamato mia madre in lacrime, lei è tanto amica della mamma di Bove quanto lo siamo io e lui. Non capivo cosa stesse succedendo, è stata una bella botta".
Sul grave infortunio a 16 anni
"A 16 anni, dopo la prima operazione, mi hanno detto che non sarei mai potuto tornare a giocare a calcio. Non volevo sentirla una cosa del genere. Se fosse successo 3-4 anni dopo, non sarei tornato molto probabilmente. Invece l'incoscienza di essere un bambino, quella sfida con me stesso e contro chi la pensava diversamente... Tutto ciò mi ha spinto ad andare avanti".
Sul sogno Roma
"Per me la Roma è stata un sogno diventato realtà. Per l'età che avevo, non mi sembrava di aver fatto male, ma vivevo le partite con troppa pressione. Ero troppo piccolo e troppo coinvolto, ricordo che ero contento solo quando l'arbitro fischiava e la gara finiva. Ora non vedo l'ora che arrivi il giorno del match, non ho più ansia".
Sull'avventura al Basilea
"La verità è che quella era l'unica opzione. Io non ero convinto, ma poi ho trovato tranquillità e continuità. Sono tornato a giocare con spensieratezza".
Sul Bologna
"Tutto ciò che ho vissuto a Bologna è stato magico e inaspettato. Sono arrivato nell'ultimo giorno di mercato quasi forzatamente, non era una necessità per loro acquistarmi. Non servivo, se non a livello numerico. Poi ho avuto bel feeling col mister, che mi ha visto centrale e mi ha detto che avrei avuto le mie occasioni. L'infortunio di Lucumi ha cambiato tutto".
Il grande salto all'Arsenal
"Non penso di aver sbagliato. Un altro dei miei sogni era giocare in Premier, anche come sfida personale vista la reputazione degli italiani in questo campionato. Come fai però a dire di no all'Arsenal?".
Su Lorenzo Pellegrini
"Lorenzo mi ha sempre dato una mano. Oggi non sta vivendo un gran periodo, ma sono sicuro che si rialzerà. È un grande uomo".