Altre 27/11/2017 22:50
Stadio Roma, Zingaretti: "Si sbloccherà tutto entro 3 giorni, il Governo ha risolto il nodo viabilità"
RADIO RADIO - Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, è intervenuto nel corso della trasmissione radiofonica 'Radio Radio Lo Sport' per parlare degli ultimi sviluppi sul progetto del nuovo Stadio della Roma.
A che punto è la questione dello Stadio giallorosso?
Se lo Stadio si fa è merito soprattutto del Governo, la Roma assieme al Comune ha affrontato il problema della viabilità. Per superare questa impasse dunque c'è voluto l'aiuto del Governo, che ha permesso al progetto di non bloccarsi. Questa scelta è stata importante.
Tutte le nuvole si stanno diradando? Se ci dovesse essere qualche punto interrogativo quale sarebbe?
Sullo Stadio ho cercato di essere estremamente serio. Il nodo più importante era sicuramente la viabilità che sarà affrontata dal Governo. Ci saranno alcune prescrizioni che verranno segnalate dagli uffici. Bisogna fare bene questa opera, con trasparenza. Non deve passare un progetto sbagliato nell'ansia di farlo. Farlo dunque, ma farlo bene, ed a regola d'arte, nel rispetto dei cittadini.
E' lo stadio della Roma o di Pallotta?
Questa questione la posero Marino e Caudo. Spero che in giunta queste garanzie siano state ribadite e confermate. Se mi chiedete un'opinione personale, il primo progetto era molto chiaro ed oggi come oggi con quel progetto lì saremmo stati un passo avanti. Ma in questo momento si deve assolutamente partire con quello nuovo.
Ci vuole un atto formale del Governo e non una semplice telefonata giusto?
Verranno presi in considerazione solo gli atti formali. In sede di Conferenza dei Servizi verranno ufficializzati solo gli atti formali. In questi processi devono parlare gli atti. Credo che nelle prossime 24/48 ore questi atti verranno formalizzati.
L'azione di Lotti è stata una mossa elettorale?
Sarebbe stato strano, se su un tema così concreto, si fosse fatto finta di niente. Il fallimento di un progetto come questo avrebbe significato un grosso problema per l'immagine della città di Roma. Non credo che al Ministro interessino mosse elettorali, sono sicuro che se l'ha fatto è per il bene della città di Roma.
Come mai il movimento Cinque Stelle ha cambiato idea sul progetto?
Lo Stadio è voluto da chi ama questa città. Non c'è un partito in particolare che ha voluto questo progetto. Personalmente però preferivo il primo progetto con tre grandi torri, piuttosto che con diciotto palazzi.
Le piaceva di più il vecchio progetto dunque?
Sinceramente sì. Non bisogna mettere l'etichetta di un partito su questo progetto. Questo progetto è semplicemente un'occasione per tutti. Il Governo Gentiloni ha fatto le mosse giuste sotto quest'aspetto. Arrivati a questo punto sarebbe stato un colpo alla credibilità della Capitale. Se si fossero fatti passaggi con più accuratezza, come il taglio delle cubature, probabilmente avremmo fatto tutto più velocemente. Però ora guardiamo al futuro.
Secondo lei quando sarà pronto lo Stadio della Roma?
Non amo buttarmi in previsioni, dei dirigenti meravigliosi stanno lavorando sul parere per questo progetto. Oggi sarebbe azzardato, da rappresentante delle Istituzioni, fare previsioni sui tempi di costruzione.
Le sembra normale che un progetto a beneficio dei privati venga supportato da soldi pubblici?
Alla radice del problema della mobilità c'è la scelta fatta dal Comune sul taglio delle cubature. L'altro progetto era fondato su modello di equilibrio più avanzato, con un grosso contributo da parte dei privati. Su questo progetto invece c'è voluto l'intervento del Governo per sistemare il problema della viabilità.
Domanda di un radio ascoltatore: come fa un'Istituzione, qualunque essa sia, Governo, Comune o Regione a stanziare dei fondi per un progetto che neanche sarà di proprietà della Roma, ma di un privato?
Confermo la mia idea detta prima. L'investimento dello Stato non va verso lo Stadio ma verso la viabilità. Quella del Governo è stata una scelta per mandare avanti questo progetto. Il primo di progetto era sicuramente superiore, ma arrivati a questo punto si doveva andare avanti per evitare la catastrofe.