Altre 05/09/2020 20:55

Petrachi: “Mi sono ritrovato solo contro tutti, sono stato abbandonato dalla proprietà. Ho chiesto inutilmente di allontanare gli elementi che violavano i segreti dello spogliatoio e del campo“

Serie A, allenamento collettivo per l'ASRoma a Trigoria

ANSA - Gianluca Petrachi torna a parlare. E lo fa senza mezzi termini all’agenzia di stampa, spiegando le ragioni del suo divorzio con la Roma. Queste le parole dell’ex direttore sportivo giallorosso: “Ho tentato di alzare un muro, di mettere uno scudo a difesa del gruppo, mi sono ritrovato solo contro tutti. Sono stato abbandonato da una proprietà troppo distante da Roma, dalla Roma e dai tifosi. Sono stato lasciato solo a combattere. Avevo chiesto a di allontanare gli elementi che violavano i segreti dello spogliatoio e del campo o, ancor peggio, che minavano i rapporti interni. Come quando, ad esempio, inventarono addirittura un litigio tra me e . Quegli stessi elementi che avrebbero dovuto dimostrare fedeltà alla causa della Roma, rispettando il sacro silenzio dello spogliatoio, e che, invece, hanno preferito rendere pubblico l’esperimento della difesa a tre deciso da Fonseca, oppure l’infortunio di Pellegrini”.

Questo il testo integrale della lettera dell'ex ds giallorosso:

"Ho tentato di alzare un muro a difesa del gruppo, mi sono ritrovato solo contro tutti. Sono stato abbandonato da una proprietà troppo distante da Roma, dalla Roma e dai tifosi. Sono stati lasciato solo a combattere. Avevo chiesto a  inutilmente di allontanare gli elementi che violavano i segreti dello spogliatoio e del campo o, ancor peggio, che minavano i rapporti interni. Come quando, ad esempio, inventarono addirittura un litigio tra me e . Quegli stessi elementi che avrebbero dovuto dimostrare fedeltà alla causa della Roma, rispettando il sacro silenzio dello spogliatoio, e che, invece, hanno preferito rendere pubblico l’esperimento della difesa a tre deciso da Fonseca, oppure l’infortunio di Pellegrini. E magari secondo qualcuno, avrei dovuto pure evitare di andare nello spogliatoio nell’intervallo del match con il sul 3-0, per spronare i giocatori a non calpestare la stessa loro dignità. Vedere una squadra da me costruita essere umiliata così è stato un colpo al cuore. E se quella sera sono sceso nello spogliatoio l’ho fatto solo ed esclusivamente per la Roma e per i suoi tifosi, soprattutto per quelli che nonostante l’enorme delusione erano lì e non smettevano mai di cantare.

Sì, già a gennaio, a fronte anche di un programma di ulteriore ridimensionamento ordinato del presidente , ho capito che non sarebbe stato semplice realizzare quel progetto triennale che mi era stato affidato solo pochi mesi prima. Alla fine mi è stato fatto pagare un conto esagerato, e questo solo per aver difeso la Roma dentro e fuori dal campo, facendo solo gli interessi della squadra.

Tuttavia, taluni hanno voluto bocciarmi per i miei limiti nella comunicazione, alcune volte troppo diretta, ma sempre sincera. Quello che posso dire però, è che resterò orgoglioso del lavoro svolto fino ad oggi nella mia carriera e anche nella Roma. Infine, faccio i miei migliori auguri a Dan e Ryan Friedkin e a tutta la nuova proprietà, nella speranza che riescano fin da subito a capire che questa città e questi tifosi hanno bisogno di una grande squadra che possa tornare il più presto possibile alla vittoria. Roma merita questo".

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