Altre 22/02/2025 11:39

Sarri: "Ho ricevuto diverse offerte, ma non mi hanno fatto vacillare. Il campionato italiano è casa mia"

Sarri

CORSERA - L'ex tecnico della Lazio Maurizio Sarri, accostato in più occasioni anche alla panchina giallorossa, ha rilasciato una lunga intervista per il quotidiano dove ha parlato anche di alcune offerte ricevute in queste ultime settimane. Queste le sue parole.

Quasi un anno dalle dimissioni dalla Lazio. Come è stato senza calcio?
"Difficile a causa di problemi personali: qualcuno si è risolto, altri no. Ho perso mia mamma e uno zio a cui ero legatissimo. Mia moglie è stata in terapia intensiva e anche io ho avuto un infortunio. Dopo la sofferenza ci siamo ripresi".

Ha ricevuto offerte?
"Più di una e da continenti diversi, anche una ricchissima dall’Arabia. Nessuna proposta mi ha fatto scattare quel clic interiore per rimettermi in gioco".

Cosa serve per procurarle entusiasmo?
"Un grande progetto. Ho lavorato in squadre importanti negli ultimi 10 anni, ora spero di ricevere la chiamata giusta, così da far accendere la scintilla. Sennò sto fermo".

È vero che ha rifiutato un contratto di 6 mesi al Milan che poi ha scelto Conceiçao?
"Non rispondo, le dico solo che in generale ho ricevuto proposte formulate in maniera tale da non farmi vacillare".

Potesse scegliere, dove si sentirebbe a suo agio?
"Nel campionato italiano, che è casa mia e il torneo più adatto alle mie caratteristiche. Poi in Premier dove si respira un clima unico".

Cosa le è mancato di più?
"L’adrenalina. Poi il campo, la preparazione quotidiana della partita, il vissuto del gruppo. Mi piace tutto del calcio, tranne una cosa".

Quale?
"Il mercato: sembra la soluzione per risolvere ogni problema. Non si parla mai invece di come sviluppare il talento".

Ha visto molto calcio in tv?
"Sulle piattaforme specializzate. Ma un conto è vedere le partite, un divertimento di 90’. Un altro è studiarle, un lavoro di tre ore".

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Si dice che a lei serva tempo per inculcare i suoi principi di gioco. Un pregiudizio?
"Luogo comune: sono arrivato al Chelsea a fine luglio, a settembre abbiamo ottenuto risultati straordinari. Mi hanno dato del lamentoso quando ho sollevato il problema dei calendari, ora tutti protestano: certamente con tante gare ravvicinate un gioco più rozzo si assimila prima".

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Il rapporto con i big data?
"Sono uno dei primi ad aver usato le statistiche ma gli algoritmi devono essere un parametro, non l’unico".

Il calciatore più forte che ha avuto?
"Sono legato a un ragazzo, sensibile e delicato, che avrebbe potuto avere una carriera strepitosa, Riccardo Saponara".

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