E la LeadDog Marketing ha confermato di aver seguito lo sviluppo del nuovo brand della AS Roma. 

Pam Harris è un'esperta di marketing ben nota al management della Roma. Infatti, fino al 2000 ha lavorato nel marketing dei NY Knicks che ha lasciato per aprire una sua società di consulenza, la Skilo Brand, insieme proprio a Mark Pannes. Successivamente, dal 2006 al 2009 ha lavorato per la SCP Worldwide fondata dal proprietario del Real Salt Lake Dave Checketts, dove ha avuto l'incarico di CEO per il Real Madrid North America, società costituita ad hoc per sviluppare il business delle merengues negli USA attraverso ogni piattaforma, seguendo anche le academies. Si è inoltre occupata di molti deal milionari con il COMNEBOL (la confederazione sudamericana) e l'ESPN.

Con la Lead Dog Marketing, come scritto sul suo il profilo LinkedIn, Pam Harris si sta occupando di costruire una strategia per il brand di una squadra di Serie A, e "misteriosamente" da alcuni mesi la sua attenzione è focalizzata sulla AS Roma (anche su Facebook). A ciò si aggiungano i suoi contatti "virtuali" con un vasto numero di manager legati alla Roma, oltre a Pannes e Barror: dall'uomo che ha costruito il modello di ticketing su cui la Roma ha notevolmente incrementato le vendite, Eric Solem, al Direttore Commerciale Christoph Winterling, tra i protagonisti dei risultati fuori dal campo in termini di numeri anche attraverso partnership di prestigio come quella con la Volkswagen, e poi tutti gli altri della Raptor e della AS Roma.

Il nuovo logo ha però suscitato non poche critiche a Roma, con tanto di striscioni nel derby di finale di Coppa Italia giocato ieri all'Olimpico. Critiche che - a quanto si vociefera negli ambienti romani - avrebbero molto deluso il presidente Pallotta. E già si parla di una possibile revisione del logo a cura del designer Piero Gratton, che oltre trent'anni fa fu il realizzatore del logo col lupetto stilizzato vouluto dall'allo0ra presidente della AS Roma Anzalone. Per ora sono solo rumors da radio, ma chissà che non si ripeta proprio la situazione vissuta a Portland?

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