"La Superlega è convinta che l’attuale status quo del calcio europeo debba cambiare. Noi proponiamo una nuova competizione europea perché il sistema esistente non funziona. La nostra proposta ha l’obiettivo di permettere al nostro sport di evolversi, generando al contempo risorse e stabilità per l’intera piramide calcistica, aiutando anche il superamento delle difficoltà finanziarie vissute dall’intera comunità calcistica dopo la pandemia. Inoltre, la nostra proposta fornirebbe agli stakeholder del calcio contributi di solidarietà significativamente migliorati. Nonostante l’annunciata uscita dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa delle pressioni esercitate su di loro, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente conforme alle leggi e ai regolamenti europei, come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale che tutela la Super League dalle azioni di terzi. Alla luce delle circostanze attuali, valuteremo i passi più opportuni per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i contributi di solidarietà per l’intera comunità calcistica".
Altre 21/04/2021 16:00
LIVE - Superlega, la resa di Agnelli e della Juve: «Poche possibilità». Si sfilano Inter, Milan e Atletico. Marotta: «Progetto in buona fede, non sono Giuda»
La notizia che ha scosso il mondo del calcio nelle ultime ore riguarda la creazione della Superlega da parte di 12 club europei. Forti movimenti di condanna da parte dei tifosi e di molte squadre al punto che nella notte sono stati molti i club a fare retromarcia rispetto alla competizione. Questi tutti gli aggiornamenti sull'argomento:
LIVE
22.20 - Il naufragio del progetto Superlega potrebbe non bastare per far abbassare i toni nella prossima assemblea della Lega Serie A, convocata per venerdì prossimo in videoconferenza per discutere del pacchetto 2 per i diritti tv.
Alcuni club hanno già preannunciato battaglia, nonostante Juventus, Inter e Milan abbiano fatto un passo indietro sulla Superlega. E, considerando che la riunione che si sarebbe dovuta svolgere la prossima settimana proprio sul tema del nuovo torneo non dovrebbe invece andare in scena, l'assemblea di venerdì potrebbe trasformarsi così nel terreno di scontro. Sul tavolo non solo le posizioni dei club, ma anche diverse cariche tra Lega e Figc, come quelle dell'ad dell'Inter Beppe Marotta («rimetterò il mandato di consigliere federale, se la maggioranza delle società non vorrà che io continui farò un passo indietro», ha detto prima di Spezia-Inter) e del presidente del Milan Paolo Scaroni, che è invece consigliere di Lega.
(ansa)
21.25 - «Ieri mi sono espresso in maniera chiara prendendo una posizione forte e ora la confermo parola per parola. Il mio riferimento non era ai giocatori, allenatori e tifosi di Milan, Inter e Juve ma a chi si permette di gestire una squadra di calcio come una azienda. C'è una differenza abissale. Il calcio ricopre un ruolo sociale diverso». Roberto De Zerbi ribadisce dopo la vittoria sul Milan a San Siro il duro giudizio contro la Superlega espresso ieri. «Non è facile prendere una posizione. Sono piovuti insulti, cose maligne. Ma sono ancora più convinto di quello che ho detto. Non so se mi sarà preclusa l'opportunità di allenare quelle squadre per quanto ho detto, se fosse così va bene prenderò la mia strada in Italia o all'estero».
(Sky Sport)
21.00 - L'ECA elegge il nuovo presidente e nomina Nasser Al-Khelaifi. Il presidente del Paris Saint Germain è stato nominato oggi al vertice dell'associazione dei club europei e subentra ad Andrea Agnelli, che si era dimesso poche ore dopo l'annuncio del progetto Superlega. Seconda carica in 2 giorni per il numero uno del PSG, che ieri era stato rieletto per un altro mandato nel Comitato Esecutivo dell'Uefa.
(ecaeurope.com)
20.40 - Dopo Paratici parla anche Giuseppe Marotta. L'ad dell'Inter, prima del match con lo Spezia, ha commentato così il crollo del progetto Superlega «Questa iniziativa è stata portata avanti dai 12 proprietari, alla luce della situazione attuale delle difficoltà finanziari legata al Covid. I costi sono rimasti certi e i ricavi incerti. Alla luce di questo, i proprietari hanno ritenuto che questo modello di calcio fosse superato. Andavano valorizzate meglio le risorse. Andava inventato qualcosa. Era doveroso fare qualcosa. Sono stati sottovalutati aspetti importanti, come la voce dei tifosi, vero patrimonio. Poi i sei club inglesi si sono defilati secondo le loro logiche. Bisogna trarre lezioni da tutto. Se questo progetto è fallito qualche errore è stato fatto. È stata condotta con riservatezza dalle proprietà. Il management del'Inter non è entrato direttamente, tutto si è consumato negli ultimi giorni. La buona fede di questa azione sta nel fatto che il calcio sia a rischio default. Se non intervengono le istituzioni dello sport per creare un modello, non si riesce ad andare avanti. Negli ultimi 7 anni Inter, Milan e Juve hanno speso 1 miliardo di euro nell'acquisizione di giocatori e oggi è impossibile sostenere questi costi. Questa azione, scoordinata, ha un principio di buona fede: dare stabilità ai club, al sistema».
Marotta risponde anche al presidente del Torino Urbano Cairo, che ieri lo aveva tirato in ballo per la trattativa fallita tra la Lega di A e i fondi di investimento e lo aveva anche invitato a dimettersi dalla carica di Consigliere Figc. «I fondi non c’entrano proprio niente, in questo progetto sono intervenute tre leghe, le altre non hanno nulla a che fare. Quando le decisioni sono state prese, uno dei tre era il Milan ed era favorevole ai fondi. Non sono assolutamente in relazione. Lunedì rimetterò il mio mandato in Consiglio Federale della Figc. Se i presidenti lo respingeranno continuerò, sennò mi farò da parte tranquillamente. Non concepisco l’attacco violento da Urbano Cairo, fatto violentemente davanti a tutti. Ho ricevuto minacce pubbliche e private anonime. È un fatto molto grave. Io non ho tradito, non sono Giuda, sono innamorato di questo sport e cercherò sempre di fare il bene».
(Sky Sport)
20.30 - Il direttore dell'area tecnica della Juve, Fabio Paratici, parla del progetto Superlega: «Queste 72 ore sono state uniche, noi pensiamo e rimaniamo convinti della bontà, dell’idea, del progetto - ha detto prima del match con il Parma -. Credo che sia stata un’occasione unica per cercare di dare una mano a tutta la piramide del calcio, a tutta la struttura. Era un aiuto, come tutti i cambiamenti necessitano di metabolizzare l’evento. Ricordo il passaggio della riforma della Champions non più solo per i vincenti: piano piano ci si è adattati. Noi abbiamo vissuto il cambiamento del nostro logo, che poi ha avuto successo. Come tutti i cambiamenti necessitava di un minimo di tempo per metabolizzarlo».
Dura la risposta di Paratici al 'collega' Alessandro Lucarelli, che si era espresso in termini critici sul progetto Superlega: «Rispettiamo le opinioni di tutti e in queste 72 ore hanno parlato tutti. E dico proprio tutti. Per parlare di un argomento bisogna essere anzitutto preparati, io non parlo di medicina con un professore che opera. Questo è un argomento più popolare. Rispettiamo le opinioni di tutti, ma non posso considerare tutte le interviste di chiunque possa parlare».
(dazn)
19.50 - Un Tapiro d'Oro gigante a bordo di un camioncino si sta aggirando tra l'Allianz Stadium e la Continassa, quartier generale della Juventus. Il volto di Striscia la Notizia, Valerio Staffelli, guida la troupe per "omaggiare" così il presidente della Juventus Andrea Agnelli dopo il fallimento del progetto Superlega.
19.48 - Il fallito tentativo di creare una Superlega europea avrà «conseguenze» per i 12 club dietro il progetto. La minaccia arriva da Karl-Erik Nilsson, presidente della Federcalcio svedese, nonché uno dei vicepresidenti della Uefa, che venerdì riunisce il proprio Comitato Esecutivo. «Dovremo discutere le possibili conseguenze» nella riunione di venerdì, ha detto il dirigente. «Ma ci saranno comunque conseguenze, soprattutto su questioni di fiducia e sulla loro credibilità in futuro», ha detto Nilsson.
19.44 - Nelle 48 ore più folli del calcio europeo, con il romanzo popolare del pallone trasformato in una serie tv stile house of cards, Agnelli e Perez le hanno provate tutte, fino all'ultimo, per convincere gli altri soci fondatori e portare avanti il progetto della Superlega. Anche pensando di sostituire la fuga delle squadre inglesi con altri club, dal Siviglia al Lione passando per Napoli, Fiorentina e Olympiacos. Quella cominciata alle 21 di ieri e durata oltre tre ore, con qualche intervallo, è stata una riunione dai toni concitati, decisi, accorati. I dodici, «quella sporca dozzina», come li ha definiti il presidente Uefa Ceferin, si sono trovati su una piattaforma: tutti dirigenti di massimo livello, proprietari o amministratori delegati. Un ultimo tentativo per provare a convincere le società pentite. La lingua ufficiale è l'inglese, ma ogni tanto un'imprecazione in spagnolo emerge.
Andrea Agnelli, è tra i più attivi durante il vertice, soprattutto nel chiedere chiarezza ai manager delle inglesi: «O state con noi o no, non potete provare a tenere il piede in due scarpe», la posizione del presidente della Juventus. I sei club d'oltremanica si dimostrano irremovibili da subito. Non basta nemmeno una pausa di riflessione durante la riunione, per convincere Liverpool e colleghi a rimanere dentro la Superlega. Tanto che, dopo il break, le stesse società inglesi rientrano confermando che avrebbero lasciato il progetto. Troppe pressioni dal governo di Boris Johnson - spiegano - mostrando di temere Downing Street più che i tifosi inferociti.
La scelta delle inglesi crea un clima di delusione tra gli altri. Prima di mezzanotte gli inglesi lasciano anche la chat, in un simbolismo chiaro a tutti. Restano in sei, ipotizzano di andare avanti con qualche rimpiazzo. «Chi mettiamo?», si chiedono: corrono i nomi di Siviglia, Napoli, Fiorentina, Olympiacos e Lione, ma fin dall'inizio tutti capiscono che si tratta di una ipotesi di fatto impraticabile. «Come ne usciamo?» si chiedono i presenti. Le sei squadre rimanenti trovano l'accordo per diramare un comunicato che parli di una «sospensione» della Superlega, con la necessità di «rimodellare il progetto»: maquillage di comunicazione, la fuga è già cominciata. Si sfila infatti anche l'Inter che dichiara all'ANSA di non «essere più interessata alla manifestazione». Sono quasi le due di notte, e diventa chiaro a tutti che la Superlega non vedrà mai l'alba.
(ansa)
18:56 - Gabriele Gravina ha parlato a margine di una conferenza stampa per i prossimi Europei, delle eventuali sanzioni per Juventus, Inter e Milan per aver aderito alla nascita della Superlega. Queste le sue parole: “Non si può sanzionare un’idea. Ad oggi c’e’ un’idea da parte di alcuni soggetti che non si è concretizzata, poi nel momento in cui si dovessero avanzare ipotesi o progetti in contrasto con le norme statutarie ci sono gli organi di giustizia”.
18:30 - Anche Paolo Maldini, dirigente del Milan, si è espresso sulla vicenda: "Mai coinvolto nelle discussioni per la Superlega, l'ho saputo domenica sera. Decisa ad un livello più alto. Ho provato un po' di confusione, non mi esenta di prendermi la responsabilità di scusarmi non solo con i tifosi del Milan ma dei tifosi in generale."
(sky sport)
17:38 - Anche il numero uno del Manchester United, Joel Glazer, ha scritto una lettera a tal proposito ai suoi tifosi:
"A tutti i tifosi del Manchester United,
Negli ultimi giorni abbiamo assistito alla grande passione che il calcio genera e alla profonda lealtà che i nostri tifosi hanno per questo grande club.
Tifosi che si sono esposti molto chiaramente contro la Super League europea e noi abbiamo ascoltato. Ci siamo sbagliati e vogliamo dimostrare che possiamo sistemare le cose. Anche se le ferite sono crude e capisco che ci vuole tempo perché le cicatrici guariscano, sono personalmente impegnato a ricostruire la fiducia con i nostri fan e a imparare dal messaggio che ci hanno voluto mandare Continuiamo a credere che il calcio europeo debba diventare più sostenibile in tutta la piramide a lungo termine. Tuttavia, accettiamo pienamente il fatto he la Super League non fosse il modo giusto di farlo. Nel tentativo di creare una base più stabile per il gioco, non siamo riusciti a mostrare abbastanza rispetto per le sue tradizioni radicate (promozione, retrocessione, piramide – e per questo ci dispiace. Questa è la più grande squadra di calcio del mondo e ci scusiamo senza riserve per i disordini causati in questi giorni. E' importante porre fine a questa proposta. Il Manchester United ha un ricco patrimonio e riconosciamo la nostra responsabilità di essere all'altezza delle sue grandi tradizioni e valori. La pandemia ha gettato tante sfide uniche e siamo orgogliosi del modo in cui il Manchester United e i suoi tifosi di Manchester e di tutto il mondo hanno reagito alle enormi pressioni in questo periodo. Ci rendiamo anche conto che dobbiamo comunicare meglio con i nostri tifosi, perché sarete sempre al centro del club. Sullo sfondo, potete essere certi che prenderemo le misure necessarie per ricostruire le relazioni con altre parti interessate, al fine di lavorare insieme su soluzioni alle sfide a lungo termine che la piramide calcistica deve affrontare. In questo momento, la nostra priorità è continuare a supportare tutti i nostri team mentre spingono per il traguardo più forte possibile della stagione. Per concludere, vorrei riconoscere che è il vostro sostegno che rende questo club così grande, e vi ringraziamo per questo. Con i migliori saluti"
Joel Glazer"
16.30 - Sui social arriva anche il comunicato dei giocatori dell'Atletico Madrid: "Da tutta la rosa dell’Atletico Madrid, vogliamo comunicarvi la nostra soddisfazione per la decisione del nostro club di abbandonare il progetto della Superlega. Continueremo a lottare per aiutare l’Atletico a crescere, attraverso i valori di impegno e merito sportivo che ci caratterizzano da sempre, affinché tutti voi continuiate a vedervi riflessi in quei segni d’identità. Continuiamo a lavorare duro, concentrati sulla partita di domani".
Comunicado de la plantilla del @Atleti ??⚪ pic.twitter.com/TSYWBe0SJZ
— Koke Resurrección (@Koke6) April 21, 2021
16.15 - Downing Street ha rigettato seccamente le affermazioni di Andrea Agnelli secondo cui l'opposizione del premier Boris Johnson alla Superlega sarebbe stata motivata dal timore che il coinvolgimento di 6 club inglesi in un'iniziativa europea potesse essere interpretata come uno schiaffo «alla Brexit» («se sei squadre si fossero staccate la politica l'avrebbe visto come un attacco al loro schema politico» le parole di Agnelli in un'intervista alla Reuters). «Il Primo Ministro - ha replicato un portavoce - ha messo molto bene in chiaro i motivi per i quali il governo è intervenuto entrando in azione affinché i 6 club si ritirassero dal progetto». Ragioni che hanno a che fare - ha tagliato corto - con «l'importanza che il calcio ha al cuore delle nostre comunità in giro per il Paese».
14.40 - Anche Gasperini, tecnico dell'Atalanta, in conferenza stampa si è espresso sulla Superlega: "All'inizio sono stato un po' sbarellato, ma non è che questa cosa non è cascata nel nulla. Basta vedere le reazioni, ad esempio i giocatori del Liverpool o i tifosi del Chelsea. O alle parole di De Zerbi. Le reazioni sono state travolgenti, ma oggi c'è il campionato. La Roma ha preso una posizione molto dura. Per fortuna poi c'è il calcio giocato, per noi è affine alla nostra vita e alle nostre abitudini".
"La reazione è quella dei tifosi, non si dimentica niente. Il calcio ha qualche problema ed evidente, quello che entusiasma la gente e tutti noi è il confronto sul campo. Questo vale anche per la comunicazione, il vostro mondo può riflettere anche su questo. Ha dato fastidio a tutto il mondo, abbiamo visto le reazioni. Quello che abbiamo ottenuto lo abbiamo ottenuto sul campo. Siamo contenti di questo", ha aggiunto.
14.20 - «Il calcio è dei tifosi. Ma è una falsità assoluta che l'Atalanta abbia mai voluto chiedere l'esclusione dalla serie A delle tre italiane aderenti alla Superleague, che comunque si fonda su principi sbagliati». Luca Percassi, amministratore delegato dell'Atalanta, lo ha chiarito prima della conferenza stampa dell'allenatore Gian Piero Gasperini alla vigilia del match con la Roma. «Milan, Inter e Juventus sono società importantissime per il calcio italiano. Noi, come società, abbiamo aderito fin da subito al comunicato dell'Uefa di domenica - ribadisce l'alto dirigente nerazzurro -. Errare è umano e i vari club stanno tornando sui loro passi. Già come consigliere di Lega mi ero espresso nella riunione straordinaria di domenica sera. Come Atalanta riteniamo di condividere le parole di lunedì Ceferin, il presidente Uefa: sosteniamo concetti meritocratici e solidali, ogni città deve essere rappresentata e tutte le componenti meritano rispetto, anche il Cagliari e il Benevento».
Percassi ritiene superato lo strappo: «Dallo scossone appena vissuto dobbiamo raccogliere opportunità dal punto di vista del calcio italiano. Il tema su cui insisto in assemblea e nei consigli di Lega è che si continua a non parlare di calcio: si parla solo di questioni come i fondi. Questa cosa non si vede e non si legge, ma noi abbiamo preso posizioni forti nei confronti delle politiche dell'attuale presidente di Lega anche sui fondi, di cui nessuno finora ha parlato e scritto in termini corretti». «Siamo convinti che il calcio sia di tutti: qualunque modifica richiede processi lunghi e condivisione - chiude Percassi -. Secondo me Andrea Agnelli non si dimetterà: all'interno di un percorso ognuno è libero di comportarsi come crede. C'è bisogno dell'esperienza di tutti. Dopo quella famosa dichiarazione su di noi senza storia europea, chiamò mio padre Antonio scusandosi: voleva esprimere solo il concetto della necessità della stabilità finanziaria per i grandi club in caso di mancata qualificazione alle coppe, non sminuire noi».
14.15 - «Come quasi tutti gli allenatori sono contrario alla SuperLeague. Sono orgoglioso di far parte del calcio, abbiamo dimostrato che l'importate non sono i soldi, ma i tifosi, i calciatori e gli allenatori. Io sono molto orgoglioso di questo e della posizione della Roma» , sono le parole di Paulo Fonseca alla vigilia della sfida con l'Atalanta. Poi a chi chiede se in futuro possa ripresentarsi la possibilità di creare una competizione così elitaria ha aggiunto: «Non sono preoccupato per il futuro, abbiamo questa dimostrazione di forza del calcio. Penso comunque che possiamo sempre migliorare. Dopo un anno di Covid il calcio ha dimostrato di poter sopravvivere».
14.05 - «Ho seguito tutta la vicenda come parte interessata in quanto presidente di una squadra di calcio, come cittadino e come amministratore di una società. Credo ci sia stato un golpe che non è riuscito. L'errore della comunicazione è stato probabilmente una sottovalutazione di quella che sarebbe stata la reazione del popolo del pallone. Ogni tanto qualcuno perde il senso della misura e ritiene di poter dettare ritmi, tempi a tutti gli altri, senza rendersi conto o sottovalutando volutamente, non la parte industriale ed economica del calcio, ma la parte sociale». Questo il duro commento di Oreste Vigorito, presidente del Benevento, all'Adnkronos, sul progetto Superlega.
«Un movimento come questo, che interessa qualche miliardo di persone, non può essere governato da 12 club che hanno il diritto di difendere gli interessi economici della società, ma non attraverso il depauperamento degli altri, ma attraverso delle riforme vere che incidano riequilibrando costi e ricavi e non a scapito dei più deboli. Ho avuto l'impressione di essere tornati alle monarchie assolute -prosegue Vigorito-, quando i sovrani dilapidavano le loro fortune, con feste di palazzo, ricevimenti e costruzioni e poi per risolvere il problema mettevano tasse alla popolazione. Questo portò alla rivoluzione in Francia e a Napoli. Perché quando togli alla gente comune e alle società e al sistema intero, il pane, poi qualcuno si ribella».
(Adnkronos)
14.00 - «Ho parlato della Superlega con il presidente Laporta, che mi ha spiegato la posizione del club. C'è stato così tanto movimento che è meglio non dire altro. Nessuno sa cosa può succedere e cosa aspettarci». L'allenatore del Barcellona, Ronald Koeman, interviene sulla vicenda della Superlega nella conferenza alla vigilia della partita della Liga contro il Getafe. «Io voglio soltanto il meglio per il nostro club - aggiunge l'allenatore olandese - Non so se il presidente ha chiesto qualcosa ai giocatori».
13.27 - "Con riferimento al comunicato stampa diramato da Juventus Football Club S.p.A. in data 19 aprile 2021, relativo al progetto di creazione della Super League, e al successivo dibattito pubblico, l’Emittente precisa di essere al corrente della richiesta e delle intenzioni altrimenti manifestate di alcuni club di recedere da tale progetto, sebbene le necessarie procedure previste dall’accordo tra i club non siano state completate", spiega la Juventus in un comunicato ufficiale.
"In tale contesto, Juventus, pur rimanendo convinta della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali del progetto, ritiene che esso presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portato a compimento nella forma in cui è stato inizialmente concepito. Juventus rimane impegnata nella ricerca di costruzione di valore a lungo termine per la Società e per l’intero movimento calcistico", conclude la nota.
(juventus.com)
13.25 - Con un comunicato ufficiale anche il Milan abbandona il progetto della Superlega: "Abbiamo accettato l'invito a partecipare al progetto di Super League con la genuina intenzione di creare la migliore possibile competizione Europea per i fan di tutto il mondo, per tutelare gli interessi del Club e della nostra tifoseria. Il cambiamento non è facile, ma l'evoluzione è necessaria per progredire, e anche la struttura del calcio Europeo si è evoluta e modificata negli anni.
Ma la voce e le preoccupazioni dei tifosi in tutto il mondo rispetto al progetto di Super League sono state forti e chiare, e il nostro Club deve rimanere sensibile e attento all'opinione di chi ama questo meraviglioso sport. Continueremo comunque ad impegnarci attivamente per definire un modello sostenibile per il mondo del calcio".
(acmilan.com)
13.20 - «Agnelli? Ho sempre votato contro di lui, non gli sono mai andato dietro. In un momento così complicato fa una cosa del genere? Io non ho parole. Se andiamo dietro a gente con il delirio di onnipotenza non andiamo da nessuna parte». Così il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero intervistato a Radio Marte nel corso della trasmissione «Si gonfia la rete» va all'attacco del presidente della Juventus sul progetto della Superlega: «Io rimango allibito perché secondo me Andrea è una brava persona. Non so che disegno abbia in mente e non so se sia stato trasportato da qualche idea». E su possibili sanzioni nei confronti dei club che avevano inizialmente aggiunge: «Me lo auguro. Il danno non è mio ma degli italiani. Abbiamo una persona di spessore come presidente della Figc: lui saprà come fare. Gravina e gli organi preposti a questo giudizio sapranno ciò che si deve fare».
(Radio Marte)
12.55 - Il fallimento della Superlega deve rappresentare un punto di svolta per tutto il mondo del calcio, e anche per il Manchester United, che deve aprirsi all'azionariato popolare. È questo l'auspicio dei tifosi dei Red Devils all'indomani del ritiro del loro club dal controverso piano per la costituzione di un nuovo torneo ad inviti. Tramite un comunicato stampa pubblicato questa mattina, Manchester United Supporters Trust, l'associazione che riunisce i tifosi dello United, chiede alla famiglia Glazers, proprietaria della società, non solo di fare un passo indietro, cedendo la proprietà, ma anche di «aprire la porta all'azionariato dei tifosi con pieno diritto di voto». Senza entrare nei dettagli del piano MUST auspica che venga riconosciuto ai tifosi uno spazio maggiore nei processi decisionali del club.
12.10 - "FC Internazionale Milano conferma che il Club non fa più parte del progetto Super League". Con una nota ufficiale il club nerazzurro ribadisce quanto anticipato in nottata. "Siamo sempre impegnati a dare ai tifosi la migliore esperienza calcistica; l'innovazione e l'inclusione sono parte del nostro DNA fin dalla nostra fondazione. Il nostro impegno con tutte le parti interessate per migliorare l'industria del calcio non cambierà mai".
11.45 - L'Atletico Madrid abbandona ufficialmente il progetto della Superlega: "Per il club è essenziale l'armonia tra tutte le parti che compongono la famiglia rojiblanca, soprattutto i nostri tifosi", queste le motivazioni che si leggono nel comunicato.
(atleticodemadrid.com)
11.12 - "La SuperLeague non può andare avanti. Dobbiamo essere franchi e onesti, no. Evidentemente non è il caso, non proseguirà" con queste parole Andrea Agnelli, all'agenzia di stampa, conferma la fine del progetto.
(Reuters)
11.05 - Dopo le voci sull'imminente addio dell'Inter, arrivano conferme da parte dell'ad nerazzurro Marotta raccolte dall'emittente spagnola: "Noi probabilmente usciremo", le sue parole.
(Cadena Cope)
11.00 - Il premier britannico, Boris Johnson, ha espresso soddisfazione per il ritiro dei club inglesi dalla Super League. "Accolgo con favore l'annuncio di ieri sera", ha affermato l'inquilino di Downing Street riferendosi all'annuncio del passo indietro. Si tratta di un "buon esito per i tifosi, per i club e per tutti nel nostro Paese", ha aggiunto Johnson in un tweet. "Dobbiamo continuare a proteggere questo sport nazionale che ci e' tanto caro", ha proseguito. I sei club inglesi che avevano aderito al progetto "secessionista" che dava vita ad un nuovo torneo alternativo alla Champions League dell'Uefa erano Manchester City, Arsenal, Liverpool, Tottenham, Manchester United e Chelsea. Si sono tutti ritirati, alcuni chiedendo anche scusa ai propri tifosi.
10.00 - Inizio di giornata negativo per la Juventus in borsa. Dopo infatti le notizie del probabile fallimento della SuperLega organizzata dai dodici club, il titolo bianconero questa mattina ha perso il -10,54% durante le ore di apertura della borsa.
(borsaitaliana.it)
09.30 - Anche il Tottenham si tira indietro dalla SuperLega e sceglie di chiedere scusa ai tifosi con un comunicato sul proprio sito ufficiale. "Possiamo confermare che abbiamo formalmente avviato le procedure per ritirarci dal gruppo che sviluppa le proposte per una Super League europea (ESL). Il presidente Daniel Levy ha detto: "Ci dispiace per l'ansia e il turbamento causati dalla proposta della ESL. Sentivamo che era importante che il nostro club partecipasse allo sviluppo di una possibile nuova struttura che cercasse di garantire meglio il fair play finanziario e la sostenibilità finanziaria, fornendo al contempo un supporto significativamente maggiore per la piramide calcistica più ampia. "Crediamo che non dovremmo mai stare fermi e che lo sport dovrebbe costantemente rivedere le competizioni e la governance per garantire che il gioco che tutti amiamo continui ad evolversi e ad emozionare i fan di tutto il mondo. "Vorremmo ringraziare tutti i tifosi che hanno presentato le loro opinioni ponderate".
(tottenhamhotspur.com)
09.30 - Secondo quanto riportato dalla Spagna il motivo per cui i sei club inglesi, Liverpool, Tottenham, Arsenal, Chelsea, Manchester City e United, hanno deciso di abbandonare l'idea di prendere parte della SuperLega per colpa della Uefa. L'organo del calcio europeo avrebbe infatti offerto ai club una notevole somma di denaro per rinunciare alla competizione.
(mundodeportivo.com)
9.15 - «Ieri ho detto che è ammirabile ammettere di aver sbagliato e questi club hanno fatto un grande errore». In una nota ufficiale, il presidente della Uefa Ceferin commenta la notizia delle squadre ritiratesi dal progetto della Superlega: «Ma adesso sono tornati in gruppo e so che hanno tanto da offrire, non solo alle nostre competizioni, ma all'intero calcio europeo. La cosa importante adesso è andare avanti insieme e ricostruire l'unità di cui godeva prima questo sport».
09:00 - Il Liverpool, attraverso un video pubblicato sul proprio profilo ufficiale di Twitter, ha chiesto scusa ai propri tifosi per aver accettato di prendere parte alla SuperLega. Il club ha scelto alla fine di ritirarsi, insieme a tutte le altre inglesi, e ha chiesto ufficialmente scusa ai propri tifosi con le parole di John William Henry, uno dei principali proprietari dei Reds.
John W Henry's message to Liverpool supporters. pic.twitter.com/pHW3RbOcKu
— Liverpool FC (@LFC) April 21, 2021
08.30 - L'Arsenal sceglie di ritirarsi dalla SuperLega e lo fa pubblicando un comunicato ufficiale sul proprio sito internet in cui, inoltre, viene chiesto scusa ai propri tifosi. Questo il comunicato: "Non avevamo bisogno di ricordarlo, ma la risposta dei tifosi negli ultimi giorni ci ha dato il tempo per ulteriori riflessioni e profondi pensieri. Non è mai stata nostra intenzione causare una tale angoscia, tuttavia quando è arrivato l'invito ad unirsi alla Super League, pur sapendo che non c'erano garanzie, non volevamo essere lasciati indietro per assicurarci di proteggere l'Arsenal e il suo futuro. Come risultato dell'ascolto di voi e della più ampia comunità calcistica negli ultimi giorni, ci stiamo ritirando dalla proposta della Super League. Abbiamo fatto un errore e ce ne scusiamo. Sappiamo che ci vorrà del tempo per ripristinare la vostra fiducia in ciò che stiamo cercando di realizzare qui all'Arsenal, ma cerchiamo di essere chiari: la decisione di far parte della Super League è stata guidata dal nostro desiderio di proteggere l'Arsenal, il club che amate, e di sostenere il gioco che amate attraverso una maggiore solidarietà e stabilità finanziaria. La stabilità è essenziale per il gioco per prosperare e continueremo a lottare per portare la sicurezza di cui il gioco ha bisogno per andare avanti. Il sistema ha bisogno di essere aggiustato. Dobbiamo lavorare insieme per trovare soluzioni che proteggano il futuro del gioco e sfruttare lo straordinario potere che il calcio ha per farci stare sul bordo delle nostre sedie. Infine, sappiamo che questo è stato estremamente sconvolgente alla fine di quello che è stato un anno incredibilmente difficile per tutti noi. Il nostro obiettivo è sempre quello di prendere le decisioni giuste per questo grande club di calcio, per proteggerlo per il futuro e per portarci avanti. Non abbiamo preso la decisione giusta in questo caso, cosa che accettiamo pienamente. Vi abbiamo ascoltato".
(arsenal.com)
08.15 - Non solo le squadre inglesi, ma anche l'Inter sembra essere pronta a fare retromarcia rispetto al progetto della SuperLega. Secondo quanto appreso infatti dall'agenzia di stampa: "Il progetto della Superlega allo stato attuale non è più ritenuto di interesse dall'Inter".
(ANSA)
08.00 - I club fondatori rimasti all'interno della SuperLega, dopo gli avvenimenti e la rinuncia da parte dei club inglesi a prendere parte alla competizione, hanno diffuso un comunicato ufficiale in cui rendono noto che il progetto continuerà ad andare avanti, nonostante debba essere rivisto e ricalibrato rispetto alle critiche mosse anche da parte dei tifosi. Questo il comunicato ufficiale diffuso: