Altre 04/02/2019 23:25
Lecce-Ascoli, Ciciretti racconta il salvataggio di Scavone: "Aveva la mandibola serrata"
Venerdì scorso è stato protagonista in campo per il suo pronto intervento assieme all'avversario Marco Mancosu, quando entrambi hanno soccorso per primi Manuel Scavone, il calciatore del Lecce vittima dell'incidente in campo che ha causato il rinvio del match di Serie B con l'Ascoli. A distanza di qualche giorno Amato Ciciretti, ex centrocampista della Roma Primavera e ora in prestito alla formazione marchigiana, ha raccontato in conferenza stampa quei drammatici momenti.
"Subito dopo il contrasto aereo fra Beretta e Scavone non mi sono reso conto di quanto stava accadendo e quindi stavo andando sul pallone quando ho visto Scavone con gli occhi girati indietro - le parole di Ciciretti - . A quel punto ho capito la gravità della situazione e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella dargli due schiaffi per farlo riprendere, ma niente. Gli ho aperto subito la bocca, la mandibola era serrata e, quando ci sono riuscito, mi ha dato due morsi. Intanto sono arrivati Mancosu e un altro calciatore del Lecce, così ho provato a riaprirgli la bocca tenendo indietro i denti e contemporaneamente Mancosu gli estraeva la lingua. Sono rimasto molto colpito, ancor più perché con Scavone avevo giocato l'anno scorso a Parma, lo conosco. Gli ho mandato un messaggio di pronta guarigione".
"Noi ci siamo messi subito a disposizione, nel senso che abbiamo dato al Lecce la possibilità di decidere se continuare la gara o meno. Giocare con un compagno in condizioni così, soprattutto senza sapere come si sarebbero evolute le cose, non era facile. In campo abbiamo detto a Mister Liverani e Mancosu che saremmo stati a disposizione, qualunque cosa avessero deciso. Mi sono spaventato perché, con gli episodi accaduti negli ultimi anni, è impossibile non pensare a fatti simili. In campo - continua - i compagni di Scavone parlavano anche del fatto che a casa la moglie e le figlie di Manuel stavano guardando la gara in TV. L'importante è che sia finito tutto per il meglio. Un episodio simile, ma meno serio, era accaduto quando giocavo nella Primavera della Roma: anche in quella gara ci fu un contrasto aereo e un calciatore perse i sensi, ma poco dopo si era rialzato e voleva addirittura continuare a giocare".