Altre 15/06/2019 01:27
Stadio Roma, Montino (sind. Fiumicino): "Abbiamo avuto un secondo incontro più approfondito e voluto dal club. E' un piano B fattibile e rapido: non ci vorrebbero anni, ma mesi..."
TELE RADIO STEREO - All'emittente radiofonica è intervenuto il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, sulla proposta di realizzare lo stadio di proprietà della Roma a Fiumicino anziché a Tor di Valle.
Il primo incontro è stato conoscitivo, nel secondo si è approfondito qualcosa?
"Sì, la proposta che avevamo lanciato non era di concorrenza a nessuno ma una disponibilità rispetto ad un'ipotesi che non sbloccasse la situazione su Roma, ed ho presentato una seconda ipotesi che a solo 7 km da Tor di Valle, a ridosso dall'aeroporto di Fiumicino, c'è la soluzione B. Il secondo incontro è stato di approfondimento, il primo conoscitivo".
E' stato un incontro richiesto dalla Roma?
"L'hanno chiesto loro per mantenere una possibilità alternativa se dovesse andar male la discussione con il comune di Roma, con il quale hanno avuto un incontro preliminare qualche giorno fa. I problemi sono noti e questa è una soluzione fattibile, senza togliere nulla a nessuno è concreta. Non c'è bisogno di grandi varianti sostanziali perché sono aree di sviluppo urbanistico molto infrastrutturate. Adesso stanno valutando".
Ipotizzabile pensare che la Roma possa portare in quella zona il progetto così come strutturato a Tor di Valle o si dovrebbe ricominciare da capo?
"Tutto da capo no. Sicuramente bisognerebbe fare un'ispezione sui terreni, però sono aree similari in quanto stanno dentro al bacino del Tevere nonostante siamo lontani dal corso dell'acqua. Il vincolo è superato perché su quelle aree si può costruire. E' possibile far "atterrare" il progetto, ovviamente con le dovute modifiche, ma senza stravolgerlo. Il grosso di questo progetto sarebbe possibile utilizzarlo".
Ipotizziamo le tempistiche di un progetto di questa portata, dal momento della prima fase procedurale fino alla posa della prima pietra, quanto ci vorrebbe?
"E' chiaro che anche noi dobbiamo fare i passaggi, qui non stiamo parlando di anni, ma di mesi: 12, 13, 14 mesi. Una volta presentato, il progetto camminerebbe sulle proprie gambe. Nella nostra assemblea ci sarebbe la disponibilità sia da parte della maggioranza ma anche dell'opposizione, c'è consenso della città. Stiamo parlando di un'area di circa 350 ettari, per lo stadio e tutto ciò che è intorno ad esso ne basterebbero 50. Il resto dell'area si può riempire tranquillamente con altri progetti, ma sarebbe molto più vantaggioso costruire uno stadio con la parte commerciale legato ad esso, assieme agli uffici di supporto. Il ritorno d'immagine per la nostra città sarebbe importantissimo, ma aumenterebbe anche la qualità urbana. Queste valutazioni non le faccio solo io ma anche i miei concittadini".
Avete già calendarizzato con la Roma un altro incontro?
"No, non abbiamo messo in calendario. Sia noi che loro dobbiamo fare delle verifiche ulteriori, soprattutto legate allo stadio a Tor di Valle. Se l'incaglio con il Comune di Roma dovesse essere risolto, credo che la scelta sia quella. E' un piano B fattibile e rapido, che può essere un'alternativa".
Oltre al vicepresidente Baldissoni, chi erano gli altri componenti della parte romanista?
"Due signori americani, un tecnico e un coordinatore del progetto, rappresentanti della società".
Per il tifoso romanista, l'idea che non possa andar a buon fine a Tor di Valle potrebbe fare meno paura visto il piano B...
"Il mio lancio iniziale di un mese fa ha trovato attenzione per capire di cosa stavamo parlando, in questo secondo incontro è entrato nel merito e nei dettagli delle questioni che non posso raccontare, con un interesse vero. La delegazione di questa volta si è ampliata rispetto al primo incontro, quindi si capisce che c'è un interesse vero, da quanto ho capito, adesso vediamo quali saranno gli sviluppi nelle prossime settimane".