Altre 16/06/2019 04:02

Ufc, Di Chirico: “L’amore per la Roma è una droga. Un dispiacere enorme non vedere più De Rossi, lui sarebbe un gran fighter”

21B9203C-C09C-4B58-ACB8-930897AE31A3

GAZZETTA.IT (G. DI FEO) - Alessio Di Chirico è pugni e carezze come solo chi viene dalla palla ovale sa essere. E’ uno dei fighter di punta delle nostre Mma, combatte nei pesi medi Ufc da tre anni e pure gli Usa si sono innamorati di lui quando dopo una vittoria prese a fare l’imitazione di Peter Griffin che parla italiano.Poi una serie di infortuni lo hanno costretto a fermarsi quasi un anno, e sabato prossimo torna contro Kevin Holland, uno tosto. Però lo spirito duro e scanzonato è quello di quando da ragazzino gli diedero il soprannome Manzo. “Il mio primo sport era il football americano, e lì in spogliatoio ti danno il nomignolo. Io sono della Roma, e uno della Lazio mi chiamava Manzotin come il personaggio di febbre da cavallo. E mi è rimasto

(...) Romanista e abbonato in , nell’ultimo anno pure dal punto di vista giallorosso c’è stato da stringere i denti...
L’amore l’ho sempre avuto, una droga, chi è romanista sa di cosa parlo specie dopo l’annata difficile che abbiamo vissuto. Mi dispiace un sacco che se ne vada , allenatore pazzesco, per non parlare di

Appunto. Lei che lo conosce, che idea si è fatto della vicenda?
Daniele è una persona e un giocatore eccezionale, non sa quanto mi dispiacerà non vederlo più. Sì, la vicenda si poteva gestire decisamente meglio, e a questo proposito mi auguro che i dirigenti tornino a lavorare a Roma: con Baldini a Londra e a Boston i giocatori sono lasciati a se stessi. E da sportivo so benissimo quanto è importante avere dei leader che ti inquadrino, altrimenti poi si va allo sbaraglio”.

Della Roma chi vedrebbe bene sull’ottagono?
Proprio , ha lo spirito del combattente. E poi il mediano è un fighter, non molla mai, è sempre pronto a dare una mano al compagno, sostiene l’attacco, sostiene la difesa. E poi il cuore: lotta o calcio, conta tantissimo

VAI ALL’ARTICOLO INTEGRALE