Altre 19/08/2013 20:12
Conferenza stampa, DE SANCTIS: "L'obiettivo è tornare in Europa, a questa squadra non manca niente dal punto di vista tecnico e tattico. A mancare sono stati il gruppo e la mentalità. Garcia? Mi piace moltissimo" (AUDIO, FOTO e VIDEO)
ASCOLTA LE PAROLE DI MORGAN DE SANCTIS
Fortunatamente non ho bisogno di fare una lun ga introfuzione. De Sanctis ha una lunga storia qui in italia, siamo molto contenti che è qui con noi dentro e fuori dal campo. Benvenuto alla Roma.
Ecco le parole del portiere:
Obiettivi?
La Roma a questo punto della mia carriera è l'ennesima sfida forse l'ultima, se penso a un calcio competititvo come quello europeo e italiano, arrivo con entusiasmo e voglia di far bene. L'obiettivo è tornare in Europa per dare un profilo a una società così importante che merita quel palco.
La Roma dove si piazza nella griglia delle grandi?
La Juve è sopra tutti, il Napoli ha costruito un organico fortissimo che darà filo da torcere alle concorrenti. Io vedo la Roma competitiva. Ma la griglia di partenza è numerosa. Sulla carta siamo un pochino sotto, ma sono fiducioso. Ho conosciuto allenatore, compagni e tutto il contesto, e so che possiamo fare delle cose importanti. Ne avevo la convizione prima, l'ho ancora di più adesso perché ho conosciuto squadra e quello che la circonda. Non ci saranno mai mancanza di risultati per motivi tattici o tecnici, perché l'allenatore è forte e preparato. Sta a noi giocatori pensare prima all'interesse della squadra e non a quelli personali. Con qusti presupposti possiamo essere protagonisti.
Negli ultimi anni il ruolo del portiere è stato delicato, hai le caratteristiche giuste che sono mancate alla Roma in questi anni?
Sì, per fare bene il mio lavoro ne ho. Ma il discorso è di squadra, perché quello che fa la differenza è il contributo di tutta la squadra, dall'attaccante al portiere, per quanto riguarda il rendimento. Negli anni è mancata prima la squadra e poi il portiere. Ci sarà da lavorare come squadra in modo da trarne beneficio come singoli. - GUARDA IL VIDEO
Sei già un leader.
Credo molto nel valore emotivo di una squadra di calcio. Ormai sono 20 anni che gioco a calcio. Sono stato giovane, ora lo sono un po' meno, ma mi ha sempre fatto piacere avere a che fare con persone generose e che la pensano in modo costruttivo. E quest'anno ce ne sarà bisogno. Mi sono stati fatti discorsi che andavano anche oltre l'aspetto tecnico. Quando c'è da dire una parola in più va detta.
Quanto incide la dialettica di un portiere? Com'è la coppia Benatia-Castan?
Importante che il portiere comunichi con i compagni di squadra, è fondamentale. La squadra è forte, ha dei valori tecnici e tatici importantissimi, bisogna compattarsi e ottenere risultati che ci facciano guadagnare un posto importante in classifica.
Differenze tra Mazzarri e Garcia? Come ti sei lasciato col Napoli?
Mi piace molto il nostro allenatore, sul campo e fuori. La cosa più positiva è proprio lui. Differenze? Innanzitutto il modulo, ma spero che anche lui riesca a fare quello che ha fatto Mazzarri in Italia. In poche settimane ha avuto la voglia e la capacità di apprendere l'italiano per comuncare in modo chiaro con tutti, e questo ci aiuterà molto. Per quello che riguarda Napoli, io ho vissuto 4 anni meravigliosi, ho lasciato una società importante, l'ho lasciata perché avevo percepito dei messaggi neanche tanto nascosti in cui c'era una volontà di guardare al futuro nel mio ruolo e questo non poteva lasciarmi indifferenze. Alla mia età sportiva ho bisogno di sentirmi protagonista, e che tutto dipenda solo dal mio rendimento. Per questo ho chiesto di andarmene. All'inizio la società non era per niente contenta, ma alla fine si è risolto tutto perché questi 4 anni non potevano essere rovinati così. Adesso sono qui e sono felicissimo di essere qui, così come lo sono di aver fatto parte del Napoli. - GUARDA IL VIDEO
Col Verona Curva Sud chiusa, e anche la Nord sanzionata. Città razzista? Lo immaginava?
Il discorso è troppo generalizzato. Ma c'è ignoranza e maleducazione di alcune frange, e non succede soltanto a Roma. A Roma è successo più volte, le istituzioni hanno deciso per questa punizione. Speriamo che possa servire, lo dico per la tifoseria sana (la maggioranza), per evitare queste cose che rovinano la festa dello sport. Peccato esordire senza quella parte cos importante.
Si sente di essere arrivato in una squadra più debole?
Lo dirò a fine campionato, se il riferimento è quello al Napoli. Conto, cvontiamo di fare una grande stagione. Sulla carta la Juve ha dei valori tecnici superiori, con le altre ce la giochiamo. I conti però preferisco farli alla fine. - GUARDA IL VIDEO
Come va l'intesa con la difesa? Ha parlato con Andreazzoli? Che idea si è fatto della passata stagione?
Aurelio lo conosco perché abbiamo lavorato insieme a Udine, e lo stimo tantissimo soprattutto come uomo. L'ho ritrovato molto sereno. Della passata stagione ho parlato con molta gente, e il discorso che ho fatto prima è condizionato dai pensieri raccolti da queste conversazioni. A questa squadra non manca niente dal punto di vista tecnico e tattico. A mancare è stato il gruppo.
Con Francesco abbiamo parlato spesso, e siamo d'accordo sul fatto che questa deve essere una stagione importante. L'ho trovato deciso, convinto e entusiasta. Io so che sarà importante in campo e nello spogliatoio, come lo è sempre stato. Anche lui sa che ci vuole una squadra per fare una grande stagione. Si sta parlando tantissimo del suo contratto, e da 20 giorni è uscito qualcosa che non esiste. Lui è concentrato su quello che bisogna fare per essere grandi, e sono convinto che quest'anno possa fare una stagione migliore di quella passata. Sarà il nostro leader sia negli spogliatoi sia in campo.
I tifosi, importante ritrovare il feeling.
Abbiamo bisogno di inizare bene la stagione per riportarli dalla nostra parte, soprattutto dopo il 26 maggio, anche se io l0ho vissuta da fuori. I tifosi hanno bisogno di sentirsi dentro noi giocatori, perché noi li rappresentiamo sul campo. Quindi è fondamentale che quello che facciamo sia da subito positivo, noi dobbiamo andare incontro a loro. Io sono nuovo, quindi ho una serenità d'animo che non appartiene ai miei compagni, quelli che hanno giocato la finale con la Lazio. Ma bisogna che guardiamo tutti al futuro con positività e fiducia. Io mi prendo la responsabilità di prometterlo, e mercoledì all'Open Day cercheremo di farglielo capire. - GUARDA IL VIDEO
Da progetto giovani a certezze: è mancata solo la mentalità, o lei porta altre cose da Napoli che finora sono mancate?
Solo la mentalità. La rosa è forte, l'allenatore è bravo. Quello che manca è essere squadra, difendere e attaccare in 11. E' questo che bisogna avere bene in testa. Forse il progetto poteva sembrare troppo ambizioso, ma ci sono giocatori funzionali alla crexcita dei ragazzi quindi non era utopia.
Si dice che la coppia di centrali sia un po' lenta, macchinosa e troppo fallosa. Vero? Cosa pensi di Jedvaj?
Castan, Burdisso, Benati, Jedvaj, Balzaretti, Maicon... tutti i difensori hanno le potenzionalità per fare benissimo nella Roma e in serie A. La velocità... dipende dallo spazio che devono difendere. Non è bastata neanche quella di Marcos. E se pensi che avevi lui ma avevi la peggior difesa del campionato.. perché? Perché manca la squadra. In tutte le amichevoli abbiamo subito gol, e mi da tremendamente fastidio. Jedvaj? mi piace, spero che potrà dare il suio contributo in un contesto che funziona.
Oltre alla Roma chi ti ha cercato? Perché hai scelto la Roma? Un commento alle parole di Osvaldo su stampa e tifosi?
La Roma è stata la squadra che in virtù del meccanismo che esisteva a Napoli, cioè di una voglia di innescare un certo ricambio, è stata la squadra che mi ha convinto che questo cambiamento dovessi prenderlo di petto io, perché è una società importante che mi farà tohliere grandi soddisfazioni e di chiudere bene la carriera Europea. Per quello che riguarda Daniel, condivido il discorso, perché è difficile giocare in italia e avere a che fare con tifosi innamroati, appassionati, attentissimi alle vicende dei giocatori dentro e fuori dal campo. Ma Osvaldo si riferiva a delle minoranze, che per farsi ascoltare hanno bisogno di fare più rumore. Quando ha la possibilità di giocare in piazze come Napoli e Roma, la presione mediatica e dei tifosi esiste, ma esiste il rovescio della medaglia.