Altre 22/06/2021 14:21
Gravina: "Stadi? Non so se da solo il Recovery Plan basterà"
«Settore giovanile, i vivai, e le infrastrutture sono due asset fondamentali per il rilancio economico dell'intero Paese. Dobbiamo partire da questo assunto per approfondire una progettualità importante». È quanto afferma il presidente della Figc, Gabriele Gravina, intervenuto al convegno organizzato da Icom per presentare il progetto di Lega Pro e Sportium del piano per lo sviluppo innovativo e strategico degli stadi. «Sappiamo che sul piano delle infrastrutture abbandonando per un attimo l'incoraggiante inversione di tendenza degli interventi sugli stadi determinato dall'Europeo Under 21 del 2019, che ha prodotto un investimento di circa 30 milioni di euro. A parte questa piccola parentesi il quadro è particolarmente poco confortante - spiega -. Dal 2010 al 2020 in Europa sono stati realizzati 153 stadi, in Italia 3 stadi: Juventus, Udinese e Frosinone, intercettando solo l'1% di quel potenziale investimento prodotto in Europa. Noi abbiamo stadi con una età media di 61 anni con una percentuale del 48-52% di posti coperti, in solo il 12% vengono utilizzate fonti rinnovabili e solo il 9% non risulta di proprietà pubblica».
«Qualcosa si comincia a muovere, ma queste piccole iniziative se non arriva qualcosa che generi una forza dirompente, come vedo nella proposta di Lega Pro, col ricorso al Recovery Plan, noi corriamo il rischio di impiegare decenni per avere solo delle piccole sfumature di innovazione all'interno delle nostre strutture. Mi auguro che in futuro possano presentarsi nuove modalità di approccio anche strategiche nel progetto di innovazione e costruzione di nuovi impianti. Non so se il Recovery sarà in grado da solo di generare quell'effetto positivo che tutti si aspettano», prosegue.
«Ho la netta sensazione che dobbiamo dare qualche spunto in più, come mondo del calcio dobbiamo ingegnarci in rapporti relazioni più operativi e pragmatici con l'Istituto del credito sportivo e forse dobbiamo interfacciare ancora in maniera più costruttiva con le forze politiche», evidenzia Gravina. «Le forze politiche sanno che questa nuova forma di investimento all'interno del mondo dello sport, della politica di rinnovamento degli stadi in Italia, può comportare investimenti per 4,5 miliardi di euro per i prossimi 10 anni con la creazione di circa 25mila nuovi posti di lavoro e un gettito fiscale di circa 3 miliardi di euro», conclude.
(Adnkronos)