Altre 14/04/2020 02:54

LIVE - Coronavirus, Rezza (ISS): "Comitato tecnico scientifico non favorevole alla ripresa del calcio". Cairo: “Impossibile riprendere a giocare a fine maggio“. Dalla Spagna: raggiunto accordo per concludere campionati e coppe europee. Ranieri: "Il campionato è falsato”

Soccer: Serie A ; Parma - Spal

Con l'Italia intera in quarantena per la pandemia da Coronavirus, il mondo del calcio continua ad immaginare eventuali scenari per la ripresa del campionato. Di seguito tutti gli aggiornamenti di giornata.

LIVE

21.00 - D’accordo con il pensiero di Rezza è il presidente del Torino Urbano Cairo, che ha parlato cosí all’Ansa: “Ha ragione il professor Rezza, riprendere a giocare il campionato a fine maggioè impossibile. Oggi ha parlato un uomo di scienza, e ha detto una cosa che io sostengo da tempo semplicemente perché ho una certa dimestichezza con i numeri. Con la situazione attuale, non esiste pensare a giocare tra un mese e mezzo. Purtroppo. E sottolineo il purtroppo, visto che oltre al Torino ho la Gazzetta dello Sport e dunque avrei interesse a che si riprendesse, per motivi evidenti”.

(ansa)

18:40 - Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità e componente del comitato tecnico scientifico, ha risposto così a una domanda sulla ripresa del campionato di calcio nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile: "“Io da romanista manderei tutto a monte (ride, ndr). È uno sport che prevede contatti e il rischio di trasmissione c’è. Ho letto di protocolli sanitari particolari e mi sembra un’ipotesi un po’ tirata. Se dovessi dare un parere adesso non sarebbe positivo. Poi è la politica a decidere. Questo è un mio parere personale”.

18.00 - La Protezione Civile attraverso la consueta conferenza stampa dell 18 ha diramato il bollettino dei contagi della giornata di oggi, 13 aprile. Il numero delle persone risultate  positive nella giornata odierna è di 1363, contro i 1996 della giornata di ieri. Il numero dei guariti è di 1224, meno rispetto alla giornata di ieri in cui erano stati 1677. Infine il numero dei morti è di 566, una cifra in salita rispetto alla giornata di Pasqua in cui il numero era di 431.

17.10 - Il portale sportivo spagnolo avrebbe riportato la notizia secondo cui la UEFA, Union of European Football Associations, e l'ECA, l'Associazione dei Club Europei, avrebbero trovato un primo accordo per portare a termine i vari campionati nazionali prima e le competizioni europee subito dopo, in modo però da non influire sulla prossima stagione. Sono previsti altri incontri per cercare di raggiungere un accordo definitivo, ma l'idea sembra quella di riuscire a portare a termine ogni competizione entro i primi di agosto, in modo da poter ripartire con la nuova stagione 2020/2021 da settembre. Tutte le partite si dovranno disputare rigorosamente in stadi a porte chiuse e non si esclude la possibilità di utilizzare campi neutri per le partite di  ed Europa League.

(cadenaser.com)

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16.50 - BBC RADIO 4 - David Nabarro il portavoce dell'OMS, l'Organizzazione mondiale della sanità, ha rilasciato alcune dichiarazioni questa mattina all'emittente radiofonica britannica in cui ha parlato dell'emergenza coronavirus. “Il coronavirus non andrà via. Non sappiamo se le persone che lo hanno avuto siano immuni né quando avremo un vaccino. Quindi qualche tipo di protezione facciale diventerà la norma, anche se solo per rassicurare le persone”.

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15.50 - La Nazionale di calcio del Portogallo ha deciso di rinunciare alla metà del premio qualificazione per EURO2020 e al gettone di presenza per la partecipazione al campionato europeo per donarli al calcio dilettantistico. La cifra raccolta è di un milione di euro e, come annunciato dalla stessa Nazionale, servirà ad aiutare tutte quelle società e quelle famiglie che verrebbero gravemente colpite dalla crisi causata dal coronavirus.

(Sky Sport)

15.00 - "So che il calcio vi manca, ma presto tornerà anche quello. Sto lavorando per una ripresa che sia veloce nella sicurezza della salute di tutti". Questo uno dei passaggi della lettera di auguri di Pasqua che il presidente del Aurelio De Laurentiis ha pubblicato sul sito ufficiale del .

14.00 - "Spero che il campionato riparta al più presto, magari tra un mese": così Douglas Costa durante una diretta con il cantante brasiliano Tohi. "Mi alleno tutti i giorni, ma non so più cosa fare in casa - continua il giocatore della - e mi auguro di ripartire a breve". Douglas Costa è ancora in Brasile: "Sono a casa con la mia famiglia, passo molto tempo insieme ai miei cari".

12.20 - Sir Kenny Dalglish, figura simbolo del Liverpool, è stato dimesso ieri dall'ospedale dove era ricoverato da mercoledì. «Voglio ringraziare tutti voi per i messaggi di incoraggiamento di questi ultimi giorni», il messaggio inviato attraverso il sito del Liverpool dal 69enne ex calciatore, ora dirigente dei Reds. «Sono felice di esser tornato dalla mia famiglia dopo aver ricevuto ottime cure dal servizio sanitario nazionale, che apprezziamo in questo frangente più che mai. Ora rimarremo in autoisolamento, per il tempo previsto, per difendere le vite degli altri».

12.15 - Tramite ieri il responsabile della comunicazione della Lazio, Arturo Diaconale, ha risposto alle dichiarazioni di Massimo Cellino, presidente del Brescia ("Lotito vuol tornare a giocare? Raglio d’asino non giunge in Paradiso")

"Il raglio ed il calcio di Cellino.

Decisamente stupefacenti, nel senso che suscitano stupore per la loro ingiustificata gravità, le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Brescia, Massimo Cellino, in una intervista al quotidiano della propria città, in cui ha aggredito Claudio Lotito, che a suo parere non rappresenterebbe la Lazio visto che del “club è solo il presidente del Comitato di Gestione” e con cui non vuole neppure parlare visto che “io ascolto solo chi è degno di essere ascoltato”.

“Raglio d’asino – ha detto testualmente – non giunge in Paradiso”.

Purtroppo per lui, però, il raglio d’asino che non può giungere in Paradiso sembra essere proprio il suo. Non solo perché ignora il sistema duale di gestione societaria e non tiene conto che la S.S. Lazio è una società quotata in Borsa e che la maggioranza del suo pacchetto azionario è detenuta dal presidente Lotito. Ma soprattutto perché se oltre a ragliare si mette anche a scalciare in maniera violenta e scoordinata dimostra di essere lui stesso un asino patentato che ha difficoltà a discutere in maniera civile e composta in un momento in cui la gravità della crisi imporrebbe un comportamento più misurato e responsabile.

Naturalmente si comprende perché mai Cellino sia così irritato e nervoso nell’insistere sulla sua richiesta di bloccare il campionato e cristallizzare la classifica scongiurando l’ipotesi della caduta in serie B per la sua squadra. Ma per evitare una eventualità del genere (di cui Cellino dice non essere spaventato in quanto certo di un immediato ritorno della sua squadra nella serie superiore) è proprio necessario ragliare e scalciare in maniera così scomposta da rendere fin troppo evidente che per lui Lotito è solo un pretesto per nascondere il timore di dover piegare la testa alla legge dello sport, quella secondo cui i risultati validi sono quelli espressi dal campo e non dalle interviste?"

10.50 - Dusan Vlahovic, attaccante della , ha raccontato al portale sportivo la sua personale lotta al Covid-19. Le sue dichiarazioni:

Partiamo dalla guarigione dal virus e dal racconto di giorni terribili. Cosa si prova a essere colpiti dal Covid-19? Ha avuto paura quando le hanno detto che era positivo?
"Sicuramente non è stato piacevole. Ho avuto la febbre molto alta, anche se per fortuna è durata poco. Non nego di aver avuto un po' di apprensione, ma dopo aver fatto il tampone e aver scoperto di essere negativo, oggi sono sicuramente più sereno".

Si parla molto del possibile ritorno in campo. Lei che ha contratto il virus, cosa ne pensa? E' giusto fare di tutto per tornare in campo?
"Persone molto preparate stanno studiando questa cosa e sono sicuro che verranno fatte le scelte più corrette. La cosa più importante è che sia garantita la sicurezza di tutti, sia in campo che fuori".

(tuttomercatoweb.com)

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10.45 - Ai microfoni dell'emittente radiofonica durante il programma "Radio Anch'io lo Sport"è intervenuto l'attuale allenatore della Sampdoria, Claudio "Sentire i miei ragazzi, tantissimi colpiti dal virus, non è stato piacevole. Ora si stanno riprendendo, è vero, e questa è la cosa più importante". "Tornare in campo? Io sono d'accordo con tutto quello che ci diranno di fare, ma il campionato ormai è falsato - commenta sull'eventuale ripresa del campionato -. Veniamo da un vero e proprio stop, ci sarà chi tornerà in campo più forte di prima e chi no. Si riparte tutti da zero, è imprevedibile cosa accadrà, sempre qualora dovessimo tornare a giocare. Certo, meglio giocare che non farlo: non sarebbe giusto che la salvezza o lo scudetto non si decidessero sul campo. Ma si tratterebbe comunque di un campionato falsato". "Ho letto che in Inghilterra stanno pensando di introdurre le 5 sostituzioni a partita in corso, per tutelare i calciatori in caso di ripresa - aggiunge l'ex Roma -. Vogliono tornare in campo? Torniamo. Vogliono giocare tre partite a settimana? D'accordo. Ma alcuni ragazzi positivi al virus, una volta guariti, sono tornati positivi quando hanno ripreso ad allenarsi. E poi ci potrebbero anche essere dei problemi al cuore: è troppo rischioso far giocare questi atleti, a poche settimane dalla guarigione, tre volte a settimana".

"Il calcio non è soltanto Serie A. Ci sono tanti club di Serie C in grave difficoltà dal punto di vista economico, così come tanto sta succedendo a numerose imprese all'esterno del mondo del calcio. Come cambierebbe il pallone se non si tornasse in campo per finire la stagione? Non ne ho idea, di sicuro ci sarebbe qualche scontento. E' una patata bollente, lascio che ad esprimersi sia chi, un giorno, dovrà eventualmente prendere questa decisione", commenta. "Con il Mondiale che si giocherà in inverno - spiega - giocando nell'anno solare come proposto da Galliani avremmo più mesi per riprendere e sperare che nel frattempo questo virus si sia indebolito o che ci siano nuove cure. Quando Galliani parla lo fa sempre da grande dirigente, non mi sembra sbagliata come idea". Infine: "L'Aic e l'Aiac credo non dovrebbero stare fuori ma avere il diritto di lottare per tutta la categoria. I miei giocatori si sono presi il virus lavorando, ora si stanno allenando. Per chi si fa male sul lavoro cosa succede?", conclude.

(Radio Uno)