Altre 16/09/2015 14:58

«Anch’io usavo il Micoren». E ora Bergomi ha paura

Bergomi

GASPORT (D. LONGO) - Un senso di inquietudine che fa capolino tra i pensieri anche a distanza di quasi 20 anni dai fatti. La preoccupazione è quella confessata da Beppe Bergomi per i farmaci che il difensore campione del mondo nel 1982 ha assunto su indicazioni dei medici nel corso della sua carriera iniziata nel 1979, terminata nel 1999 e vissuta all’insegna di due sole maglie, quella dell’Inter e quella della Nazionale. «È vero – ha spiegato Bergomi durante un convegno sul doping organizzato dalla tv della svizzera italiana a Expo – a volte sono preoccupato per i farmaci che ho preso o che mi hanno dato». C’è un nome, in particolare, che gli fa paura, un nome di un farmaco che ricorre in molti verbali delle inchieste svolte dalla magistratura in tema di doping e sport ed è quello del Micoren, un medicinale definito «coadiuvante negli stati di affaticamento respiratorio».

Un prodotto, come il cortex, l’estratto di corteccia surrenale, all’epoca di uso comune e successivamente vietato, perché ritenuto dopante. Niente di nuovo, dunque: quella di Bergomi sul Micoren non è una rivelazione clamorosa, e il suo nome va semplicemente ad aggiungersi a quelli di altri ex calciatori che a distanza di anni hanno raccontato di averlo assunto con una certa continuità, da Fabio Capello a Giovanni Galeone, da Luciano Spalletti a Mauro Sandreani per citarne solo alcuni. «Il Micoren all’epoca non era conosciuto – ha spiegato Bergomi a Gazzetta.it – all’Inter ce lo davano e ci dicevano che serviva a spaccare il fiato, anni dopo invece si è scoperto che è una sostanza pericolosa e lo hanno ritirato dal mercato. Ma negli anni precedenti il Micoren lo davano a tutti e in tutte le società».

UN MESSAGGIO Più che una denuncia su fatti ormai conosciuti, insomma, quello di Bergomi nel corso del convegno è stato un messaggio ai giovani che praticano sport e che ascoltavano il suo intervento. «Io fortunatamente sto bene e non alludevo a niente di specifico – precisa Bergomi – la mia è una paura in senso generico. Ho detto quelle parole proprio per i giovani, per sensibilizzarli su questo tema e per raccontare la mia esperienza. Io e gli altri giocatori della mia epoca eravamo più ingenui, invece avremmo dovuto essere più attenti e più pronti a chiedere informazioni ai medici su quello che prendevamo. Oggi fortunatamente i tempi sono cambiati, ci sono maggiori possibilità di prendere informazioni e di cautelarsi. I ragazzi devono sempre chiedere informazioni su tutto quello che gli viene dato e devono puntare soltanto su una corretta alimentazione e sull’allenamento. Noi quel Micoren lo abbiamo preso ingenuamente, perché ci dicevano che ci aiutava. Se giocassi oggi mi comporterei diversamente».