Altre 15/04/2013 18:37

I nuovi ultras

Gli ultras non amano il confronto con il mondo esterno. Non vogliono essere capiti. Agli ultras piace lo scontro con gli altri ultras e con la polizia. Se tu gli chiedi: “Ma se l’obiettivo è darvele di santa ragione perchè dovete farlo vicino allo stadio?”, la risposta è chiara: “Se ci menavano in un bosco, non ne parlava nessuno. Ecco avremmo fatto la forza del cazzo”. E poi ancora: ”Gli incidenti del derby hanno fatto il giro d’Europa! Bloccare il lungotevere, da risalto. I giornali ne parlano, la curva acquista lustro”.

Sono fatti così gli ultras. Lunedì scorso in 200 si sono fronteggiati a più riprese nella zona dello stadio Olimpico. La polizia ha cercato di contenere ma il giorno dopo la reazione del Pecoraro è stata durissima: ”Mai più derby di sera”. Tutta colpa dell’orario della partita? Assolutamente no. Gli scontri infatti prima di Roma-Lazio sono avvenuti tra le 17 e le 19. E che l’orario della partita non sia un deterrente lo dimostra quanto accaduto ieri a Torino, prima della sfida tra i granata e la Roma. Altri incidenti e sempre di giorno. Una recrudescenza quella della violenza da stadio che non va sottovaluta.

In questi anni in Italia la situazione è molto migliorata, il fenomeno sembrava quasi in via d’estinzione, a parte qualche rara eccezione. Nell’ultimo periodo però arrivano segnali preoccupanti. L’aggressione ai tifosi del Tottenham è stato forse un campanello d’allarme sottovaluto. L’impressione è che le curve si siano riorganizzate con equilibri diversi che sfuggono all’attività di intelligence delle forze dell’ordine. Con una novità rispetto al passato: l’aggressione alle persone normali, non ultras. Mentre non fa più notizia, almeno a Roma, l’utilizzo dei coltelli, una “moda” molto capitolina. Sono i nuovi ultras 2.0 molto diversi da quelli “vecchia maniera” e per questo più difficili da comprendere e di conseguenza da arginare.