Altre 01/06/2024 20:48
Bruno Peres: "Fonseca mi ha aiutato tanto, ha il DNA vincente"
MILANNEWS.IT - Ai microfoni del portale che si occupa delle vicende di casa Milan è intervenuto l'ex giallorosso Bruno Peres e ha parlato di Paulo Fonseca, vicino a diventare il prossimo allenatore del club rossonero. Le sue dichiarazioni:
Bruno Peres, la tua seconda esperienza alla Roma è partita grazie a Paulo Fonseca.
"Quando io sono andato via dalla Roma la prima volta, per andare in Brasile, avevo la possibilità di non rientrare più. Potevo tornare al Torino, Petrachi mi voleva. Invece è stato lui ad andare alla Roma e mi disse che il nuovo allenatore Paulo Fonseca aveva bisogno di un terzino destro perché c'era solo Santon. E lo voleva con determinate caratteristiche, uno che spingesse, che bruciasse la fascia. Quando sono rientrato nella Capitale ho giocato tanto e fatto benissimo".
Cosa rappresenta Fonseca per te?
"Mi ha aiutato tanto, mi ha dato fiducia e mi ha fatto crescere. Lo considero come un secondo padre, mi ha dato tanti consigli. Potrei dire che mi ha fatto rinascere un'altra volta nel calcio italiano. Era da tanto che non facevo delle partite bellissime e grazie a lui ho trovato gli standard dei bei tempi".
Diverso il discorso con gli altri tecnici.
"Non posso lamentarmi nemmeno con Spalletti e Di Francesco, ma con Fonseca sono tornato a fare quello che si vedeva al Toro. Con lui ho giocato un calcio senza paura, spingendo sempre".
A livello tattico come lo inquadri?
"Lui usa diversi moduli, anche a partita in corso. Gli piace che la squadra spinga sempre. Che faccia pressione sull'avversario, che non lo lasci giocare. In un aggettivo: 'offensivo'. Avendoci giocato posso dire che esalta molto le qualità degli esterni: se sei veloce e hai il dribbling con lui è il massimo".
Cosa ti piace di più di lui?
"Mi piace il suo spirito, è una persona che odia perdere e punterà a vincere ogni trofeo. Ha il DNA vincente e te lo trasmette. Ecco, noi giocatori con lui non avevamo mai paura di perdere. E sa creare un bellissimo rapporto con i giocatori, disposti a lottare per lui".
[...]