Altre 15/07/2014 16:42
Figc, Malagò: "Auspico un candidato che unisca e non divida"
"Il mio auspicio e' che nell'assemblea elettiva dell'11 agosto ci sia un candidato che sappia prendere il massimo dei consensi, perche' non vorrei rischiare, negli interessi del calcio e in assoluto del Paese, che questo candidato anziche' unire divida". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malago', interpellato a margine della Giunta Coni sulla situazione della Figc in vista dell'elezione di un nuovo presidente al posto del dimissionario Giancarlo Abete. "Il Coni, normative alla mano, non puo' fare assolutamente niente. Perche' non si puo' che rispettare quello che i tesserati desiderano", spiega Malago', riferendosi alle pressanti richieste di prendere in mano la situazione."Sono molto tirato per la giacchetta da diverse settimane, anche da persone influenti che stimo e dalle istituzioni. Io rispondo a tutti, ma credo che non si conoscano bene le norme in merito. Stiamo a vedere, se poi dovesse esserci l'esigenza, che e' tutta un'altra questione, il Coni fara' la sua parte".
"Con un commissariamento? Si', ma con questo tipo di dinamiche statutarie oggi di fatto, essendo venuto meno il veto delle componenti, ritengo che sia abbastanza improbabile che avvenga cio'. Pero' stiamo a vedere". Per il momento, l'unico probabile candidato resta il presidente della Lega Dilettanti, Carlo Tavecchio, che Malago' incontrera' nei prossimi giorni. "Lo dico con franchezza - ha precisato il capo dello sport italiano - e vale per chiunque: se mi si chiede un appuntamento, su un argomento di interesse, io parlo con tutti. Piu' che mai con un candidato della Federcalcio, ci mancherebbe".
"La Germania e' un esempio da seguire? Direi inequivocabilmente si'. Non e' che se fai questo vinci sicuramente il Mondiale o ottieni il massimo risultato sportivo ma ti metti nella condizione di andarci molto vicino", ha detto Malago' commentando il successo dei tedeschi ai mondiali brasiliani di calcio. "C'e' anche rabbia in qualcuno pero' bisogna essere obiettivi: hanno lavorato bene e sono gente seria. C'e' stato tutto un percorso che viene da lontano con anche risultati che su vari fronti erano molto negativi. Pero' lo si vede: vivai, squadra giovane, questa mostruosita' di 350 centri federali. Hanno seminato, aspettato e raccolto. Questa e' la politica e la strada da seguire".
Anche dal calcio tricolore, carente per quanto riguarda le infrastrutture: "Difficilmente una famiglia funziona se non c'e' una casa, una azienda che produce se non fa uno stabilimento, e una societa' sportiva se non ha uno stadio - ha rilevato il numero uno dello sport italiano -. Il problema e' che i tedeschi, a parte l'economia, hanno fatto tutto questo in anni in cui c'erano scorte nel granaio e noi invece siamo stati accecati da un altro tipo di politica sportiva". Eppure un miglioramento della situazione non e' impossibile. "Oggi e' fattibile - ha spiegato Malago' -, vedo l'operazione adesso di Fiorentina, Roma e Udinese, ma e' molto piu' complicato che fare questo a cavallo degli anni 90 e l'inizio degli anni 2000",