Altre 26/10/2022 06:00

I calciatori e le lingue straniere: un rapporto non sempre idilliaco

Ibrahimovic

Guardando alla composizione della Roma e di tutte le altre squadre di calcio (e non solo), non può sfuggirci il fatto che la maggior parte dei calciatori abbiano un nome di origine straniera. Molti di questi giocatori sono in realtà nati o quantomeno cresciuti in Italia, mentre altri sono stati accolti da altre squadre estere. La fase delle trattative chiaramente avviene attraverso i rappresentanti legali e i vari procuratori, per cui problemi di comunicazione non ve ne sono sicuramente. Che dire però quando il giocatore proveniente dall’estero arriva in squadra e inizia la collaborazione?

Eh sì, possono sorgere dei problemi di comunicazione non indifferenti, soprattutto dal punto di vista pratico. Il calcio è uno sport altamente tecnico, i cui termini non sono facilmente comprensibili quando non si parla la stessa lingua. Ecco quindi che molti giocatori hanno dovuto iniziare a imparare l’inglese, la lingua che consente una comunicazione a 360° sia con i compagni della propria squadra che con tutto lo staff di preparazione e supporto tecnico. Come se la sono cavata nel loro intento? Beh, sicuramente l’inglese è più semplice dell’italiano. Qualche tempo è diventato virale il video in cui il famoso calciatore Joaquin ha candidamente affermato di non avere idea di come parlare la lingua italiana. In effetti, un po’ ci sentiamo di capirlo vista la difficoltà della nostra lingua! 

Per quanto riguarda invece i giocatori italiani, purtroppo è emerso negli ultimi anni che la lingua inglese, e le lingue in generale, non sono esattamente la loro passione. Dopotutto, potrebbe sembrare non molto importante sapersi esprimere quando c’è sicuramente qualche interprete o traduttore sempre a portata di mano sul campo, in grado di facilitare la comunicazione. Abbiamo dei dubbi però sul fatto che eventuali interpreti siano in grado di essere sempre presenti e vicini ai giocatori anche durante gli allenamenti! 

Alcuni player italiani sono stati addirittura notati per il loro non-talento nell’imparare l’inglese, come è successo per Diego Costa che, nonostante i suoi 3 anni vissuti a Londra grazie alla collaborazione con il Chelsea, non è stato in grado di imparare la lingua anglosassone. Ma anche campioni come Lionel , che hanno girato il mondo e giocato nelle squadre più esclusive, non è riuscito a rompere il ghiaccio con questa lingua.

Ci sono però anche dei nomi che, onestamente, meritano grande ammirazione non solo per le capacità sul campo da gioco ma anche per il numero di lingue parlate. Diamo un’occhiata a qualche nome, uscendo anche dal settore calcistico:

  • Novak Djokovic, il famoso tennista noto non solo per i suoi successi nel tennis ma anche per le vicende legate alle posizioni sul vaccino, parla ben 11 lingue. Oltre alle principali lingue europee, sono inclusi il giapponese e l’arabo anche se non ai livelli degli altri idiomi. Merita una lode la sua determinazione nel voler cercare di comunicare sempre nella lingua del Paese ospitante;
  • Romelu Lukaku, il calciatore di origine belga, parla 8 lingue. Tra queste, oltre all’inglese, c’è anche l’italiano: una lingua di cui vanta l’apprendimento dopo essersi unito alla squadra dell’. Anche per lui sapersi esprimere liberamente e in maniera autonoma è importante anzi, fondamentale. Un bel 10 e lode anche a lui quindi!
  • Zlatan Ibrahimović è uno dei giocatori più pagati al mondo, oggi punta di diamante del Milan. Nonostante il calcio sia un settore che sicuramente gli dà soddisfazioni sia professionali che economiche, il giocatore svedese e di origini bosniache parla bene altre lingue oltre ai due idiomi collegati alle sue origini, tra cui ovviamente l’inglese, il francese e anche l’italiano. Anche se non arriva ai livelli di Djokovic, merita anche lui un ottimo voto per l’impegno dimostrato nell'apprendere le lingue straniere.