Altre 19/12/2022 11:20
Casa Pia, il tecnico Martins: "Amo Mourinho, ma siamo diversi. Non credo sia pronto a lasciare Roma"
Questa sera alle 20 la Roma affronterà in amichevole il Casa Pia nel secondo test in Portogallo. La formazione di Filipe Martins occupa al momento la quinta posizione nel camionato portoghese. Il tecnico ha parlato della squadra, di Mourinho e della Roma.
Sia sincero: è sorpreso anche lei dal vostro clamoroso exploit?
Per me è una sorpresa, altrettanto. Non perché non crediamo nei nostri mezzi e nelle nostre ambizioni, però ci sono anni e anni di esperienza di distanza dalle altre società. In questa stagione l’obiettivo è tenere la società in prima divisione ma l’ambizione è consolidare questa realtà. Però non posso nascondere che sono sorpreso.
Come vive questo momento di pressione?
Quando un tecnico giovane (44 anni, ndr), raggiunge qualcosa di inatteso, è normale che ci sia attenzione. La società ha una sola presenza in Serie A e risale a 83 anni fa, è normale che che le luci si accendano anche su di me come allenatore oltre che sul club. Non lo nascondo, il mio nome non è mai stato così menzionato…
Adesso, con noi, anche a livello internazionale
Come tecnico di una squadra, sì. Ho fatto qualche intervista a riguardo di giocatori che ho allenato ma… Su di me, sì.
Quanto si sente simile, o diverso, da José Mourinho che oggi affronterà in amichevole?
Amo José Mourinho ma il mio tipo di leadership è differente. Mourinho è, anche grazie alla sua esperienza, a quel che ha raggiunto in carriera, ai suoi trofei, una personalità importante. Io sono giovane, sto iniziando di fatto ma non credo che potrò mai essere mai come lui come comunicazione: lui è una persona che mi piace tantissimo anche se non è il mio riferimento. Siamo diversi, come stile di gioco e come personalità.
Chi è il suo modello?
Una leadership alla Ancelotti: più pacata ma quando devo imporre le mie idee, quando devo arrabbiarmi, so farlo. Però solitamente sono una persona tranquilla, che sa controllare le emozioni.
Quanto è presente la famiglia Platek?
Sento di esser parte di un gruppo. Soprattutto quando dobbiamo investire in un giocatore, sono presenti, però non sento alcun tipo di ingerenza. È solo fiducia e libertà di farmi lavorare, anche nelle connessioni sui giocatori.
Ultima su Mourinho: crede che possa essere lui il prossimo ct?
Non credo sia pronto a lasciare Roma. È in un posto speciale, a breve potranno combattere per lo Scudetto e credo che sia in un grande momento della carriera. Sta facendo crescere la squadra, non credo che sia altrettanto possibile un lavoro 50-50 tra Nazionale e club. Non penso sarebbe giusto per nessuno ma a prescindere non penso sia per lui il momento di andare a guidare il Portogallo. Può fare ancora grandi cose alla Roma e lo vedo come un manager che guida i suoi giorno per giorno.
(tmw.com)