Altre 15/04/2020 05:00

LIVE - Coronavirus, Zampa (sottosegr. alla Salute): "Stadi pieni solo dopo il vaccino". Ranieri: "Un giocatore della Samp di nuovo positivo". Malagò: "Ok gli allenamenti, ma la partita è un'altra cosa"

malagò

L'allarme Coronavirus continua a tenere banco in Italia e nel mondo. Nel calcio si continua a studiare una via per la ripresa. Qui tutti gli aggiornamenti legati all'emergenza Covid-19:

LIVE

22.30 - La Major League Soccer pronta a gettare la spugna di fronte al coronavirus. In un comunicato stampa, infatti, la MLS ammette che l'idea di "riprendere la stagione a meta' maggio e' purtroppo da considerare improbabile". L'obiettivo resta quello di giocare il maggior numero di partite possibile, ma non si esclude la possibilita' di ridurre il numero delle giornate dopo la sospensione dello scorso 19 marzo. Intanto disposta la chiusura di tutti i centri sportivi e campi di allenamento fino al 24 aprile, ma e' probabile che il divieto venga esteso ancora di qualche settimana.

21.00 - "Ho avuto un giocatore che era stato dichiarato prima positivo, poi negativo e poi ancora, dopo che ha ripreso ad allenarsi a casa, di nuovo positivo". Lo ha detto il tecnico della Sampdoria, Claudio , a Radio1 Rai. "Per questo motivo dico che serve cautela, dobbiamo stare attenti. Ho anche letto che questo virus potrebbe dare problemi al cuore. Perché si possa giocare i calciatori devono essere totalmente idonei. Io non dico ciò che è giusto o ciò che è sbagliato, ma serve che i dottori si mettano d'accordo su ciò che va fatto, questo per dare sicurezza ai giocatori" ha proseguito il tecnico blucerchiato.

20.45 - Il Tour de France e' stato posticipato. Sono gia' state individuate le nuove date della 107esima edizione della Grand Boucle: partenza il 29 agosto da Nizza e arrivo il 20 settembre a Parigi. La conferma e' attesa entro giovedi' dall'Amaury Sport Organisation.

18.50 - L'amministratore delegato e del  Giovanni Carnevali ha rilasciato alcune dichiarazioni per l'emittente radiofonica. Queste le sue parole:

"Sicuramente le parole del direttore Rezza non ci possono far pensare ad un ritorno rapido nel campionato. Noi d’altronde ci siamo affidati al Comitato tecnico-scientifico, tra l’altro. Vogliamo tutti ricominciare, ma sappiamo che ci saranno difficoltà: ora aspettiamo di poter vedere questo protocollo. Abbiamo sentito parlare di tamponi, esami, ma non so se saranno cose così semplici, si veda le mascherine che sono introvabili”.

"Se penso all’ultima partita, un mese fa al Mapei, sembra passato molto tempo. Nel frattempo è subentrata la paura, ma noi come società non ci si è fermati, abbiamo continuato a lavorare, pensando alla Lega, ma in queste condizioni è molto complicato".

Sul potenziale danno economico: 
"L’emergenza è globale, per tutte le aziende. Anche il calcio, che è tra le più importanti in Italia, ha delle grandissime difficoltà a causa dei mancati introiti. Dovremo far fronte a questa cosa, sarà difficile arrivare al termine della stagione, se finirà, ma sono preoccupato per gli anni prossimi. Ci saranno ancora mancate entrate certe, ci sarà da discutere con le emittenti tv. Tanti fattori che portano a un grande danno".

Proposte per il futuro?
"L’importante è poter chiudere il campionato: non mi piace stravolgere troppo, mi piacerebbe concludere entro fine luglio così da ricominciare l’anno seguente nel modo migliore. Però tutto è possibile, si parla anche di Mondiali in inverno. L’importante è dare credibilità al sistema calcio: spero che decida chi ha competenza e conosce la materia, perché in Italia ora è quello che serve in ogni campo. Linearità, correttezza e trasparenza, che sento venir meno in alcune dichiarazioni".

Sull'operato del Ministro Spadafora:
"Alcune uscite non sono state così brillanti. Probabilmente è entrato da poco in questo mondo, non lo conosce. Chi governa deve avere le giuste competenze, vediamo anche in politica che non ci sono situazioni chiare, indicazioni giuste. Abbiamo bisogno di sapere cosa fare, e che ce la possiamo fare. Speriamo che dopo questo dramma si riesca a vivere meglio di prima.

Sulla polemica riguardo al taglio-stipendi:
"C’è stato un gran polverone. Anche in tante cose che ho letto, i giocatori in cattiva luce, non è così. La maggior parte di loro sono persone intelligenti, con cuore. Posso garantirvi che tanti giocatori fanno beneficenza, aiutano. Sanno di avere la fortuna di guadagnare molto, e non per tutti è così, guardate le categorie inferiori. Si è creata questa relazione non corretta tra società e giocatori. Dobbiamo essere più sereni, siamo tutti sulla stessa barca. Credo sia giusto che chi ha le possibilità debba venire incontro alle problematiche aziendali. Non sono tagli e rinunce, ma qualcosa che sostenga il sistema, e dobbiamo pensarci tutti. Non dovremmo discutere ma aiutare, tutti".

C'è un sentimento di buonsenso collettivo?
"Le decisioni saranno prese dal Comitato tecnico-scientifico, perciò anche i vari interessi vengono un po’ da parte. Oggi le società attendono ciò che succederà, e solo all’avvicinarsi della scadenza del 3 maggio si potrà capire se potremo tornare ad allenarci".

(tmw radio)

18.25 - E' intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica il presidente del Lecce Saverio Schicchi Damiani, che ha detto la sua in merito alla eventuale ripresa del campionato. Queste le sue parole: "Alcuni anni fa insieme ad un gruppo di soci abbiamo deciso di rilevare il Lecce per salvare questa gloriosa società, patrimonio della nostra terra. Di base vivo e lavoro a Roma, ma volevo restituire al Salento quanto ho ricevuto di bello dalla mia terra. Sulla ripresa del campionato la nostra linea, come Lecce calcio, è stata sempre la stessa sin dal blocco di un mese e mezzo fa: cercare di portare a termine la stagione, a prescindere dalla decisione o meno di cristallizzare l'attuale classifica, che ci vedrebbe quindi salvi lo stesso. L'aspetto sportivo di un vantaggio da un'interruzione per me è aberrante. Se il sistema calcio ha necessità di ripartire, come sesta industria dello Stato, come capacità contributiva e produttiva, se serve, il Lecce è d'accordo".

"L'unica condizione per poter ricominciare per il Lecce - ha proseguito Sticchi Damiani - è che il rischio contagi sia zero. Se sarà a maggio, a giugno, a luglio non lo so e non mi avventuro in previsioni, ma forzare i tempi sarebbe pericolosissimo. All'inizio c'è stato un momento di scarsa coesione tra i club di Serie A, perchè ci si avventurava in previsioni scorrette sui tempi dell'epidemia, alcuni volevano riprendere subito, altri interrompere definitivamente. Questo probabilmente non ha rappresentato al meglio un'immagine positiva del nostro calcio. E' evidente che ci fossero estreme posizioni legate ad interessi diversi. Piano piano si è raggiunta la condizione che era giusto attendere con maggiore calma, lasciando agli esperti la decisione ultima. Se si dovesse andare troppo in là con i tempi, sarebbe forse giusto prendere la decisione di cristallizzare l'attuale classifica, comunicare uno stop definitivo per dedicarsi alla ripartenza ex novo per la prossima stagione. Dovrebbero però comunicarci qual è il termine ultimo per ritornare in campo senza pregiudicare la prossima stagione. Ci sarà anche il problema climatico, qui a Lecce ci saranno temperature elevatissime da giugno in poi. E' impensabile che io mandi in giro la squadra per l'Italia in zone rosse falcidiate dal virus, con 100 persone al seguito e tornare poi in un'area dove i contagi sono stati minimi. Mercoledì avremo un'importante conference call nel corso della quale credo ci verrà comunicato il protocollo sanitario e di sicurezza, ma vogliamo leggerlo, conoscerlo, approfondirlo e valutare con i nostri medici se e come applicarlo, senza anticipare i tempi e soprattutto verificare che ci assicuri la totale sicurezza.
C'è poi una problematica, legale, relativa ai contratti. Se la FIFA e quindi la FIGC  ci comunicheranno l'impossibilità, ventilata nelle scorse ore come abbiamo letto, dell'impossibilità di prolungare le scadenze dei contratti oltre il 30 giugno, questo sarebbe un altro sostanziale ostacolo rispetto alla ripresa del campionato e alla sua formale regolarità"

Sul futuro di Liverani: "E' cresciuto di fatto con noi nella sua carriera da allenatore, è un tecnico preparato, che sta mostrando grandi qualità. Certamente è nostro intendimento proseguire con lui. Stiamo programmando un futuro solido, con un nuovo centro sportivo e con altri investimenti anche sul settore giovanile, che Liverani conosce e apprezza. Chiaramente sono onesto: noi vogliamo proseguire con lui in panchina, ma qualora dovesse pervenire un'offerta importante di un grande club, per rispetto e per motivi etici ne parleremmo con lui con la convinzione che non potremmo trattenerlo a forza. Credo sia un discorso onesto da fare e da comunicare ai nostri sportivi, ma ci tengo a chiarire che ad oggi non abbiamo alcun segnale che va in questa direzione"

(centro suono sport)

18.00 - Ulteriori dichiarazioni di Giovanni Rezza, rilasciate ai microfoni di un'altra emittente radiofonica:

"Non mi aspettavo tutto quel clamore mediatico: la mia era una semplice battuta per sdrammatizzare un clima molto teso, visto che qui siamo focalizzati h.24 su un'emergenza senza precedenti. Mi dispiace sia stata strumentalizzata in quel modo. La risposta di Diaconale mi ha sorpreso e rischia di incitare anche una parte della tifoseria in un momento così delicato, non ne sentiamo il bisogno. Auguro il meglio a Diaconale e alla sua squadra, così come a tutte le altre, ma il calcio ora non è prioritario e difficilmente ripartirà in queste condizioni"

Il campionato riprenderà?
"C'è un lockdown completo al momento, quindi non ci saranno deroghe eccezionali per nessuno, compreso il calcio, dopo il 3 maggio vedremo cosa accadrà. La decisione spetterà all'UEFA e poi ai governi nazionali e alle varie istituzioni calcistiche nazionali. Qualora si prenda in considerazione la ripresa del calcio, servirà un protocollo di sicurezza estremamente rigido"

Il protocollo FIGC?
"Il protocollo sanitario della FIGC credo sarà prima discusso col comitato scientifico nazionale. Noi non abbiamo ancora visto nulla. Non sappiamo ancora se con la ripresa di alcune attività produttive dal 3/5 in poi ci sarà anche il calcio, ad oggi non è previsto. Certamente servirà uno screening costante di tutti i tesserati, di tutti gli atleti, di tutta la carovana calcistica, servirebbe prevedere una mappatura degli spostamenti, sinceramente mi sembra complicato. Vedremo cosa accadrà con la fase 2"

(centro suono sport)

17.15 -  Il professor Castellacci, presidente dell'Associazione italiana medici del calcio, ha rilasciato delle dichiarazioni per la rosea. Di seguito le sue parole: "Domani si riunirà la Commissione tecnico scientifica per la ripresa del calcio. La Figc deve ovviamente pensare alla ripartenza, vedremo quali saranno le linee guida che saranno stilate da questi esperti, anche se vedo difficile fissare la ripresa del campionato per il 30 maggio - dice in un'intervista a per l'emittente radiofonica l'ex della Nazionale -. Bisogna vedere anche se le linee guida, che saranno sicuramente molto puntuali e precise, saranno veramente attuabili, perché non tutti hanno a disposizione le strutture necessarie, penso per esempio al calcio delle categorie inferiori".

(Lady Radio)

15.30 - Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, è intervenuto all’emittente radiofonica per rispondere alle parole di ieri di Diaconale. Queste le sue parole:

Diaconale ha preso sul serio una battuta. Sapendo quello che avrebbe detto Diaconale qualche ora dopo non avrei fatto quella battuta. E’ un argomento molto sensibile in Italia, quindi è chiaro che la decisione va ponderata. La gente stando a casa passerebbe anche del tempo con il calcio. Più avanti si può valutare una riapertura a porte chiuse. Siamo ancora nella Fase 1, poi sarà da valutare se ci saranno le condizioni. Il problema è che è molto complicato a pensare a dei controlli. Dovrebbero effettuare dei tamponi e servirebbe un protocollo molto stretto. La vedo dura attuarlo, ma è da valutare. Sarà una decisione difficile. Non siamo noi a decidere la riapertura dopo il 3 maggio. Noi possiamo dare solo delle indicazioni su come comportarsi”.

(TMW Radio)

14.00 - Sarebbe bello che il calcio italiano ripartisse «anche domani» ma «bisogna tenere conto dell'estrema difficoltà del Paese e ragionare con una prospettiva diversa. La gente oggi risponde che il calcio è in fondo alla scala delle sue esigenze». Così il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, interviene sul dibattito in merito alla ripresa dei campionati su cui ha messo un freno ieri l'Iss. In vista della riunione di domani con il comitato medico-scientifico della Figc, il capo della Serie C all'agenzia di stampa precisa: «Il nostro campionato ha delle specificità, ci sono piazze che sono nei comuni più colpiti dal coronavirus e ci sono dei costi che vanno sostenuti. I virologi dovranno certificare la procedura e questa avrà un aspetto primario, morale ed etico. Loro dicano, io obbedisco: la salute al primo posto». Uno stop prolungato tuttavia comporterà dei sacrifici che non tutti i club di Serie C riuscirebbero a sostenere: «Il governo faccia i decreti al più presto con gli ammortizzatori sociali - conclude Ghirelli - con un allungamento del campionato in avanti si può supplire con un salvagente della Fifa. Altrimenti la riforma dei campionati si farà per naturale estinzione».

(Ansa)

13.45 - «Io sono solo felice che le squadre di calcio siano messe in condizione di potersi riallenare. Perché significherebbe che al tempo stesso potranno tornare alle loro attività anche tutte le atlete e gli atleti che, a livello individuale con molti meno rischi, sono stati fermati. Ma una cosa è allenarsi, un'altra è fare una partita. Sull'allenamento non ci sono dubbi, salvo che le cose fino al 4 maggio procedano bene. Bisogna poi capire come si organizza la partita, che non è nel luogo dove ci si allena». Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, all'emittente radiofonica.

Sulla possibilità di un ritorno al calcio giocato, il capo dello sport italiano osserva: «Se si parla del calcio in generale, fino ai dilettanti, ci sarebbe un movimento spaventoso di gare. Tutti hanno legittime aspirazioni di completare il campionato, ma non credo che le stesse cose che possono fare le squadre di Serie A, anche Serie B e Serie C riuscirebbero a garantirle. Domani ci sarà un importante incontro con il Comitato medico-scientifico della Federcalcio, magari potrebbero dire che va avanti solo chi può, e gli altri faranno le loro valutazioni». Malagò ha anche precisato sulle presunte frizioni con il presidente della Figc Gabriele Gravina: «Con lui ho un rapporto costante, ci siamo sentiti anche per gli auguri di Pasqua».

(Radio Kiss Kiss )

13.20 - Marouane Fellaini, primo e finora unico finora giocatore della Super League cinese ad essere risultato positivo al coronavirus, è stato dimesso dall'ospedale in cui era ricoverato, dopo tre settimane di degenza. Lo ha reso noto lo Shandong Luneng, suo club con cui il calciatore belga ha un contratto ancora per un anno. Ora Fellaini, che è guarito, dovrà stare 14 giorni in quarantena come previsto dal protocollo , prima di poter prendere in considerazione l'idea di tornare ad allenarsi.

13.10 - Il Deportivo Coopsol, una società di calcio peruviana che milita in seconda divisione, ha licenziato tutti i giocatori e lo staff tecnico dopo la sospensione del casmpionato a causa dell'emergenza coronavirus. La decisione è stata spiegata dal presidente, Freddy Ames: «Senza entrate e con l'incertezza sulla ripresa o meno del campionato, non possiamo continuare a mantenere una rosa di giocatori».

13.05 - In Premier League solo il Southampton, finora, ha trovato un accordo con i suoi giocatori per il taglio degli stipendi, ma se il Manchester City sembra vicino ad un'intesa, altri club restano lontanissimi. Come l' che ieri ha visto respinta la proposta di decurtazione del 12.5% degli ingaggi. La proposta del club londinese - scrive oggi il tabloid  - è stata bocciata all'unanimità al termine di una votazione che si è svolta nella giornata di lunedì.

(The Sun)

13.00«Passeranno sicuramente molti mesi, ma potrebbe anche durare fino a un anno e mezzo» l'assenza dei tifosi sugli spalti in Germania. È la previsione di Gerald Haug, presidente dell'Accademia delle Scienze tedesca Leopoldina. Bundesliga e leghe minori sono state fermate a metà marzo a causa dell'emergenza coronavirus ed ora i club sperano in una ripartenza a porte chiuse a partire da maggio per portare così a termine la stagione. Sull'ipotesi di rivedere presto i tifosi sugli spalti lo scienziato tedesco, intervistato dall'emittente Ard avverte che «sarebbe certamente saggio» aspettare l'arrivo di un vaccino per il Covid-19, vaccino che il mondo scientifico presume possa arrivare a fine 2020 o forse anche oltre. Ieri l'Accademia delle Scienze tedesca Leopoldina ha pubblicato un report sui possibili riflessi di un allentamento delle misure restrittive decise dal governo tedesco che mercoledì prossimo valuterà i passi successivi alle decisioni prese lo scorso 19 aprile per fronteggiare la pandemia. Dopo il pronunciamento del governo, venerdì la Lega calcio tedesca si riunirà per pianificare la stagione con l'obiettivo di concludere i campionati salvando così i 750 milioni di euro di entrate garantiti dai diritti tv.

12.50«Il movimento Serie B già di per se vive una certa difficoltà finanziaria ed è chiaro che un evento così negativo non può far altro che accentuarla. Bisogna correre ai ripari», sono le parole del presidente dell'Empoli, Fabrizio Corsi, sulla situazione nella serie cadetta alla luce dell'emergenza coronavirus. «Una volta tutelata la salute di tutti e garantita la sicurezza degli atleti, a mio avviso è necessario ricominciare: il danno sarebbe insostenibile dal punto di vista economico. Purtroppo in questi ultimi giorni ho letto alcune dichiarazioni che mi permetto di definire squallide. Uscite poco eleganti, anche da parte di parte di importanti dirigenti che hanno fatto abbassare il mio livello di stima nei loro confronti. Se io fossi in fondo alla classifica con dieci punti di svantaggio, mi guarderei allo specchio e mi offenderei, prima di dire sospendiamo il campionato e finiamola qui», spiega in un'intervista al quotidiano sportivo. «Stiamo aspettando le decisioni del Ministero della Salute e degli altri organi competenti in merito alla possibilità di riprendere ad allenarsi, solo allora potremo prendere di mira una ripresa ufficiale. Prima ci sarà da capire come si ripartirà con gli allenamenti sul campo, se a piccoli gruppi o addirittura a livello individuale -conclude Corsi-. Dal momento che la squadra potrà allenarsi insieme ci vorranno almeno 3 settimane, per cui le date di ripresa oscillano tra il 17 e il 31 maggio. Al momento però sono solo ipotesi».

(Corriere dello Sport)

12.30"La ripresa del calcio? Non lo vedo come dibattito prioritario. Capisco il fermento di ogni categoria, perché si torni alla normalità il prima possibile, ma tocca al comitato tecnico-scientifico darci le indicazioni su come e quando riaprire." Queste le parole di Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute. "Credo che si possa rinunciare ancora per un altro mese e comunque gli stadi torneranno a riempirsi solo quando saremo in sicurezza, cioè quando ci sarà il vaccino. Fino ad allora non ci sarà vita normale", ha concluso.

(Rai News 24)

11.50 - Secondo Victor Montagliani, presidente CONCACAF nonché uno dei vice-presidenti della FIFA, la maggior parte del calcio internazionale potrebbe non essere giocata fino al 2021 a causa della pandemia. Il n.2 della Fifa ha espresso dubbi sulla possibilità di tornare a disputare partite internazionali - amichevoli o gare ufficiali tra nazionali - in un futuro immediato: "Personalmente penso che sia un po' difficile. Non solo per una questione di salute pubblica e di differenti stadi della pandemia nei vari paesi del mondo, ma anche perché bisognerà attendere il ripristino dei collegamenti internazionali. In questo momento ritengo che i campionati domestici siano la priorità. Speriamo di ricominciare a settembre, ma ci tengo a dire che non ne sono affatto sicuro, alla luce dell'attuale andamento della pandemia".

(PA)

11.20 - Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha rilasciato un’intervista in cui parla dei modi e dei tempi della ripresa del calcio italiano: “Credo che il grande errore che si possa fare è quello di intervenire in contesti e in mondi dove ci sono delle precise deleghe e rappresentanze. Tu vuoi essere il presidente di una federazione? Allora questo è il tuo momento in cui prendere decisioni. Tutti devono perdere qualcosa, l’ideale sarebbe trovare insieme il modo che non ci siano vinti né vincitori e che il calcio possa ripartire il prima possibile e a prescindere da questa stagione”.Il numero uno del Coni si è poi spostato sul rinvio degli Europei: “E’ stata una decisione sacrosanta, pensa cosa sarebbe stato un Europeo senza pubblico. Secondo me sarà un grande Europeo, sarà il motivo per cui il calcio a livello internazionale potrà ripartire tutto insieme”.

(Dazn)

10.30«Sulle attività motorie, la Federazione Medico Sportiva, di cui sono presidente, sta facendo delle linee guida per le persone che riprenderanno le attività normali, stiamo tracciando per tutti delle cose semplici per riprendere. Per quanto riguarda lo sportprofessionistico, ci sono già linee tracciate», così Maurizio Casasco, presidente Confapi e della Federazione Medico Sportiva, in collegamento con Agorà sull'emittente pubblica.

(Rai 3)

10.20 - «Ci vuole logica e sensibilità : il calcio non può isolarsi sotto una maxi campana di vetro». Secondo Franco Carraro, «è giusto che si faccia l'impossibile per far ripartire le competizioni calcistiche, ma lo sport è promiscuo per definizione e quella che era la sua forza ora è diventata la sua debolezza», precisa il dirigente sportivo in un'intervista al quotidiano, dichiarando che «è bellissimo che il calcio ricominci, ma solo una decina di squadre può sostenere le raccomandazioni scientifiche dei controlli per tutti. E poi non è giusto che il pallone chieda privilegi che non sono concessi ai cittadini», come ad esempio i tamponi.  Sulla scia dei tempi e dei risultati della ricerca, «bisogna darsi un ampio respiro e terminare la stagione calcistica entro il 20 ottobre, a seguire le competizioni internazionali. Iniziare il prossimo campionato nel dicembre 2020 e giocare anche d'estate». Carraro parla poi del fondo salva calcio: «Chiedere l'1 per cento sulle scommesse - dice - può essere un'idea, ma non so se è realizzabile, più importante è trovare il modo di aiutare le società dilettantistiche soprattutto con una dilazione degli oneri fiscali».

(La Repubblica)

10.05 - Nella giornata di domani si riunirà il gruppo di lavoro UEFA, ECA e EL e anche se al momento è impossibile studiare un calendario internazionale, le varie Leghe ci stanno provando e per quel che riguarda il nostro campionato le ipotesi sono 27 maggio, 31 maggio o 3 giugno. Oltre alle 12 giornate rimaste restano da mettere in calendario anche i recuperi della venticinquesima giornata, le semifinale e la finale di Coppa Italia. Il via libera verrà dato solo quando dagli organi medico sanitari ci saranno decisioni certe riguardo alle modalità della ripresa. Il via libera del Governo alla ripresa degli allenamento dovrebbe essere fissato al 4 maggio.

(Corsport)

10.00 - Gara secca e campo neutro: l'idea UEFA", queste le possibili modalità di svolgimento per quanto concerne le competizioni europee. Ceferin avrebbe l'accordo con l'ECA per chiudere l'Europa League e la ad agosto nel giro di un paio di settimane.

(Il Messaggero)