Altre 30/03/2020 22:10
LIVE - Coronavirus: mercoledì vertice Uefa. Slitta la riunione tra Lega e Aic per taglio stipendi. Gravina: "Terminare i campionati entro l’estate". Suso: "Forse è meglio considerare la Liga finita..."
Prosegue l'emergenza Coronavirus, e nel calcio gli interrogativi restano tanti, soprattutto legati alla ripresa delle attività agonistiche. E nelle prossime ore si deciderà anche sul taglio degli stipendi di A: una linea tracciata dalla Juventus che potrebbe essere seguita anche dagli altri club. Qui gli aggiornamenti più importanti:
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21.50 - "Dal mio punto di vista la cosa migliore e' pensare che non si riprendera' e considerare il campionato gia' per finito". Arrivato a gennaio al Siviglia, Jesus Suso non pensa che la Liga spagnola, interrotta per l'emergenza coronavirus, possa ripartire in tempo per condurre in porto la stagione. "Se dobbiamo ricominciare fra due mesi e finire quando dovrebbe cominciare la prossima...", osserva l'ex milanista a Radio Sevilla. E sulla questione del taglio agli ingaggi aggiunge: "Credo che con quello che e' successo, se c'e' da rimetterci qualcosa, andra' fatto. Ancora non ci hanno chiesto niente ma se dovesse esserci qualche taglio non credo ci sara' alcun problema, almeno da parte mia".
20.15 - Slitta l'appuntamento fra la Lega Serie A e l'Assocalciatori per discutere degli stipendi dei calciatori alla luce della crisi generata dall'emergenza sanitaria del coronavirus. La Lega Serie A alla vigilia era intenzionata a presentare un piano collettivo di sospensione dei pagamenti. Secondo quanto filtra dalla Lega, la conference call in programma alle 19 è stata rinviata ai prossimi giorni perché altre riunioni precedenti di entrambe le parti sono durate più del previsto.
(ansa)
19.17 - Alcuni club adottano misure drastiche per fronteggiare l'emergenza economica dovuta al Coronavirus. E' il caso dell'Atletico Mineiro che ha annunciato un taglio secco del 25% per tutti i dipendenti del club. Per quanto riguarda la squadra, il presidente ha messo tutti in ferie forzate, "ma passati questi 20 giorni e pagato integralmente il mese di marzo, il problema non si risolverà: penso che passeremo altri tre o quattro mesi di fermo". Ecco allora il taglio del 25%, "e chi non ci sta può andarsene. Io devo pensare al futuro del club, e non a questo o a quel giocatore che si lamentano. E' un sacrificio necessario, e chi non è soddisfatto vada via".
(ansa)
18.30 - Intanto ha sconfitto il Coronavirus Nicola Zingaretti, che ha commentato la bella notizia con un post sulla propria pagina Facebook. Queste le sue parole:
"Ciao a tutte e a tutti! Dopo 23 giorni di isolamento domiciliare sono risultato negativo ai due tamponi consecutivi. Ho passato delle brutte giornate ma sono guarito, ce l’ho fatta. Grazie a tutti gli operatori della sanità, a chi mi è stato vicino in questi giorni a cominciare dalla mia famiglia. Il mio primo pensiero va ai deceduti, a coloro che non ce l’hanno fatta e alle loro famiglie che stanno soffrendo in questo momento drammatico e ovviamente a tutti coloro che sono in cura. Il mondo sta vivendo un dramma che non ha eguali nella storia moderna e l’Italia è stata la prima democrazia occidentale a dover affrontare questa situazione con scelte molto radicali per la prima volta dal dopoguerra. C’è un grande bisogno di unità per superare questo momento, tutte e tutti abbiamo bisogno degli altri. Ora uniti dobbiamo sconfiggere questa bestia, aiutando le persone e le famiglie, sostenendo le imprese e da subito dobbiamo cominciare a immaginare insieme l’Italia che verrà. Ci vediamo presto per continuare questa battaglia e riprendere a ricostruire questo nostro bellissimo Paese. Ciao, a presto!".
17.38 - Torna a commentare la situazione del calcio italiano Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro. Queste le dichiarazioni rilasciate in una nota: "Il presidente Gravina fa bene a sollecitare le riforme. I miei tempi sono questi: il 3 aprile ho convocato l'assemblea per discutere le misure (esogene ed endogene) che occorre prendere per governare la fase di emergenza e provare a mettere la nave Lega Pro in linea di galleggiamento, questa è la priorità nostra ed è la stessa che vive il Paese intero"
"Lo facciamo in una atmosfera di dolore e di rispetto per chi soffre la precarietà e l'incertezza terribile del momento, ciò chiede attenzione negli argomenti e attenzione affinché gli stessi non facciano esplodere risse insopportabili; tra il 15 e il 20 aprile riconvocherò l'assemblea per discutere il piano di crisi/ piano strategico per essere pronti per la ripartenza (tra cui tagli dei costi, sussidiarietà ecc) e riforme (tra cui il campionato). Se il dolore sarà attenuato - conclude Ghirelli - parleremo di riforme, altrimenti riconvocheremo un'altra assemblea ai primi di maggio. Il merito della riforma, in ogni caso sarà deciso insieme"
17.00 - «Da oggi il nostro stadio verrà utilizzato per supportare le persone colpite da coronavirus nella nostra comunità». Lo annuncia il Tottenham con una nota pubblicata sul suo sito ufficiale. «Il club -si legge nel comunicato del 'Spurs'- ha offerto alla National Health Service le sue strutture: il parcheggio sotterraneo dello stadio verrà utilizzato come base dalla London Food Alliance per l'approvvigionamento di generi alimentari per le persone più vulnerabili».
(tottenhamhotspur.com)
16.40 - L'iniziativa si chiama 'I Sampdoriani per il San Martino" e aveva unito i gruppi della Sud e la Federclubs che rappresenta la tifoseria organizzata per sostenere la lotta al coronavirus. E' una raccolta fondi via social dove ogni supporter può versare al conto corrente della Clinica delle Malattie Infettive e tropicali della struttura ospedaliera. La Federclubs ha versato oltre mille euro. Inoltre era stato chiesto alla società di versare sempre all'ospedale il rateo dell'abbonamento non goduto per la gara Sampdoria-Verona giocata a porte chiuse per l'emergenza: la quota del match sarebbe stata di 170mila euro. Il club in una nota a metà marzo aveva risposto che "in questa particolare situazione, con gli uffici chiusi e la maggior parte del personale in quarantena, si tratta di un'iniziativa complicata da realizzare sotto tutti i punti di vista (organizzativo, amministrativo, fiscale) e con una tempistica lunga che non potrebbe consentire un aiuto immediato, e quanto mai opportuno, all'Ospedale San Martino". Nei giorni scorsi club, tecnici e giocatori avevano donato 100 mila euro all'Ospedale.
(ansa)
16.30 - Dell'emergenza sanitaria in corso e della possibilità di tagliare gli stipendi, come già anticipato dalla Juventus, ha parlato anche il ds della Lazio, Igli Tare: "Dobbiamo ancora pensarci. I nostri calciatori sono in contatto tra loro, ma non hanno ancora parlato di questa situazione. Ma posso immaginare che ben presto taglieremo gli ingaggi anche noi". Poi ha aggiunto: "Sembra di vivere in un film horror. All’inizio tutto è stato preso un po’ alla leggera. Ora non parliamo più di una situazione sola, ma di una guerra. Se vedi i camion militari che partono con le bare dei morti dentro, rimani scioccato e senza parole. E i numeri dei deceduti purtroppo ogni giorno sono terrificanti. Questo è un disastro per l’intero Paese".
(Sport 1)
16.05 - «Ieri ho parlato con alcuni giocatori che mi hanno chiamato responsabilmente. Dobbiamo trovare un punto di incontro perché ognuno deve fare sacrifici. Il Torino in questo momento non incassa nulla, ci deve essere un sacrificio da parte di tutti per uscire da questa situazione e ripartire bene. Io sono fiducioso». Così il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha risposto a 'Un giorno da pecora' a una domanda sulle possibilità che, come accaduto alla Juve, vengano ridotti gli ingaggi dei giocatori granata. Per quanto riguarda gli abbonamenti allo stadio o alla pay tv, secondo Cairo «l'abbonato ha diritto a essere rimborsato, dobbiamo studiare le forme». Una soluzione potrebbe essere che si possa consentire nella prossima stagione l'ingresso allo stadio gratuitamente per un numero di partite corrispondente a quelle non disputate nel campionato in corso. «Potrebbe essere una cosa da fare», ha detto il presidente del Torino.
«L'ho detto già detto, secondo me il campionato è finito. A Wuhan hanno cominciato le misure restrittive il 25 gennaio e le toglieranno credo l'8 aprile, sono due mesi e mezzo di stop - ha spiegato -. Per noi, con due mesi di stop, si ripartirebbe a fine maggio, sempre che non serva più tempo. Per le squadre vorrebbe dire cominciare ad allenarsi a fine maggio e quindi iniziare le partite a fine giugno, giocare a luglio e agosto. Poi dare un mese di vacanza, un mese per allenarsi e ripartire per il prossimo campionato non prima di novembre. Non si può fare». «Lo scudetto non andrebbe assegnato perché il campionato non è finito e ci sono tre squadre in fazzoletto - ha detto ancora -. Non ho sentito neanche Andrea Agnelli dire che andrebbe assegnato».
(Rai Radio 1)
16.00 - La Uefa ha convocato per mercoledì a mezzogiorno una videoconferenza con i segretari generali delle 55 federazioni affiliate per fare il punto della situazione dopo lo stop generale imposto dall'emergenza sanitaria. Come si legge nella nota ufficiale "l'ordine del giorno prevede un aggiornamento sui progressi compiuti dai due gruppi di lavoro creati due settimane fa e il vaglio delle potenziali opzioni per quanto riguarda la riprogrammazione delle partite. Il vertice esaminerà anche gli sviluppi in tutte le competizioni UEFA per club e per nazionali e valuterà i progressi a livello FIFA ed europeo in ambiti quali i contratti dei giocatori e il sistema di trasferimenti".
(uefa.com)
15.40 - «Io sto bene, ovviamente però in questa situazione particolare siamo tutti un pò sofferenti perché ci ha portati lontano dalle cose più care. Cerchiamo di goderci i momenti con le nostre famiglie». Così l'attaccante della Juventus Federico Bernardeschi, ospite di «A casa con la Juve», raccontando come vive i giorni dell'emergenza Coronavirus. «Faccio allenamenti quotidiani, aiuta a scaricare e a non pensare - ha raccontato l'esterno della Juventus - e soprattutto più uno si allena, più si vuole allenare».
(JTV)
15.30 - «Coronavirus a New York? In un certo senso è peggio dell'11 settembre. Abbiamo 2.000 morti. Io voglio paragonarla all'Italia dove però ci sono 10mila morti. Con mia moglie e mia figlia siamo a casa. Mediacom? Fino ad oggi un solo caso positivo, nella Fiorentina ne abbiamo avuti dodici». Sono le parole del presidente della Fiorentina Rocco Commisso a 'La Politica nel Pallone'. «Abbiamo cominciato con fondi di donazione agli ospedali, ora siamo già arrivati oltre i 700mila euro raccolti e la più grande cosa che abbiamo fatto in Toscana, molte donazioni anche dall'America, oltre 2000 donatori, piccoli e grandi. Una cosa bella, noi alla Fiorentina abbiamo avuto 12 casi e per fortuna stanno tutti bene», ha aggiunto Commisso da New York che ha voluto mandare un «grande grazie a chi sta in prima linea in Italia, ai nostri dottori, infermieri e chi mette la loro vita a rischio e spero che anche al mio paese in Calabria, a Gioiosa Ionica, stanno tutti bene».
«Ripartire? No, non ci si deve allenare perché non è finita. Non dobbiamo andare troppo avanti. Speriamo che presto si arrivi a zero casi in tutta l'Italia, oggi siamo un po' più positivi ma non del tutto, speriamo non arrivi al Sud dove le strutture mediche non sono come al Nord. L'economia in Italia è stata rovinata, ho mandato una lettera ai miei dipendenti e ai giocatori dicendo pensiamo prima alla salute e poi al calcio. Non so se riprenderà questo campionato, c'è una grande probabilità che non si finisca», ha detto. «La Juventus ha congelato gli stipendi? È una buon iniziativa, la stiamo studiando per il bene della Fiorentina e nostro futuro. Servirà valutare come il calcio italiano potrà andare avanti. Credo che quello fatto dalla Juve sia un esempio. La Fiorentina esce umanamente più forte da questa situazione, adesso ci vuole tempo per riprendere la nostra vita», ha concluso Commisso.
(GR Parlamento)
15.00 - "La Sampdoria non ha tenuto nascosto nulla. Tante altre squadre sì, e non lo capisco". È l'affondo del centrocampista blucerchiato Gaston Ramirez che al quotidiano ligure ha detto la sua sulla positività dei giocatori della formazione blucerchiata. "È una mancanza di rispetto verso chi è stato trasparente e verso le persone che sono entrate in contatto con i contagiati -prosegue il calciatore uruguaiano-. Rivelare di avere il virus non è una macchia sulla fedina penale, è questione di salute, di etica. Qualcuno pensa seriamente che in Serie A solo la Sampdoria abbia avuto 5, 6, 7 contagiati?". "Noi abbiamo affrontato la nostra emergenza con tranquillità, sentendo spesso i nostri compagni contagiati, che ci hanno sempre tranquillizzato sulle loro condizioni", conclude Ramirez.
(Il Secolo XIX)
14.00 - L'allenatore del club turco del Galatasaray, Fatih Terim, già tecnico in Italia di Milan e Fiorentina, è stato dimesso stamani dall'ospedale dopo una settimana di ricovero per aver contratto il Coronavirus. L'allenatore 66enne della squadra di Istanbul proseguirà la convalescenza a casa, dove resterà in isolamento perché non ancora del tutto guarito.
(aa.com.tr)
13.50 - Lionel Messi, attaccante argentino del Barcellona, attraverso messaggio pubblicato sul proprio profilo ufficiale di Instagram ha reso noto che i giocatori della squadra spagnola ridurranno del 70% i propri stipendi, a causa dell'emergenza coronavirus che ha paralizzato la Spagna.
13.15 - Massimo Cellino, Presidente del Brescia, ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui parla della stagione in corso della Serie A, attualmente sospesa a causa dell'emergenza coronavirus. Queste le sue parole. "La chiusura del calcio è indispensabile. Abbiamo forse bisogno che ce lo dica il Ministro? Dico solo questo: questa stagione è andata, speriamo di riuscire a rigiocare la prossima stagione, sarebbe già una bella cosa".
(Corsport)
13.05 - «Sono stato contagiato anche io, ognuno faccia la sua parte, mi raccomando state a casa». È l'appello lanciato da Patrick Cutrone attraverso un video-social al fianco della Croce Rossa. «La situazione sanitaria che sta affliggendo il nostro Paese e non solo ha coinvolto come diretto interessato anche me nel contagio - ha continuato il giovane attaccante della Fiorentina - ragione per cui è importante che ognuno faccia la propria parte per uscirne al più presto insieme e più forti di prima. Mi raccomando, restate a casa e seguite indicazioni delle istituzioni sanitarie ogni giorno. Fatelo per voi, per le persone a cui volete bene e per chi ogni giorno combatte in prima linea questa battaglia». Insieme ai compagni di squadra Vlahovic e Pezzella Cutrone è uno dei giocatori viola risultati positivi giorni fa al test del coronavirus.
12.45 - Anche in Inghilterra la Premier League pensa a una modalità per poter riprendere il campionato in corso. Una delle ipotesi sembra essere quella di giocare tra giugno e luglio una partita ogni tre giorni. Una sorta di "Mondiale per club", in cui le squadre giocherebbero tutte a porte chiuse e all'interno di un numero limitato di stadi. Le squadre verrebbero fatte alloggiare all'interno di luoghi appositamente organizzati per farli allenare, riducendo al minimo il contatto con soggetti esterni e permettendo a giocatori e staff di uscire solo per disputare gli incontri.
(Independent)
12.30 - Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica per discutere di quelle che sono le idee della Serie A per far ripartire il campionato non appena l'emergenza coronavirus sarà rientrata. Queste le sue parole: "La priorità è terminare i campionati entro l’estate, senza compromettere la stagione 2020-21. Non possiamo permetterci un’estate piena di contenziosi sul profilo procedurale e legale. Vincenzo Spadafora ha detto che proporrà il blocco delle attività sportive fino alla fine di aprile compresi gli allenamenti, ma io aspetterei la decisione del Consiglio dei Ministri. Certo è un messaggio che richiede alcune riflessioni. La prima riguarda il momento di grande difficoltà che stiamo vivendo e che sta cambiando i nostri modelli di vita. I nostri campionati sicuramente non riprenderanno prima di maggio, questo era uno scenario che avevamo già ipotizzato".
(Radio Cusano Campus)
12.15 - L'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma ha diramato in mattinata il bollettino odierno sulla situazione legata all'emergenza Coronavirus. Sono 216 i pazienti attualmente positivi al Covid-19, di questi 25 necessitano del supporto respiratorio. In giornata sono previste ulteriori dimissioni di pazienti asintomatici o paucisintomatici.
+++ #Coronavirus: L'@INMISpallanzani
ha diramato il bollettino medico n. 60 del #30Marzo #SaluteLazio #coronavirusitalia +++ #CODVID19italia #COVID19 pic.twitter.com/CEhh6Cz7mI— Salute Lazio (@SaluteLazio) March 30, 2020
11.00 - Al quotidiano francese ha parlato Valentin Eysseric, attualmente al Verona in prestito dalla Fiorentina, dell'emergenza sanitaria: "E’ scandaloso pensare al calcio quando ci sono vite in gioco. Non è realistico. La gente è pazza. Come puoi pensare di riprendere gli allenamenti quando c’è gente che muore tutti i giorni intorno? Ci sono interessi economici in ballo, la Lazio è in corsa per lo scudetto, il Napoli stava riprendendo quota, ma ad un certo punto bisogna essere umani. Non si può pensare al calcio con delle vite in gioco".
"Ci alleniamo in casa, ma non sarà mai come un allenamento vero. Poi ho la fortuna di avere un piccolo giardino e un appartamento grande, ma penso a chi non ha queste possibilità. Finora nessuno ci ha fatto un tampone. Ma penso che se ce lo facessero troverebbero almeno sei o sette giocatori positivi asintomatici. E’ evidente. Ci dicevamo che era solo una piccola influenza. E abbiamo pure giocato contro la Sampdoria. Mai avremmo dovuto disputare quella partita. Solo dopo abbiamo saputo che molti di loro erano positivi", ha concluso.
(Le Parisien)
10.30 - Walter Zenga giudica «secondario» il tema del taglio degli stipendi a seguito del blocco dell'attività causato dalla pandemia. «Il problema reale è uscire da questa brutta situazione», ha detto l'allenatore del Cagliari, ospite di 'Radio anch'io sport'. Un tema che, peraltro, il tecnico ha raccontato di aver affrontato con largo anticipo sui tempi: «Il 3 marzo, quando ho firmato il contratto con il presidente Giulini, abbiamo inserito una clausola di buon senso che prevedeva proprio la possibilità che accedesse quel che poi è successo». Zenga si è detto ottimista sulla ripresa del campionato: «In questo momento bisogna esserlo, anche se ora è difficile ipotizzare un quando. Da sportivo dico che si potrebbe tranquillamente sforare oltre le date previste, senza dimenticare che la priorità assoluta è tornare alla vita normale e che andrà fatto con gradualità». «Sono isolato in Sardegna dall'8 marzo, una decisione che ho preso per mio conto - ha raccontato Zenga - Anche questo è un modo per dare un contributo positivo. La mia famiglia è a Dubai, però so che stanno bene, al sicuro e quindi guardo al domani con grande ottimismo». Da allenatore Zenga ha affrontato anche il tema preparazione, i tempi per poter tornare in campo. «Quando e se si ripartirà vorrà dire che il virus è stato sconfitto. La preparazione sarà completamente diversa, andrà fatta su giocatori che non vengono da tre settimane di vacanza, ma da due mesi senza allenamenti specifici, senza amichevoli. Ci giocheremo 12 partite, il Cagliari 13 perché ha il recupero col Verona, in un spazio di tempo molto ristretto». «Non ho mai pensato di poter tornare in campo il 3 maggio» ha concluso Zenga, che ha bocciato l'ipotesi di bypassare la prossima stagione per avere il tempo di completare il torneo senza compromettere il lavoro della Nazionale: «Se dovremo giocare d'estate e con poco spazio tra un campionato e l'altro, chi se ne frega delle vacanze».
(Rai Radio 1)
10.25 - «La Juventus ha tradotto in fatti quel che è nelle cose. La situazione attuale può essere superata solo con un sacrificio da parte di tutti. Una riduzione di stipendi o su base individuale, società per società, o di trattativa generalizzata deve essere un punto fermo perché in questo periodo non esiste che i calciatori percepiscano il 100% dello stipendio non svolgendo l'attività». È il parere dell'avvocato Mattia Grassani in merito al taglio di stipendi deciso dalla società bianconera e al quale dovranno far ricorso tutte le società calcistiche in questo momento di emergenza a causa della pandemia di Coronavirus. «Certamente una soluzione condivisa e uguale per tutti sarebbe l'opzione migliore perché vedrebbe una presa di coscienza da parte di tutte le componenti -aggiunge Grassani ai microfoni di 'Radio Anch'io lo Sport' -. Un ridimensionamento è davanti agli occhi di tutti. Quanto accaduto rende lo sport un'imbarcazione in alto mare che ha perso rotta, timone e timoniere. Per arrivare in acque sicure un completo ridimensionamento e una riscrittura dello sport professionistico sono passaggi obbligati. Sicuramente la Lega Serie A con 20 club è il motore trainante non solo del calcio ma di tutto lo sport. Prima di ripartire bisognerà rivedere non solo gli stipendi ma anche il modo di pensare del calcio futuro. Quanto accaduto non dico ci riporterà all'epoca romantica in cui i calciatori andavano a piedi ad allenarsi, ma ha posto un problema. Il calcio stava vivendo un momento di dipendenza dai diritti tv e si stava parlando di un mondo scollegato rispetto al resto».
(Rai Radio 1)
10.20 - L'Inter si cautela e cambia linea riguardo la quarantena. Secondo quanto riporta il quotidiano sportivo il club nerazzurro è intenzionato a richiamare i 7 giocatori stranieri tornati nei rispettivi paesi d'origine delle scorse settimane. A lasciare Appiano erano stati per primi Handanovic e Brozovic, seguiti da Eriksen, Lukaku, Godin, Moses e Young. Tutti torneranno a Milano prima di Pasqua: per loro previste altre 2 settimane di quarantena.
(Gasport)