Altre 25/04/2020 01:30
LIVE - Coronavirus, Eredivisie conclusa: titolo non assegnato, congelate promozioni e retrocessioni. Lotito: "Indispensabile riprendere a giocare, il calcio ha una grandissima valenza sociale". Fifa: 150 mln di dollari alle federazioni
Mentre il calcio cerca una via d'uscita dall'emergenza Coronavirus, studiando il modo più efficace e sicuro per ripartire, in Ligue 1 ci sarebbe un caso sospetto, e sarebbe il primo nel campionato francese. Questi gli aggiornamenti live:
LIVE
23.50 - Sulla decisione di concludere l'Eredivisie senza assegnare il titolo è intervenuto anche il direttore generale dell'Ajax, Edwin van der Sar, il quale ha commentato: "Da calciatore, vuoi diventare campione e vuoi farlo sul campo. Siamo stati in testa tutta la stagione ed è un peccato che non ci sarà un campione. Ma viste le circostanze è comprensibile. Ci sono cose più importanti del calcio".
23.40 - Demetrio Albertini, presidente del settore tecnico della FIGC, non è del tutto convinto del protocollo sanitario proposto dalla Fedeerazione e presentato qualche giorno fa al Governo. "Il protocollo sanitario è molto articolato e quando ci sono tanti punti capisci che non è così semplice da poter attuare. A livello europeo noi siamo stati il primo Paese ad essere colpito da questa situazione di gestione. Mi auguro che possa essere il primo ad uscirne. Le coppe possono essere cartine di tornasole per la gestione della pandemia in Europa". Sono le parole di Albertini intervenuto ai microfoni di Rainews24 dove poi ha aggiunto: "Mi prenderei la responsabilità di far giocare la mia squadra? Sarei molto titubante, vedo un protocollo articolato con delle difficoltà nel poter gestire un allenamento. Però sappiamo anche che dobbiamo riuscire nella massima sicurezza a poter ricominciare l'attività che è anche produttiva. Quando riprenderanno alcune aziende, bisogna stabilire le condizioni per far ripartire anche il calcio. Il mondo del calcio è pronto, se fossi un calciatore sarei un po' preoccupato ma al tempo stesso fiducioso di quelli che stanno lavorando, in primis i presidenti che non vogliono mettere in condizioni peggiori i propri assistiti, il proprio valore che sono i calciatori stessi".
(Rai)
22.30 - In Inghilterra si sta lavorando per far concludere regolarmente la Premier League. Ovviamente le partite si giocheranno a porte chiuse ed è per questo che il Governo inglese sta valutando anche l'ipotesi di trasmettere i match in chiaro, per evitare assembramenti che si creerebbero nelle case di amici e parenti abbonati a pay tv come Sky o BT Sport che detengono i diritti tv delle gare di campionato.
(The Sun)
22.20 - "Siamo stati al vertice dopo il 76% delle partite giocate, in testa per 23 giornate su 25. Avremmo voluto tornare in campo e vincere il campionato. Ora non ci viene data l'opportunità di farlo" è il pensiero del tecnico dell'Ajax Henk ten Hag alla notizia dello stop all'Eredivisie, senza l'assegnazione del titolo. "La salute viene prima di tutto. Al secondo posto l'economia che deve riprendersi. Ed è una cosa che è nell'interesse del calcio, specie quello olandese che è dipendente dagli sponsor. Le aziende devono riaprire il prima possibile per limitare i danni. E spero che la nostra industria diventi 'a prova di coronavirus' il prima possibile" ha poi concluso l'allenatore del lancieri.
21.00 - Domani sarà il giorno in cui si riunirà Comitato Tecnico Scientifico del Governo dove, tra le tante cose, verrà valutato anche il protocollo proposto dalla Figc. Come riferisce l'emittente satellitare, il Governo nelle ultime ore ha lavorato ancora su queste ipotesi: il 4 maggio per allenamenti a livello individuale – anche dei professionisti – e il 18 per quelli di squadra.
(Sky Sport)
20.20 - In un’intervista al TGR Lazio, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha confermato la sua posizione di voler riprendere a giocare. Queste le sue parole: "La Lazio ha rispettato in modo pedissequo il ruolo del governo. Purtroppo, nel momento in cui eravamo in una condizione particolare, fisica, mentale e di gruppo, il campionato è stato interrotto. Ciò ci ha portato a un decadimento di carattere fisico, atletico e anche di concentrazione. Mi auguro che i giocatori siano consapevoli di essere un grande gruppo e una grande squadra e che, se si dovesse ripartire e penso sia indispensabile farlo, ritrovino la stessa situazione di unione, determinazione e volontà per raggiungere determinati obiettivi".
L’aspetto economico
“Il calcio, in Italia, è una grande industria, garantisce 1 miliardo e duecento milioni di gettito all’erario. E poi c’è la mutualità che il calcio riverbera anche negli altri sport. Il Coni ha 460 milioni di finanziamento e il calcio produce oltre 1,3 miliardi di ricavi”.
Le date di una possibile ripresa?
“Non vorrei entrare su un argomento che in questo momento è in discussione a livello governativo e istituzionale-sportivo. Il calcio ha inoltre una grandissima valenza sociale e la nostra storia, la storia dei romani, è fatta di panem et circenses. Un altro motivo per riflettere sulle scelte da fare”.
18.10 - Si è ufficialmente conclusa la stagione calcistica in Olanda. Attraverso un comunicato, la Eredivisie ha confermato che non verrà assegnato il titolo e verranno congelate promozioni e retrocessioni.
(eredivisie.nl)
17.30 - «All'inizio la gente vorrà ripartire al massimo, ma aver avuto più tempo a casa porterà a delle riflessioni nel futuro: spero che tutti riusciranno a trarre vantaggio da questo periodo di quarantena. Nella vita di tutti i giorni si perdono di vista tanti dettagli portando spesso il proprio corpo ad un sovraccarico. Ogni faccenda negativa può avere un risvolto positivo, dobbiamo concentrarci proprio sugli aspetti positivi altrimenti non si riuscirà a ripartire». Sono le parole di Marco Parolo, centrocampista biancoceleste. «L'Italia riesce sempre a trovare una soluzione a tutto, mi auguro che dopo la quarantena non ci sia spazio per la follia, ma per la ponderazione». «Mi manca molto lo spirito della competizione, la partitella in allenamento e la voglia di sfidarci quotidianamente. È sempre bello vincere e giocare la domenica, ma la cosa che mi manca di più è appunto la sfida quotidiana e la voglia di dimostrare ogni giorno qualcosa. Vogliamo tornare il più presto a tutto questo. Ho seguito Immobile alla guida nel GP virtuale in Cina, lui è molto avanti rispetto a me nel gaming. Ma ci confrontiamo spesso sulla Formula 1, alla playstation lui è più forte rispetto a me, ma a livello di conoscenze magari sono più avanti io», ha aggiunto il centrocampista biancoceleste. «A casa ho solo un pallone della Serie A, ed è quello che risale al poker segnato al Pescara nella stagione 2016/17. C'è tanta voglia di ripartire nello spogliatoio, ci stiamo allenando intensamente e non vogliamo lasciare nulla d'intentato. Si era creata una grande sinergia tra noi ed i nostri tifosi, grazie a loro eravamo sempre in vantaggio. C'era quell'atmosfera che ti faceva capire sin dall'inizio che non ci sarebbe stato scampo per gli avversari, nessuna tifoseria riesce a creare questo meglio della tifoseria laziale che, anche in trasferta, riesce ad essere molto presente».
(Lazio Style Channel)
17.10 - «Speriamo che il 4 maggio molti possano ricominciare a lavorare. Come calciatore non ne vedo l'ora. Dipende tutto dalla sicurezza e dai test che dobbiamo fare: la speranza, il 4, è di riprendere almeno gli allenamenti individuali». Così Alejandro Gomez, capitano dell'Atalanta, durante una videochat con Adriano Nuzzo, fondatore dell'onlus We Africa che contribuisce, tra le altre opere di solidarietà, a scavare pozzi per il rifornimento d'acqua nel Burkina Faso. «Sposo i progetti anche su questo fronte, voglio essere coinvolto anche perché il pallone in quei posti è l'unica gioia - ha proseguito il numero 10 nerazzurro -. Linda, i bambini e io siamo fortunati perché stiamo bene e abbiamo una casa grande, ma c'è molta gente che sta soffrendo: se non si lavora, le famiglie rischiano di non mangiare». Ancora, sulla possibile ripresa della stagione calcistica: «La salute prima di tutto, deve decidere il governo. Il calcio è un'industria nel settore dell'intrattenimento e rende felice tante persone oltre e farne lavorare parecchie, dagli steward ai giardinieri - spiega Gomez -. Io voglio tornare a giocare per aiutare tutti a pensare ad altro: sarebbe un sollievo per chi adesso è rinchiuso in casa e vuole vedere le partite». Infine, sulla quarantena: «In Argentina ci sono molti meno morti che in Italia: hanno visto cosa succedeva qui in Italia e in Spagna e si sono mossi in tempo - chiude -. A Bergamo i numeri del contagio sembrano in calo: non possiamo mollare, a Pasqua sentivo tante macchine avendo la sensazione che molta gente fosse sulle strade. Questo non va bene».
16.50 - «Sarò felice di riprendere il campionato quando ci daranno delle assicurazioni e faranno delle proposte accettabili, non proposte tanto per dar fiato alla bocca». Lo afferma il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, a «Un giorno da pecora». «Stiamo seguitando a prenderci in giro - dice Ferrero-. Almeno finché qualcuno non ci dice che è uscito un vaccino e siamo tutti sereni. Perché, ad esempio, se un calciatore contrae il Coronavirus, cosa facciamo, lo mandiamo in quarantena, o viene trattato come se fosse semplicemente infortunato? E poi vorrei capire un'altra cosa: come si fa a pretendere che i calciatori che hanno fatto 40 giorni di quarantena, altri 15 giorni prima, di mandarli in ritiro in un albergo altri 30 giorni? Ma la testa a qualcuno l'aiuta o no?». Una delle proposte è ripartire il 4 maggio con gli allenamenti. «Se iniziamo sarà l'11 o il 18, quello è l'orientamento», e il campionato potrebbe riprendere «subito dopo, ci devono dare delle deroghe. Noi siamo pronti ma con le dovute cautele. Se non abbiamo la certezza di cautelarci dove andiamo a giocare? Il giocatore non può stare a tre metri di distanza».
«Gravina è un genio, lo saluto, evviva Gravina - continua -. Ma loro chiedono ai giocatori che hanno fatto 40 giorni di quarantena più altri 15 giorni prima di stare 30 giorni in un hotel isolato lontano dalle famiglie. Mi sembra un po' bislacca questa no? Mica stanno agli arresti domiciliari. Qui o si inizia o non si inizia. Se si inizia bisogna fare due o tre partite a settimana, devi fare il campionato ad agosto, devi dare un po' di vacanza ai ragazzi, per poi iniziare il nuovo campionato ad ottobre? E gli Europei del giugno prossimo? La coperta è corta». Infine, «sarebbe utile pensare più a rivoltare la questione se chiudere il campionato ora e ripartire a settembre con una nuova stagione: invece di dire riniziare questo rimbocchiamoci le maniche per fare un grande campionato l'anno prossimo».
(Radio Uno)
16.30 - Allenamenti individuali dal 27 aprile, in gruppetti dall'11 maggio e normali sessioni di allenamento dal 18 o dal 25 maggio: queste le proposte contenute in un documento del consiglio superiore dello sport di Spagna, organizzazione governativa, ha mandato al ministero della sanità, per accelerare i tempi di ripresa del campionato di calcio, considerato motivo di prestigio per la Spagna e di importante valore economico. In quattro paginette, il cui contenuto è stato anticipato dall'edizione online del Mundo, il Csd ha messo nero su bianco le preoccupazioni dei vertici sportivi del grande paese iberico di fronte al timore che, a causa della pandemia, possa essere ancora rinviata o peggio del tutto cancellata la stagione 2019-20. E anche l'auspicio che si trovi il modo di tornare prima possibile «alla normalizzazione della vita quotidiana». Nel documento si sottolineano «i benefici politici» che si avrebbero dal ritorno del campionato, il calcio migliorerebbe «la reputazione della Spagna», ricordando che i due «marchi spagnoli più noti a livello internazionale sono il Real Madrid e il Barcellona. La ripresa del campionato spagnolo (uno dei migliori al mondo) avrebbe un impatto positivo sulla nostra reputazione. Allo stesso modo l'individuazione di protocolli di sicurezza ci metterebbe all'avanguardia nel campo della sanità sportiva». A questi elementi, il Csd aggiunge il dato economico: il calcio vale ll'1,4% del pil spagnolo e gli atleti vanno dunque considerati «un bene nazionale», che genera 185mila posti di lavoro diretti e indiretti.
16.20 - Zlatan Ibrahimovic conferma che tornerà in Italia solo quando «ricominceranno gli allenamenti con il Milan». Intervistato da DPlay Svezia, il servizio Ott del gruppo Discovery, dopo l'amichevole giocata con l'Hammarby, l'attaccante svedese si dice «preoccupato» per la situazione globale e ritiene «giusto» aver sospeso i campionati per il Coronavirus, aspettando in tal senso novità sulla ripresa: «La cosa più importante in questo momento è la salute, quando la situazione sarà migliorata potremo tornare a parlare di sport. Parlo spesso con il Milan sono informati e mi tengono informato. Per me è meglio stare qui ad allenarmi con l'Hammarby finché non sapremo ufficialmente cosa fare: questi ragazzi giovani hanno fame e mi tengono motivato. Quando ricominceranno gli allenamenti con il Milan allora tornerò in Italia: sono un professionista e ho un contratto da rispettare».
15.30 - «Come commento le parole del dottor Rezza? Dobbiamo imparare ad ascoltare, e qualche volta farlo in silenzio, cosa che prima del virus avevamo dimenticato. Avrei voluto vedere non oggi ma ieri i giocatori in campo, perché vorrebbe dire che il paese sta meglio. È ancora molto triste, però un po' di sollievo avremmo potuto arrecarlo. Ma la salute va messa al primo posto, e Rezza bisogna ascoltarlo». Dai microfoni di 'Tutti Convocati' , il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli risponde così a chi gli chiede un commento sulle parole di Gianni Rezza dell'Istituto superiore di sanità, secondo il quale «far ripartire il calcio è una decisione difficile, non mi sembra che ci siano le condizioni per rischio zero»
(Radio 24)
15.05 - La Fifa dà il via al suo piano di aiuti alle 211 federazioni aderenti, stanziando una prima tranche di finanziamenti per complessivi 150 milioni di dollari. Un 'piano Marshall', come anticipato dall'agenzia di stampa lo scorso 31 marzo, per soccorrere il calcio mondiale in crisi finanziaria per l'emergenza coronavirus. Nel giro di pochi giorni, fa sapere la federazione internazionale, rilascerà tutti i finanziamenti operativi dovuti alle federazioni per gli anni 2019 e 2020. "La pandemia ha causato sfide senza precedenti per l'intera comunità calcistica e, in quanto organo di governo mondiale, è dovere della Fifa supportare quelli che si trovano ad affrontare bisogni acuti", ha dichiarato il presidente, Gianni Infantino. L'impegno della Fifa "inizia fornendo assistenza finanziaria immediata alle nostre associazioni - afferma ancora Infantino -. molte delle quali stanno vivendo gravi difficoltà finanziarie. Questo è il primo passo di un vasto piano di aiuti che stiamo sviluppando per rispondere all'emergenza nell'intera comunità calcistica. Insieme ai nostri stakeholder, stiamo valutando le perdite e stiamo lavorando agli strumenti più appropriati ed efficaci per attuare le altre fasi di questo piano di soccorso". Nell'ambito della misura adottata, tutti i contributi ai costi operativi delle associazioni previsti nell'ambito del programma Forward 2.0 saranno interamente pagati per gli anni 2019 e 2020. In particolare, l'erogazione della seconda quota per il 2020, originariamente prevista per luglio, sarà fatta immediatamente. In circostanze normali, le federazioni avrebbero ricevuto l'intero importo del contributo solo dopo aver soddisfatto criteri specifici. In concreto, ogni federazione riceverà 500.000 dollari, utili per soddisfare gli obblighi finanziari o operativi che potrebbero avere nei confronti del personale e di terzi. Le prossime fasi del piano sono ancora in fase di completamento e saranno comunicate a tempo debito.
(ansa)
15.00 - Non è ancora stata stabilita una data per la finale della Coppa di Germania di calcio. La gara era in programma il 23 maggio allo Stadio Olimpico di Berlino ma è stata sospesa a causa della pandemia di coronavirus, secondo quanto annunciato oggi dalla Federcalcio tedesca (DFB) in una videoconferenza. La DFB ha spiegato che la Coppa sarà sospesa a tempo indeterminato per il momento e che la data per la finale resterà aperta. Mancano anche le semifinali tra Bayern Monaco e Francoforte e tra Saarbrücken e Leverkusen. Anche per questi incontri non c'è ancora una data precisa. È «estremamente deplorevole che questa partita molto speciale debba svolgersi a porte chiuse, anche se ovviamente dovremo aspettare le decisioni e le direttive generali delle autorità», ha dichiarato Fritz Keller, presidente del DFB, in merito alla finale. «Se autorizzati, per la prima volta nella storia della Coppa di Germania si potrà vedere solo dal salotto di casa», ha aggiunto, riferendosi al fatto che gli spettatori potrebbero non essere ammessi allo stadio. Secondo Keller, l'obiettivo rimane quello di terminare la stagione 2019/2020 il 30 giugno. Il governo regionale di Berlino ha deciso martedì che fino al 24 ottobre eventi sportivi pubblici nella capitale possono essere tenuti solo senza spettatori. La finale di Coppa si svolge a Berlino dal 1985. Alla finale di maggio dell'anno scorso, 74.322 spettatori hanno assistito alla vittoria per 3-0 del Bayern sul Lipsia.
13.40 - "Ripresa del campionato? E' impensabile riprendere alcune attivita' durante il lockdown, poi la riapertura e' una decisione politica, dal punto di vista tecnico posso dire che il calcio, come altri sport, comporta un contatto diretto tra persone. C'e' la necessita' di controlli molto stretti su un numero di persone molto ampie, ci sono 22 giocatori in campo e intorno un numero di 200 persone. I controlli che si dovrebbero fare, a carico delle squadre o della Figc, dovrebbero essere fatti a scadenze molto strette". Lo ha detto Gianni Rezza, epidemiologo, nel corso della conferenza stampa dell'Istituto Superiore di Sanita'. "Ho sentito parlare di un tampone ogni 4 giorni, poi i giocatori dovrebbero essere isolati per ridurre al minimo il rischio di trasmissione - ha aggiunto Rezza -. Credo sia una decisione difficile, che non ci sia il rischio 0 come in altre attivita' e in questo caso c'e' anche un contatto fisico. Comunque il Cts non ha ancora affrontato il problema".
13.30 - «Ricominciare a giocare? Riavviare la macchina nel rispetto della sicurezza per tutti, calciatori, allenatori ma anche tutte le persone che gravitano intorno all'evento. Il principio generale, espresso anche dal ministro dello sport Spadafora, è questo, ed è d'accordo con noi perché anche noi su questo siamo tutti concordi. Il protocollo della Figc è molto rigido, speriamo che con il tempo e con il cambiamento della situazione possa diventare anche un pochino più morbido, ma se si vuole cominciare in queste condizioni qui in questo momento, c'è la necessita di rispettare quello». Sono le parole di Renzo Ulivieri, presidente dell'Assoallenatori all'agenzia di stampa sulla ripartenza del calcio. «Gli spostamenti saranno il problema principale? Lo so ma non si può pensare ad una situazione normale, sarà anomala, ma questo si sa. Speriamo che dal 4 maggio qualcosa possa ricominciare», ha aggiunto Ulivieri.
(Adnkronos)
12.30 - Torna a parlare anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, che annunciato che la prossima settimana verrà consegnato al Ministro Spadafora un protocollo per la ripresa: " Sabato e domenica lavoreremo a questo fascicolo insieme al segretario generale e alla struttura degli uffici del Coni, massimo lunedì mattina sarà sul tavolo del ministro Spadafora che aveva chiesto a noi e al comitato paralimpico di fornirgli queste indicazioni su cui poi insieme al Governo farà le sue valutazioni. Se c’è una cosa che vorrei dire al mondo del calcio? No, quello che dovevo dire l’ho detto e penso di averlo fatto anche con molto rispetto. Ci siamo battuti per cercare di dare delle risposte nel più breve tempo possibile a tutto il nostro mondo. Parliamo di 12 milioni di tesserati, 18 milioni di amatoriali, abbiamo fatto un gran lavoro che a breve consegneremo al Governo integrando un protocollo sanitario e scientifico. E’ molto complesso, servono professionalità diverse per mettere in condizione di ricominciare le attività il 4 maggio. E’ chiaro che gli sport individuali sono favoriti rispetto a quelli di squadra, ma anche per questi parliamo, con precauzioni di distanziamento, speriamo si possa riprendere le attività. E’ evidente che non ci si deve sostituire agli innumerevoli soggetti che a vario titolo di competenza stanno esercitandosi nelle ipotesi di ripartenza. Faccio un ragionamento che penso sia di buonsenso: c’è una progressione. C’è un inizio, ci auguriamo il 4 maggio. Magari si farà un discorso diviso in aree geografiche, perché ci sono dei contesti più complessi. Ma anche questo è tutto da verificare. C’è una situazione che riguarda la parte dell’attività per fare movimento, qualunque esso sia, sia a livello professionistico che amatoriale. E poi c’è la pianificazione della gestione della manifestazione, dell’evento sportivo, della gara, quello e’ un altro discorso”.
(Radio Due)
11.00 -Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha deciso che gli allenamenti riprenderanno il 18 maggio. Il Ministro può contare anche sull'appoggio del numero uno del Coni, Giovanni Malagò, ed entrambi vogliono che gli atleti di tutti gli sport possano tornare ad allenarsi tutti insieme.
(La Stampa)
10.40 - Secondo quanto riportato dal quotidiano francese, il centrocampista del Montpellier Junior Sambia (23 anni) sarebbe stato ricoverato d’urgenza lunedì scorso per sintomi che farebbero sospettare un possibile contagio al Covid-19. Da questo giovedì il giovane giocatore sarebbe in rianimazione per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il club francese non ha voluto confermare l’indiscrezione, ma il club si è limitato a uno scarno comunicato pubblicato poche ore fa sul proprio sito: “A seguito di problemi digestivi e respiratori, uno dei nostri giocatori è stato ricoverato a Montpellier in un ambiente specializzato per beneficiare delle cure appropriate”
(L'Equipe)