Altre 05/05/2020 20:50

Moscardelli: "Alla Lazio non sarei stato accolto bene. All'addio di Totti ho pianto, De Rossi mi ha dato del matto per il tatuaggio"

Moscardelli pisa

In un'intervista rilasciata a Gazzetta.it, Davide Moscardelli, attaccante e capitano del Pisa, oltre che tifoso giallorosso, ha parlato anche della Roma: "La Lazio? Non sarei stato accolto secondo me molto bene. Io ho sempre detto di essere tifoso della Roma, quindi tutti lo sapevano, anche perché ho cominciato nel calcio professionistico tardi e prima di diventare calciatore ero tifoso e andavo allo stadio. Quando giocavo contro la Lazio, mi rendevo conto che anche loro sapevano della mia fede (ride, ndr)".

Che rapporto hai con ?
"In campo ci siamo affrontati. La prima volta non era neanche entrato ed io avevo segnato, in un Chievo-Roma 2-2. Al ritorno invece la Roma ha vinto 2-0, con una sua doppietta e lui mostrò la maglia “Scusate il ritardo”, perché era un po’ che non segnava. Ho visto quella scena in diretta, magari in quel momento mi ha fatto un po’ meno piacere perché era contro di noi, ma ero contento per lui".

Il giorno del suo addio hai versato qualche lacrima?
"Più di qualche (ride, ndr). Vedevo molti ragazzi giovani che piangevano e pensavo che il vero , quello dei primi anni, non l’hanno visto, perché erano ancora troppo piccoli. Però questo dimostra cosa ha significato a Roma e per la Roma".

Come hai vissuto la vicenda - da tifoso?
"Una situazione non facile. Ho letto ciò che ha detto lui (, ndr), che non si aspettava certo di giocare tutte le partite, ma di poter stare in gruppo e aiutare i giovani. Sicuramente avrebbe dato una mano importante. Farla finita così non è stato carino e ancora peggio poi il suo addio da dirigente. Si sa che quel momento arriva per tutti, ma non è bello, soprattutto se si parla di un giocatore così, simbolo di una tifoseria".

Con che rapporto hai?
"Ho un rapporto normale, non lo conosco benissimo, ma sa che stima ho per lui, sa che sono romanista come lui e quelle poche volte che ci siamo incontrati abbiamo sempre mostrato affetto reciproco. Il tatuaggio l’ho fatto quando non gli hanno rinnovato il contratto con la Roma, era un'idea che avevo da molto. So che gli ha fatto piacere, anche se mi ha dato del matto".

Dove hai festeggiato quando la Roma ha vinto lo scudetto nel 2001?
"Io giocavo nel Guidonia e stavamo per vincere il Torneo d’Eccellenza. Quel giorno giocavo alle 11 di mattina, quindi perfetto perché finita la partita mio padre mi ha portato allo stadio, ho visto la partita (Roma-Parma, ndr) con gli amici e ho vissuto al meglio quella giornata. Sono stato alla festa al Circo Massimo dalle 9 di mattina alla fine dell’evento. Per fortuna ero giovane, adesso non ce la farei (ride, ndr)".

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