Altre 03/04/2018 20:13

Bojan: "Barcellona è casa mia: in campo mi divertivo con Messi e Eto'o. Ma fuori c'è un mondo bellissimo, come Roma"

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GIANLUCADIMARZIO.COM - Da a Roma, poi le esperienze in Premier League e di nuovo in Spagna all'Alaves, l'ex giocatore di e Roma, Bojan Krkic si racconta ai microfoni del portale specializzato di calciomercato, ripercorrendo la sua carriera. Queste le dichiarazioni della prima parte della sua intervista:

"Questa è casa mia. Qui ho tutto quello che mi serve. La famiglia e gli amici. E mi va bene così. Fin dai tempi di Roma, appena posso torno. Oggi gioco all’Alaves e sono felice. Dopo anni a girovagare ho deciso di tornare a casa. Sono stato in posti bellissimi, ma sempre solo. La mia ragazza lavora, non può seguirmi in giro per l’Europa. I miei genitori lo stesso. All’estero è bello, si conoscono posti nuovi, persone diverse ma ci sono tanti giorni duri, dove vivi da solo. Non è facile. Avere vicino la famiglia per me è tutto. Ho girato tanti grandi club, dove sono stato benissimo. Ma forse come calciatore, per quello che sono riuscito ad esprimere andare allo Stoke è stata la cosa migliore. Numeri e pronostici di un Bojan diverso, che non aveva pensieri. Mi piacerebbe tornare bambino, a quel calcio lì, di un calcio che non c’è più. E’ un mondo diverso, è normale sia così. Oggi sono un uomo e credo un giocatore migliore. Se gioco bene e non segno sono felice. Prima no, il gol era l’unica cosa che contava. Non avevo mai immaginato di giocare per un’altra squadra oltre il . Era casa mia, ero cresciuto lì. Era davvero tutto facile per me. In quel momento non sapevo cosa succedeva. Avevo 18-19 anni, non ero preparato per vivere tutto questo. In campo mi divertivo e giocavo con campioni come , Iniesta, Xavi, Eto’o. Quando vinci sei felice e vuoi sempre vincere di più. Stare nello spogliatoio con quei campioni era un’emozione speciale, imparavo ogni giorno, ma l’ultimo anno avevo capito che era tutto molto bello ma se volevo crescere dovevo prendere un’altra strada. Sentivo che il mio cuore diceva di rimanere ma la testa diceva che dovevo andar via. Per crescere come giocatore, per imparare più cose nel calcio. A Roma ho scoperto esserci un mondo bellissimo al di fuori di ”.

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