Altre 05/08/2013 19:11
Pallotta e il brand: "Perchè la scritta 'Roma' sul logo? In pochi sapevano cosa fosse l'acronimo 'AS'. Ho apprezzato la squadra a Kansas City"
La Roma sta provando ad entrare nell'elitè del calcio, non solo sul campo. Da quando la gestione è passata in mano americane, i giallorossi hanno fatto passi in avanti nella creazione di un brand mondialmente riconoscibile e riconosciuto. Questa estate è particolarmente importante anche per via del nuovo logo che, secondo James Pallotta, aiuterà il club ad assumere rilevanza internazionale. Il nuovo simbolo raffigura ancora la lupa romana con i gemelli Romolo e Remo ma presenta la scritta "Roma 1927" invece dell'acronimo 'ASR'.
1927 è stato aggiunto perchè è l'anno di fondazione della squadra mentre la sigla ASR è stata tolta perchè sta per "Associazione Sportiva Roma", che solo in pochi riescono ad associare fuori dall'Italia. "Non è semplicemente 'ok vogliamo cambiare il logo'. E' proprietà intellettuale. Quante squadre a Roma hanno la sigla ASR? La squadra di nuoto? Il team di equipaggio? E' ASR, noi non possediamo tutto ciò", ha spiegato Pallotta durante l'allenamento di venerdì.
"Costruendo il brand molta gente non sapeva cosa fosse 'AS'. Molti mi chiedevano: "Hei, come va l'AC Roma". E questo mi uccide più di ogni altra cosa".
Venerdì mattina, Corner Kicks ha ricevuto 21 mail dai rappresentanti di MyRoma, un'associazione di tifosi non felici per il cambio di logo. Rappresentanti di media italiani hanno riferito di aver ricevuto la stessa email. My Roma afferma che il logo genera confusione, fa sembrare che la città di Roma sia stata fondata nel 1927 piuttosto che nel 753 a.C.
Pallotta non è d'accordo: "Quante persone vivono a Roma? Quattro milioni, qualcosa del genere? Io ne prendo 21", ha detto con un sorriso. "Nessuno capisce cosa significa AS e, alla fine, è una squadra di calcio a Roma. Roma è piuttosto semplice, a tutte le età".
Sulla riconoscibilità della Roma negli Stati Uniti, il fatto che sia stato sviluppato un buon gioco durante la tournée ha aiutato, così come un altro elemento: "Michael Bradley", ha detto Pallotta, cresciuto nel North End di Boston la cui famiglia proviene da Roma e Bari. "Ma anche l'Electronic Arts FIFA. I miei ragazzi e i loro amici giocano al gioco, conoscono tutti i calciatori, i trasferimenti. Giocatori come Michael aiutano molto".
La Roma potrebbe sviluppare ulteriormente il loro rapporto con i fan americani continuando a viaggiare negli Stati Uniti. L'anno scorso, hanno giocato un amichevole contro il Liverpool al Fenway Park prima di visitare altre città in tutto il paese. Hanno anche annunciato una partnership con Disney e viaggiato al centro sportivo di Orlando lo scorso inverno per il richiamo della preparazione.
"Ho apprezzato molto la mia squadra a Kansas City. Park di Kansas City è incredibile. Questo è uno dei migliori impianti che ho visto con 20.000 persone nel paese", ha detto il numero uno giallorosso che vuole stabilire un rapporto più concreto con la MLS.
"Ho parlato con Garber mentre ero qui, perchè vorremmo mantenere un rapporto per l'intero campionato. Che cosa ne verrà fuori non lo so ma sono sicuro che vorrei fare qualcosa in più, soprattutto dopo aver visto l'All Star Game".
(boston.com)