Altre 20/03/2020 18:45
LIVE - Coronavirus, riunione tra i club di A: non c'è data definitiva per la ripresa degli allenamenti. Il Milan chiude fino al 3/4, il Napoli annuncia la ripresa il 25 marzo. Gravina: "Solo un'idea ripartire il 3 maggio"
Calcio fermo a causa del coronavirus. L'emergenza sanitaria in Italia e in Europa ha fermato lo sport più popolare, che ora studia come ripartire. Nel primo pomeriggio fissata una riunione tra i club di Serie A. Argomento di discussione la ripresa degli allenamenti delle squadra.
LIVE:
21.00 - Diversa l'opinione del Napoli che comunica invece sul proprio sito ufficiale la ripresa degli allenamenti per il 25 marzo.
19.30 - Arriva intanto la comunicazione ufficiale da parte del Milan della chiusura del centro sportivo rossonero. La nota è stata pubblicata sul sito del club: Casa Milan rimarrà chiusa fino al 3 aprile.
(acmilan.com)
18.42 - Si avvicina alla strada tracciata dall'Italia anche l'Inghilterra. Il Primo Ministro del Regno Unito Boris Johnson ha infatti dichiarato in giornata: "Stiamo dicendo a caffè, pub, bar e ristoranti di chiudere stanotte, il prima possibile, e di non aprire domani. Temo che per ora, almeno fisicamente, dovremo tenere le persone separate".
18.00 - I giocatori del Lipsia sono tornati al centro di allenamento della squadra dopo un'assenza di diversi giorni a causa dell'epidemia di coronavirus, per riprendere il lavoro in piccoli gruppi e senza contatto fisico. «Stiamo offrendo un allenamento individuale con la palla», ha detto il direttore sportivo Markus Kroesche a Sky Germania, aggiungendo che sono stati inclusi passaggi e tiri. La rivista Kicker ha riferito che i giocatori sono stati divisi in diversi gruppi in tre campi di allenamento per completare i loro esercizi. Inoltre, non si sono cambiati nella stessa stanza prima e dopo la sessione di lavoro. La Bundesliga è attualmente sospesa fino al 2 aprile.
17.55 - Si è conclusa la riunione dei club della Lega Serie A in videoconferenza per discutere degli effetti del coronavirus sul campionato italiano. Nel corso della conference call è emersa una totale unità di intenti tra le società che si atterranno ai provvedimenti assunti dalle autorità. Contrariamente ad alcune voci della vigilia, non è stato trattato il tema degli allenamenti e ripresa dell'attività, ma tra le ipotesi mese in campo dai club c'è la richiesta della sospensione degli stipendi dei giocatori per il mese di marzo. È però solo una delle ipotesi sul tavolo di cui si parlerà a partire da questa sera, a quanto apprende l'Adnkronos, in un tavolo con l'Aic. Le società hanno dato mandato al presidente della Lega A Paolo Dal Pino di parlarne con il presidente dell'Assocalciatori Damiano Tommasi, con il numero uno della Figc, Gabriele Gravina, ma anche con i massimi vertici anche dell'Uefa e con il Governo.
(AdnKronos)
17.30 - Un stima drastica quella espressa dal virologo tedesco Jonas Schmidt-Chanasit, secondo cui devono considerarsi concluse le attività calcistiche, per quest'anno in Germania. «Sono fermamente convinto che si potrà giocare ad alto livello di nuovo solo l'anno prossimo», ha dichiarato lo specialista del Bernhard Nocht Institute di Medicina Tropicale di Amburgo in un programma sul canale televisivo tedesco NDR. La German Soccer League (DFL) ha temporaneamente sospeso le partite di prima e seconda divisione almeno fino al 2 aprile. In ogni caso, si stima che la stagione possa riprendere a maggio e con partite senza spettatori. «Penso che non sia realistico che la stagione possa essere conclusa», ha affermato Schmidt-Chanasit. «Possiamo vedere com'è la situazione in Europa e cosa abbiamo ancora davanti a noi». Sebbene si preveda che la Germania non sarà colpita come l'Italia e che con le misure attuate «il numero di casi sarà mantenuto a un livello che la Germania può tollerare e che possiamo trattare in unità di terapia intensiva», il virologo ha avvertito che questo non significa in alcun modo che il calcio possa riprendere di nuovo. «Ciò implicherebbe che sia nuovamente provocato un chiaro peggioramento della situazione», il monito di Schmidt-Chanasit, che ha spiegato che il calcio dovrebbe tornare alla fine di questa situazione «perché ha una forte influenza sulla dinamica di questa diffusione».
(adnkronos)
17.20 - Torna a dire la sua Damiano Tommasi. Il Presidente dell'AIC ha rilasciato alcune dichiarazioni attraverso il sito ufficiale dell'Assocalciatori. Queste le sue parole:
"Mi auguro che presto si potrà tornare a giocare perché il calcio sarà un termometro della società: quando il pallone rotolerà di nuovo, saremo quasi fuori da questo incubo. Come hanno fatto gli inglesi, trovo più corretto dire che non si riprenderà fino a una certa data, piuttosto che indicare un giorno. Questo è il momento di vivere alla giornata anche perché il dato dei decessi è agghiacciante. In Spagna il Valencia ha il 35 per cento di contagiati e questo vuol dire che il calcio deve prestare grande attenzione a quello che fa”.
“Chi pensa di avvantaggiarsi facendo allenare i suoi tesserati, non so cosa abbia in mente” - ha proseguito. “Lo dico senza voler fare polemiche perché questo non è il momento delle polemiche. Allenarsi ora, due mesi prima della ripresa del campionato, però non ha senso. Ed è pure pericoloso. In Spagna ci sono decine di giocatori positivi, mentre in Italia magari non tutti hanno fatto il test e ci sono più asintomatici di quelli che si pensa. La curva dei contagi adesso non dà tregua. Pensiamo a stare in casa. Tutti, nessuno escluso. Il rinvio dell'Europeo aiuterà e magari ci permetterà di concludere i tornei nazionali”.
“Siamo in contatto diretto con i calciatori contagiati e con i nostri consulenti medici. Ci stiamo ponendo il tema delle conseguenze che questo virus lascerà sui corpi dei contagiati e degli asintomatici. Non è una cosa da sottovalutare o da banalizzare una polmonite di questo tipo”.
Sul possibile taglio degli stipendi: “I primi interessati alla sostenibilità del sistema calcio sono gli stessi calciatori e tutte le persone che ci lavorano. Siamo consapevoli che quello inerente i contratti sia un tema da affrontare, ma non adesso. Prima vanno quantificati i danni e questo procedimento è possibile solo quando sapremo se la stagione finirà o no. Il problema del taglio degli stipendi va posto a tempo debito. L’AIC non può imporre ai calciatori di accettare eventuali tagli” - ha ricordato. “Possiamo dare una linea, ma sulle rinunce decidono i singoli. Noi troviamo un'intesa sull'accordo collettivo e sul minimo federale di 30.000 euro lordi all'anno che è molto usato in Lega Pro. Non capisco che tipo di accordo ci propongono anche perché, ripeto, non siamo in grado di obbligare gli associati ad accettarlo. Siamo d'accordo con la Lega dì anticipare le ferie estive e di considerare questi giorni come vacanze per ridurre le ferie a luglio. Su questo nessun problema. Sugli stipendi vedremo...”.
(assocalciatori.it)
16.35 - Sulla situazione legata alla sospensione del pagamento dello stipendio di marzo dei calciatori, il giornalista Nicolò Schira aggiunge nuovi dettagli su Twitter. Nel caso in cui il campionato non ripartisse, i club sarebbero pronti a sospendere il 30% degli ingaggi dei calciatori, che quindi non sarebbero in linea con tale decisione.
È partita la battaglia tra i presidenti e i calciatori sugli stipendi. I club di #SerieA vogliono congelare gli emolumenti per il mese di marzo. Se il torneo non riparte, i club puntano a sospendere il 30% degli ingaggi. I calciatori non ci stanno. #CoVid_19 https://t.co/yxaYB04SCJ
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 20, 2020
16.30 - Anche il centrocampista della Roma Bryan Cristante ha parlato dell'emergenza sanitaria: "Volevo mandare un grandissimo abbraccio alla città di Bergamo che in questo momento più di altre ha bisogno di sostegno. Noi, tramite Roma Cares, abbiamo lanciato questa campagna raccolta fondi per l'Ospedale Spallanzani che qui a Roma è in prima linea per combattere questo virus. Noi giocatori stiamo facendo il nostro e chiunque voglia dare una mano tramite il nostro sito AS Roma può dare il suo contributo". Ha aggiunto: "Abbiamo la nostra chat interna in cui ci aggiorniamo sia sullo stato di salute delle nostre famiglie sia su un'eventuale ripresa del campionato e degli allenamenti".
16.15 - «Sto bene, ho fatto il tampone ieri. Non ho sintomi e spero sia negativo. Sono al J Hotel, la famiglia è a Livorno da quasi due mesi». Così Giorgio Chiellini, nel programma «A casa con la Juve». «Faccio qualche esercizio, leggo un po', guardo la tv e ho rispolverato la Playstation come qualche anno fa e poi faccio videochiamate con famiglia e amici», ha spiegato il difensore bianconero.
(Juventus Tv)
15.50 - E' andata in scena oggi una nuova Assemblea di Lega per capire quando sarà possibile, e come, riprendere a giocare a calcio, ora fermo a causa dell'emergenza sanitaria. Tanti i temi toccati, dal capitolo stipendi fino alla ripresa degli allenamenti e alle ipotesi playoff e playout, stando agli aggiornamenti del portale sportivo
Per quanto riguarda la situazione legata agli stipendi dei calciatori, al momento la volontà è di sospendere il pagamento dello stipendio di marzo. Se il campionato non dovesse riprendere, si chiederà un intervento legislativo per ottenere la riduzione per causa di forza maggiore. Sul tavolo anche l'ipotesi di un taglio degli stipendi qualora la ripresa si prolungasse.
Capitolo ripresa degli allenamenti, oggetto di discussione tra i club nei giorni scorsi: oggi non è stata decisa una data definitiva. La Lega di Serie A proporrà una ripresa uniformata per tutti e sarà 21 giorni prima dell'inizio del campionato. Per concludere il 30 giugno, l'ultima data utile per tornare in campo è il 10 maggio. Se si andasse oltre il 30 giugno, si slitterebbe a metà luglio chiedendo così l'estensione di prestiti e contratti. Infine, ad oggi non viene considerata l'idea di terminare il campionato con playoff e playout.
(gianlucadimarzio.com)
15.45 - Come annunciato su Twitter, Leon Goretzka e Joshua Kimmich del Bayern Monaco hanno lanciato una campagna, "We Kick Corona", per raccogliere fondi e combattere la diffusione del Coronavirus. In forma privata, inoltre, i due hanno donato un milione di euro.
Auf dem Platz können wir jeden schlagen. Aber Corona schlagen wir nur gemeinsam!
Deswegen gründen Joshua Kimmich und ich die Initative "WE KICK CORONA" und spenden privat 1 Mio. Euro für soziale und karitative Einrichtungen.
Macht mit auf https://t.co/qYai1pYawh pic.twitter.com/ZVdnAgamCS
— Leon Goretzka (@leongoretzka_) March 20, 2020
15.40 - Al portale ha parlato Fabio Depaoli, terzino della Sampdoria positivo al Coronavirus:
Come sta vivendo questo momento?
"A Genova, in casa, con me c'è Diletta, la mia fidanzata. C'è apprensione, il pensiero corre sempre lì, ma questo credo valga davvero per tutti. Penso soprattutto alle persone anziane: io sono risultato positivo al primo tampone, ma è passato tutto velocemente. Da 3-4 giorni mi sento bene. Sono sempre in contatto con i miei genitori, che sono a Trento, stanno bene, lì in generale ci sono meno casi, ma la paura non ha confini. Siamo tutti sulla stessa barca e l'unica cosa che possiamo fare è rispettare le disposizioni. Io, ripeto, ora sto bene, è passato tutto, sono ritornato anche ad allenarmi un po' in...salotto. Per fortuna in casa avevo già il tapis roulant e anche la società si è subito mossa per metterci a disposizione alcuni macchinari della palestra per tenerci un po' in forma".
Concorda con la sospensione dei campionati?
"Non si poteva più andare avanti. Per rispetto di noi stessi, ma soprattutto di chi sta cercando di aiutare chi sta male. Poi ritorneremo e sarà ancora tutto più bello: sarà come una nuova conquista. Ci renderemo conto meglio di quanto è bello giocare, tifare, condividere le emozioni dello sport".
Ranieri vi ha comunque dato un programma di allenamento?
"Sì, i preparatori ci hanno dato dei programmi e con loro siamo sempre in contatto. Non è come quando siamo tutti insieme al campo, ma è bello ricevere ogni giorno il messaggio del mister che ci chiede come stiamo, se tutto procede bene. E' un segnale: il gruppo c'è ed è bellissimo".
In questo momento in cui bisogna restare in casa si sente con i suoi compagni di squadra?
"Sì, messaggi, video telefonate e parole anche durante le partite a distanza con la play".
Con chi gioca?
"Con i tre portieri, Linetty, siamo in sei o sette che, virtualmente, ci ritroviamo in campo".
Prima della pausa forzata è arrivato un successo importante contro il Verona.
"Vittoria importante, ma gara - come dire? - vuota. Per me era la prima e spero ultima volta a porte chiuse. Non c'era l'atmosfera. E' stato tutto molto più difficile. Però è stato un successo importante, per la classifica e per il morale. C'era molta tensione nell'aria per quello che stava succedendo. Non era per nulla facile tenere collegata la testa al campo. Abbiamo fatto uno sforzo importante e siamo felici di aver concluso, prima della sospensione del campionato, con un successo: è rimasta una buona sensazione di Samp in bocca, a noi e ai tifosi, anche se non erano allo stadio".
La Samp da sempre è vicina alle vicende nazionali. Avete effettuato una donazione per l’ospedale San Martino.
"Quello che ha fatto la società e abbiamo fatto noi gruppo squadra era giusto farlo. Senza esitazione e velocemente. Adesso, ognuno in base alle proprie possibilità, devono farlo tutti. L'ospedale San Martino di Genova, come tutte le strutture in Italia, hanno bisogno: fate donazioni!".
Un messaggio ai tifosi e agli italiani in questo momento delicato?
"Di stare tutti a casa e di stare uniti. E di pensare positivo. Quando tutto sarà finito, perché finirà, le cose che ci sembravano normali le ameremo ancora di più".
(tuttomercatoweb.com)
15.00 - «Mi fa molto effetto vedere quello che sta accadendo, le molte persone che vengono a mancare ai propri cari, è terribile quello che sta accadendo». Sono le parole del ct dell'Italia Roberto Mancini a 'Un Giorno da Pecora', in onda sull'emittente radiofonica, parlando della situazione generata dal coronavirus. «È un dispiacere che non si possa giocare ma se si risolve questa situazione si può andare a giocare anche a giugno», ha proseguito Mancini. «Allenamenti ad aprile? Non so tutte le situazioni, è un po' difficile, i giocatori avranno bisogno di allenamento prima di ricominciare a giocare. Ci sono squadre che sono state fermate da molto tempo, ma 10-15 giorni, ma si può riprendere da situazione anomala che nessuno ha mai vissuto. Poi se si recuperano le partite saranno veramente ravvicinate», ha spiegato il ct azzurro.
«Il taglio degli stipendi ai calciatori per fronteggiare la crisi dovuta all'emergenza coronavirus? Non lo so. Qui bisogna vedere, il calcio si è fermato come tutti gli sport. A meno che non si possa ricominciare nei prossimi sei mesi il discorso è diverso. Altrimenti i giocatori anziché smettere a maggio lo faranno a luglio recuperando dopo», ha risposto a una domanda sull'annuncio del ct della nazionale di basket, Meo Sacchetti, che si è detto pronto a tagliarsi lo stipendio. Infine: «La speranza è che questo virus scompaia in fretta, poi ci vorrà un po' di tempo. Non ho idea, forse dopo si giocherà a porte chiuse. È difficile fare previsioni».
(Radio Uno)
14.15 - Parla dell’emergenza Coronavirus e delle ripercussioni che ci saranno sul campionato di Serie A, il presidente della FIGC Gabriele Gravina. Queste le sue parole:
Quando si potrà riprendere a giocare?
"Di scientifico non c’è nulla nella data del 3 maggio. È una data ipotizzata. Stiamo lavorando su delle ipotesi di posizionamento di un calendario, ma oggi ogni previsione è priva di fondamento. Dobbiamo lavorare sulle ipotesi e l’ipotesi 3 maggio farebbe chiudere il campionato il 30 giugno, ma sono ipotizzabili anche date come il 10 o il 17 maggio. Dobbiamo essere realisti, oggi esiste una crisi di carattere generale, il calcio è in terza o quarta fascia nelle priorità. Ottimisticamente possiamo dire che c’è possibilità di ripartire. Vogliamo salvare la stagione 2019/20, ma bisogna avere la certezza di non danneggiare la stagione 2020/21. Vogliamo portare a termine questa stagione nel miglior modo possibile, consapevoli che viviamo uno stato di emergenza generale".
Un pensiero sui playoff?
"Sono un’idea, non ci sono termini stabiliti. È un’idea marginale rispetto a quella della definizione del campionato, se si può giocare con playoff e playout vuol dire che qualche partita di campionato si può giocare. Le ipotesi sono diverse: congelare la classifica; non assegnare i titoli; cercare di trovare una modalità per salvaguardare la competizione sportiva, tra le prime 4 ad esempio della Serie A o chi può avere titolo; cercare di non disputare, se non sarà permesso, ogni partita, ossia finisce qui il campionato e lì bisognerà capire il da farsi. In tutta questa programmazione c’è da inserire una finestra per le Nazionali nel mese di giugno, ci sono da completare le competizioni internazionali ed anche la Coppa Italia. Oggi dobbiamo essere responsabili".
(Radio Kiss Kiss)
13.10 - Anche il presidente del Genoa Enrico Preziosi, intervenuto all’emittente radiofonica, ha parlato della ripresa del campionato. Queste le sue parole:
“Playoff? Secondo me l’unica ipotesi che ha senso è tentare di finire il campionato, l’ipotesi playoff o playout è un’idiozia totale, non è prevista da regolamento né dalle norme della Serie A. Non si può inserire qualcosa strada facendo solo perché è un fatto straordinario, credo non se ne debba neanche parlare. Per evitare maggiori danni dovremmo riuscire a terminare il campionato. Si sta cercando di programmare le cose puntando a fine marzo o i primi giorni di aprile, ma è evidente che è una situazione che va monitorata, perché fin quando ci saranno tanti infetti e morti non so quali saranno i provvedimenti che ci riguarderanno. Non è possibile pensare a una ripresa a macchia di leopardo, non si può fare “io comincio e tu aspetti”, sappiamo bene che ci sono molte squadre in quarantena, per cui non si può pensare che qualcuno riprenda prima degli altri solo perché non ha la stessa situazione. Una ripartenza deve essere condivisa con tutte le società”.
(radio radio)
12.30 - Il presidente della Federazione europea medici dello sport e di quella italiana, Francesco Casasco, ha rilasciato un’intervista al quotidiano riguardo la situazione legata alla ripresa del campionato. Queste le sue parole: “Smettiamola di parlare di quando riparte il campionato. In questa fase così difficile per la nazione dobbiamo avere senso di responsabilità. Ognuno deve rinunciare a una parte dei propri interessi. Sportivi, professionisti, presidenti di federazione, chi tratta i diritti televisivi del calcio. Rispettiamo la scala dei valori. Spazziamo il campo da preoccupazioni ridicole di fronte a quanto sta succedendo”.
(corsera)
11.20 - La Lega Serie A prova ad allineare i club sulla ripresa degli allenamenti. Sarà uno dei temi della riunione in programma oggi alle 12 fra le società, sostanzialmente un Consiglio di Lega informale.
Nell'ottica che il campionato possa ricominciare nel fine settimana del 3 maggio, secondo lo scenario più ottimistico, i medici di 19 squadre su 20 hanno condiviso una proposta che prevede la ripresa degli allenamenti individuali il 3 aprile e degli allenamenti in gruppo il 15. Alcune squadre una settimana fa avevano fissato la ripresa dell'attività per lunedì ma vista l'evoluzione della pandemia quasi tutte, come ad esempio il Milan, hanno convenuto che non ci sono ancora le condizioni per farlo tutelando la salute. La riunione in conference call servirà a fare il punto su tutti i tavoli di lavoro avviati nei giorni scorsi su varie tematiche, dai calendari alle perdite economiche generate dalla crisi, fino agli stadi.
11.05 - In Serbia è polemica per Luka Jovic, l'attaccante del Real Madrid denunciato per aver violato l'isolamento dopo il rientro in patria. "Se lascia il suo appartamento, verrà arrestato. La vita della gente è più importante dei suoi milioni", ha dichiarato il presidente serbo Aleksandar Vucic.
08.00 - Stando a quanto riportato dal quotidiano sportivo Joey Saputo, presidente del Bologna e dei Montreal Impact, si troverebbe in questo momento in quarantena in Canada, insieme a tutta la sua famiglia. Tutto il suo entourage avrebbe di conseguenza deciso di autoisolarsi.
(Corsport)
07.35 - “Squadre in campo il 4 aprile per allenamenti? Temo di no. Se non si capisce che la situazione è seria...”. Sono le parole del presidente dell’AIC Damiano Tommasi, che aggiunge: “Certi presidenti sono come i musicisti del Titanic, continuano a suonare mentre la nave affonda”.
(Il Messaggero)