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26 gennaio 1960 – Nasce Delio Rossi
GLIEROIDELCALCIO.COM (Eleonora D’Alessandri) – Delio Rossi Inizia la sua carriera come giocatore nel Forlimpopoli, dove trascorre due stagioni dal 1978 al 1980. Poi passa al Cattolica e dal 1981 al 1987 giocherà a Foggia contando 151 presenze in campionato, 31 delle quali in Serie B, e 4 reti complessive. Conclude la sua carriera dopo un biennio alla Vis Pesaro (1987-1989) e un anno alla Fidelis Andria.
Ma la vera carriera di Rossi si scrive sulla panchina.
Incoraggiato a diventare allenatore, prende quasi subito il patentino e nel 1990 nel campionato di Promozione allena la Torremaggiore per poi passare alla primavera del Foggia.
Nel 1993, con la Salernitana in serie C1 riesce ad ottenere una storica promozione in serie B e un primo anno da allenatore professionista, quasi riuscendo nell’impresa di un doppio salto dalla C1 fino in A.
Il sogno della squadra partenopea si conclude a Bergamo nell’ultima giornata di campionato in cui perderà 2-1 contro l’Atalanta che invece conquista il passaggio nella massima serie.
Nel 1995 torna a Foggia, per poi passare nel 1996 al Pescara con il quale, ancora una volta, sfuma il sogno della serie A.
L’anno successivo torna a Salerno conquistando la promozione nella massima serie e stabilendo il record di punti per la squadra granata. Grazie a questo successo, Delio Rossi guadagnerà il soprannome de “Il profeta”.
Nonostante il clamoroso successo, gli anni che verranno (98/99) non saranno facili per il tecnico riminese che viene esonerato due volte dal presidente Aliberti, la prima volta dopo la sconfitta contro il Vicenza per poi essere richiamato in panchina per acclamazione popolare e la seconda volta dopo la sconfitta di Perugia.
Seguiranno ancora anni di B con il Genoa e poi con il Pescara, squadra con la quale verrà prima esonerato, poi richiamato e con cui finirà il campionato con la retrocessione in C1.
Nel 2002 iniziano gli anni del Lecce. Dopo un primo anno che si conclude con la retrocessione in B, nel campionato 2002/2003 conquisterà la promozione in A e la successiva salvezza grazie a due vittorie contro la Juventus e contro l’Inter.
Nel 2004/2005, a metà campionato, siederà sulla panchina dell’Atalanta ultima in classifica, che non riuscirà a salvare dalla retrocessione in B.
Nel 2005 inizia il suo percorso con la Lazio. Non è un inizio facile però. Nonostante il 6 posto e la qualificazione alla Coppa Uefa, a causa dello scandalo di Calciopoli e alla penalità di 30 punti da scontare, non riuscirà a partecipare alla coppa, dovendo così rimandare tutti i festeggiamenti. Anche la stagione 2006/2007, a causa delle penalità di Calciopoli, non partirà nel migliore dei modi. Delio Rossi infatti, è chiamato a recuperare nel più breve tempo possibile lo svantaggio. Risultati che arriveranno nella seconda parte del campionato in cui, grazie ad otto vittorie consecutive, la Lazio si piazzerà al terzo posto, garantendosi quindi i preliminari di Champions League.
Fu proprio nel dicembre 2006 che, dopo la vittoria per 3-0 nel derby contro la Roma, Delio Rossi fece il famoso tuffo nella fontana del Gianicolo, gesto per il quale è ancora nella storia degli aneddoti legati ai derby capitolini.
Nella stagione 2007/2008 Delio Rossi è ancora sulla panchina della Lazio. Nonostante la qualificazione in Champions League grazie alla vittoria contro la Dinamo Bucarest, sarà una stagione difficile per via di altre tre giornate di squalifica a suo carico decise dalla FIGC per illeciti sportivi e si conclude con una Lazio al dodicesimo posto.
Il quarto anno nel club bianco celeste è segnato dalla vittoria della Coppa Italia contro la Sampdoria e del nuovo record nel derby con 4 gol di vantaggio sulla Roma.
A fine stagione però, nel giugno 2009, Delio Rossi lascia la panchina del presidente Lotito per andare poi a sostituire Walter Zenga a Palermo. Durante la stagione 2009/2010 la squadra rosanero ottiene ottimi risultati, chiudendo il campionato in quarta posizione e quindi qualificata per l’Europa League. La stagione successiva invece, nonostante Delio Rossi fosse l’allenatore più vincente del club siciliano con il record di 65 punti. 18 vittorie e 59 reti realizzate, viene esonerato e sostituito a Serse Cosmi.
Tornerà di nuovo ad aprile 2011, lasciando definitivamente il club e il presidente Zamparini il giugno dello stesso anno.
Poi arriva la Fiorentina e un nuovo provvedimento disciplinare da parte del giudice sportivo, con relativo esonero, per aver aggredito fisicamente Adem Ljajic per essersi lamentato di una sostituzione durante la partita contro il Novara. Ma i provvedimenti disciplinari si ripresentano anche l’anno successivo a Genova, quando Rossi è tecnico della Sampdoria. A causa di un gesto (un dito medio) fatto nei confronti del giocatore della Roma, Nicolas Burdisso, per il quale verrà multato.
Di nuovo esonerato, passerà ad allenare il Bologna in serie B, portando il club emiliano fino alla qualificazione in serie A. Verrà esonerato il 28 ottobre 2015 dopo la sconfitta contro l’Inter.
Arriva il Levski Sofia nel 2017 e di nuovo il Palermo nel 2019 a distanza di 8 anni.
In questo momento non siede su nessuna panchina, ma di sicuro, nel bene e nel male, fa parte della storia del nostro calcio.