Altre 27/03/2013 19:33

Totti, 20 anni in A. Da Buffon a Venditti: "La tua è una storia infinita"

Il legame tra i due, d'altronde, è di lunga data. «Abbiamo cominciato insieme all'Under 15, abbiamo vissuto anni splendidi in Nazionale e continuiamo a incrociarci da avversari sui campi di A, dove spesso (10 volte per la precisione, tante quanti i gol che mi hai fatto) da campione quale sei ti sei dimenticato dell'amicizia - ha ricordato Buffon - Noi due siamo una generazione fortunata: è vero che dopo i 30 anni ogni stagione ne vale sette, però tu sembri tornare indietro nel tempo invece di invecchiare».

Ecco perchè uno come Antonello Venditti, storica 'vocè musicale del tifo giallorosso, non ha ancora in mente una canzone sul talento di Porta Metronia. «Sinceramente non gliela auguro. Le canzoni solitamente si dedicano a chi non c'è più o a qualche campione che ha smesso, e quindi lunga vita al capitano a cui auguro con tutto il cuore di battere tutti i record, anche quello di Piola - le parole del cantautore - E se non ci riuscirà poco importa, Francesco è ormai nella storia del calcio, è già leggenda e a pochi campioni è successo di riuscirci prima di aver smesso di giocare. Gli auguro ogni bene, soprattutto spero che non si faccia male».

La mente corre subito al fallo di Richard Vanigli che costò a un lungo stop, mettendo a repentaglio anche la partecipazione al Mondiale tedesco poi vinto nel 2006. «È vero, avrei potuto rovinare la sua carriera ma soprattutto lui avrebbe potuto rovinare la mia - ha ricordato a distanza di 7 anni dal brutto tackle il 41enne forlivese, oggi della squadra della sua à - Francesco dopo quell'episodio nei miei confronti si comportò da uomo. Avrebbe potuto darmi del 'macellaiò e invece ha capito, ha pensato di più al futuro, e vederlo tornare a giocare per me è stato come rinascere. Rimarrà nella storia e con l'entusiasmo che si ritrova sono convinto possa togliersi altre grandi soddisfazioni».

Una in particolare vorrebbe potergli regalare il presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Se potessi gli consegnerei un Pallone d'Oro alla carriera. Per la bravura, la generosità e l'umiltà, qualità che si possono trovare solo nei grandissimi come Francesco - ha sottolineato il numero uno dello sport italiano e tifoso della Roma - È il mio gladiatore. Un campione a tutto tondo, un fuoriclasse in campo e fuori. In un mondo sempre più globalizzato e sportivamente mutabile incarna il simbolo della fedeltà».

(ansa)