Altre 24/11/2017 18:56
Stadio Roma, Simoncini (Urbanista): "Si rischia la paralisi della viabilità in occasione delle partite"
Parte la Conferenza dei Servizi sul nuovo stadio della Roma ma gli urbanisti segnalano molte criticità. "Dare il via libera alla costruzione dello stadio della Roma a Tor di Valle con l'attuale progetto significa pregiudicare seriamente la mobilità di una vasta area del quadrante sud-ovest della città" segnala Sandro Simoncini, docente di Urbanistica e Legislazione Ambientale all'università Sapienza di Roma. "Con i risibili investimenti paventati per il miglioramento del trasporto pubblico, -indica l'urbanista- è evidente che la stragrande maggioranza dei tifosi utilizzerà il mezzo privato per raggiungere l'impianto e per fare ritorno a casa". Di conseguenza, osserva Simoncini, "in occasione delle partite, c'è il rischio concreto di una completa paralisi della mobilità della zona". Alla base di tutta l'operazione, continua l'esperto e presidente di Sogeea, "c'è il presupposto che le due linee ferroviarie a servizio dello stadio siano in grado di trasportare poco meno di 30.000 spettatori ogni ora, ma si tratta di uno scenario non credibile".
"Ipotizzare che la Roma-Lido, una delle tratte più disastrate d'Italia, possa trasformarsi in un gioiello della mobilità con le poche decine di milioni di euro messe a disposizione -scandisce Simoncini- è pura fantasia: per abbassare a 3-4 minuti le frequenze di passaggio è necessario acquistare almeno 15 nuovi treni, riqualificare svariati chilometri di binari, potenziare tutte le linee aeree, vale a dire almeno 200 milioni di euro di investimenti". Altrettanto "azzardate" appaiono all'urbanista de La Sapienza, "le previsioni sulla capacità della linea Orte-Fiumicino, già oggi assai stressata dalla mole di viaggiatori che se ne servono per raggiungere l'aeroporto, di assicurare l'afflusso e il deflusso di 6.000-7.000 tifosi ogni ora". E, aggiunge, "a complicare ulteriormente la situazione si è aggiunta la discutibile soppressione del progetto del ponte di Traiano, che non a caso doveva essere a carico dei privati proponenti il progetto e che avrebbe consentito un doppio collegamento tra l'area di Tor di Valle e la Roma-Fiumicino". L'urbanista argomenta che "rimane dunque il solo ponte dei Congressi, ovviamente pagato con denaro pubblico, che potrebbe non essere ancora pronto per quando lo stadio verrà inaugurato e che comunque non sarà in grado di reggere l'urto dei mezzi privati che circoleranno nell'area dell'impianto". In particolare, avverte infine, "su via Cristoforo Colombo e sulla nuova via Ostiense-via del Mare unificata la mobilità rischia di essere del tutto compromessa".