Altre 26/03/2020 19:19
El Shaarawy: “A Roma mi sono sentito a casa, mi manca come tutta l’Italia. Tornare in Serie A? Vedremo in futuro...”
SKY SPORT - In collegamento direttamente da Shanghai è intervenuto all’emittente satellitare Stephan El Shaarawy. L’ex attaccante della Roma ha parlato anche della possibilità di un suo ritorno in Serie A. Queste le sue parole:
Com’è la situazione a Shanghai?
Qui la situazione sta migliorando notevolmente. E’ una città che ha ripreso a vivere, così come tutto il paese. Le strade si stanno riempiendo, è una situazione molto migliorata. E’ una vittoria importante per il Paese che sta uscendo da questa tragica situazione. C’è stato un forte senso di responsabilità, rispettando le direttive del Governo con serietà a collaborazione. Ne stiamo uscendo ed è un messaggio di speranza per il mondo e per l’Italia che è il Paese più colpito.
Quali sono i tuoi propositi per il futuro? Hai pensato di tornare a giocare in Serie A?
Con questa situazione ho cercato insieme al club di trovare una soluzione. Arrivati a gennaio hanno iniziato a posticipare campionato e coppe e non si sapeva fino a quando dovevamo star fermi. Io non potevo permettermelo con la Nazionale a marzo e poi l’Europeo. In quel momento avevo chiesto un aiuto al Club per cercare di non stare fermo. La Nazionale era la mia priorità. Sono stato convocato nelle tre volte precedenti e non volevo perdere quell’occasione. Non siamo riusciti a trovare una soluzione, ma volevo giocare perché stare fermo non è produttivo.
Hai cambiato idea ora o vuoi tornare comunque?
Vedremo in futuro. Ora gioco qui e devo pensare a fare il bene di questa squadra. Di cose di mercato sinceramente non posso parlarne adesso.
Hai iniziato una donazione anche tu per combattere il Coronavirus…
Ho cercato di fare qualcosa di concreto sulle cose che ritenevo le cose principali: l’emergenza sanitaria, la ricerca e la prevenzione. Ho matchato una campagna dei ragazzi di Savona in favore dell’ospedale San Paolo, con l’obiettivo di rafforzare la terapia intensiva. Io dovevo raddoppiare la cifra. Nella ricerca lo abbiamo fatto in favore dello Spallanzani, ringrazio Radja e Pellegrini che mi hanno aiutato. Anche lì abbiamo raggiunto una somma per comparare le apparecchiature. Con i miei compagni attuali, per quanto riguarda la prevenzione, abbiamo comprato mascherine, kit d’emergenza, tute e occhiali per chi ne aveva bisogno. E’ stato un grande gesto da parte loro.
Chi è il giocatore più forte con cui hai giocato?
Ce ne sono stati diversi. Ne dico più di uno: Ibrahimovic al Milan, Totti alla Roma e Mbappé al Monaco. Poi ho giocato con tantissimi giocatori. Kakà era il mio idolo e tanti altri. Se ne devo dire un paio scelgo questi.
Ti piacerebbe tornare alla Roma?
A Roma ho lasciato tantissimo. Ho costruito un percorso calcistico e molto di più. Mi sono sentito a casa e in famiglia. Mi manca, ma anche tutta l’Italia, perché è casa mia.
Allegri, Di Francesco e Spalletti. Quali sono le loro caratteristiche? Che ti hanno dato?
E’ stato importante il modo in cui sono stato gestito. La cosa migliore da fare è la gestione mentale e fisica. Allegri con me è stato impeccabile, io ero ancora agli inizi ed ha saputo dosarmi nel minutaggio il primo anno, per poi darmi fiducia nel secondo. Vale la stessa cosa per gli altri due, dove ho avuto molta fiducia nei momenti giusti. La cosa più importante è la fiducia, il rapporto che si crea. Con loro ho avuto tutte le cose ed hanno fatto la differenza.
Che ti manca di più dell’Italia?
Tutto, anche i miei genitori. Quando vieni catapultato in un mondo diverso dal tuo ti mancano tante cose. Ho avuto la fortuna di tornare spesso in Italia anche grazie alla Nazionale, non ho mai perso i contatti.
Rimpiangi di esser andato via dal Milan?
Era un momento della carriera dove c’era il bisogno di cambiare, l’ho sempre detto. Sono milanista nel cuore, tutti lo sanno. Per me il Milan rimane la mia squadra, ci sono state situazioni per cui in quel momento era giusto andar via. Il Milan l’ho tifato fin da bambino.
Quali sono stati i tuoi gol più belli?
Quello con la maglia del Milan contro lo Zenit che è stato il mio primo gol in Champions. Poi con la Roma il primo gol contro il Frosinone di tacco, quello con il Chelsea per l’importanza e l’atmosfera e il pallonetto contro la Sampdoria