Altre 09/07/2015 01:25
Calcioscommesse, Cremona al lavoro per un'udienza 'monstre'. Si cerca un'aula per il maxiprocesso
Il maxi processo per il calcioscommesse non agita solo il mondo del pallone ma anche, da un punto di vista logistico, quello della giustizia cremonese, impegnato a studiare il modo migliore per celebrare nei tempi più brevi possibili, un'udienza preliminare 'monstre' con, per ora, almeno 104 imputati, salvo richieste di patteggiamenti o riti alternativi. Imputati molti dei quali dai nomi altisonanti: il ct della Nazionale Antonio Conte, accusato di frode sportiva, la stessa accusa dell'ex allenatore dell'Atalanta, ora all'Udinese, Stefano Colantuono, l'ex atalantino Cristiano Doni, il laziale Stefano Mauri e l'ex bomber azzurro Beppe Signori. Gli ultimi tre con una posizione decisamente più scomoda, accusati come sono di associazione a delinquere e di frode. P
Per quanto riguarda i tempi dell'udienza preliminare, che durerà inevitabilmente alcune settimane, i più ottimisti prefigurano un possibile inizio in autunno ma è più realistico che si vada a gennaio dell'anno prossimo. I gip a Cremona sono infatti solo due e i loro ruoli di udienza sono oberati anche perché il Tribunale della città lombarda ha ereditato il ruolo di quello di Crema, soppresso con la riforma della cosiddetta 'geografia giudiziaria'. È anche tornato a Milano, dove è stato per decenni giudice istruttore e poi gip, lavorando anche all'inchiesta sulle cosiddette 'Trame nere' da cui scaturì quella sulla strage di Piazza Fontana, Guido Salvini, 'la memoria storica' dell'inchiesta sul calciosommesse. Fu Salvini, nella primavera del 2011 a emettere le prime ordinanze di custodia cautelare nei confronti dell'ex portiere della Cremonese Marco Paoloni e dell'ex Piacenza Carlo Gervasoni nell'inchiesta nata dall'avvelenamento con benzodiazepine da parte dell'estremo difensore dei suoi colleghi durante Cremonese-Paganese che aprì il vaso di Pandora delle partite truccate.
I gip sono ora Letizia Platè e Pierpaolo Beluzzi, quest'ultimo esperto informatico, tanto da avere digitalizzato quasi tutto il lavoro degli uffici giudiziari della città lombarda. Si cercano quindi luoghi capaci di accogliere imputati e i loro collegi difensivi poichè nessuna aula del tribunale sarebbe in grado di accoglierli mentre si fanno i conti anche con le carenze di organico del personale amministrativo che sarà costretto a fare i salti mortali per fare fronte a un'udienza preliminare e a un dibattimento inevitabilmente lunghi e complessi. Problemi che ha ben imparato a conoscere il procuratore Roberto di Martino in questi oltre quattro anni in cui ha indagato sul calcioscommesse e sulle presunte combine nel tennis, oltre a gestire il lavoro ordinario della Procura.
(ansa)