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Altre 21/09/2015 13:37

Garcia invecchia la squadra. Il Sassuolo gioca meglio

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GASPORT (M. CECCHINI) - Strana la vita. Per arrivare al risultato più giusto (lo stesso di un anno fa) Roma e Sassuolo danno vita a un match costellato di sciocchezze e prodezze, e alla fine santificato da: un 2-2 a firma di Defrel, , Politano e ; due errori degli arbitri nel loro complesso (prima rete giallorossa in fuorigioco, rigore non concesso su ) e una celebrazione malinconica della classe di , visto che il 300° gol in giallorosso è un po’ goffo – una ciabattatina — e un po’ triste, perché la squadra di esce tra i fischi. Buon per la Roma che gli ultrà, nella loro opposizione ai controlli, decidano di non entrare e manifestare fuori dallo stadio (in arrivo denunce e daspo), altrimenti l’Olimpico sarebbe davvero bollente.

VECCHIA GUARDIA Le scelte di non convincono. Dopo l’epico Fort Apache contro il , infatti, rivoluziona la squadra cambiando 6 titolari, facendo però impennare l’età media, con l’innesto – tra gli altri – di , , e in una giornata calda, facendo subito capire come il ritmo non sarà brillante. Il giro palla infatti è lento e, visto che il del Sassuolo in fase di non possesso diventa un 4-1-4-1 (con Magnanelli frangiflutti) utile a chiudere tutte le possibili imbucate centrali propiziate da e dal rientrante , la Roma si ritrova a scegliere la strada del lancio lungo (69) per il velocista di turno, cioè quasi sempre che per tre volte durante il match chiamerà alla gran parata Consigli. Poco per una rosa con tanta qualità. A onor del vero, se c’è un reparto dove la classe non abbonda è la difesa, visto che ai piedi di legno di e si accoppiano quelli di nella fascia non di competenza e di un in declino. Curiosamente, una difesa tutta di piedi destri, che almeno avrebbe avuto bisogno di in impostazione. Non sorprende perciò che i tagli di Defrel e dell’ex Politano abbiano fatto impazzire la retroguardia, come in occasione dei gol del Sassuolo, sui cui esterni e centrali sono presi fuori tempo: nel primo caso dal triangolo dai due furetti neroverdi (22’) e nel secondo dall’imbucata di Floro Flores (45’). Insomma – con votato spesso alla copertura, svagato e rugginoso al rientro – meglio per che Consigli faccia l’uomo assist e il guardalinee non giudichi bene il passaggio di per il pari (36’), perché il dominio Sassuolo nei primi 45’, chiusi con una parata di su Defrel, è netto.

INVOCATO La ripresa comincia con un gioiello e una bocciatura. Il primo è a cura di , che riprende un colpo di testa a spazzare di Peluso, infilando la palla del pareggio con un gran sinistro al volo. La seconda invece tocca a che, dopo una prima frazione imbarazzante, viene sostituito dopo 4’ e prende a calci ciò che trova. La Roma invece migliora un po’ ma l’Olimpico non capisce perché venga ancora tenuto a bagnomaria, tant’è che al 22’ cominciano i cori che invocano il bosniaco, anche perché i 18 cross scodellati in area, senza il centravanti totem servono a poco. però si fa vedere solo in un’occasione (33’), mentre il Sassuolo, pur arretrando il baricentro del , sembra non perdere mai il bandolo della manovra, anche quando e provano ad alzare i ritmi. Insomma, se Consigli non si divertisse un po’ troppo a fare il Beckenbauer, la squadra patirebbe il giusto perché gli ingressi di Biondini, Sansone e del ritrovato Berardi non annegano la voglia di ripartenze. Certo, Peluso alla fine rischia di concedere uno sciocco rigore affondando , però Massa non è in giornata e così il Sassuolo degli italiani (12 su 14 schierati) si gode il meritato punto frutto di idee e gioco. Per la Roma un nuovo campanello d’allarme: su 4 gare di campionato in 3 non ha convinto (Verona, e Sassuolo). A Boston e a Trigoria si aspettano un rapido cambio di marcia.

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