Altre 20/02/2013 17:58
Totti, contro la Juve il gol numero 50 da fuori area in Serie A
Il primo dalla distanza è datato 26 novembre 95, Roma-Bari 2-1. Un delizioso tocco sotto a eludere il portiere Fontana in uscita. Un cucchiaino, un assaggio di quello che sarebbe stato il marchio di fabbrica di casa Totti. Il secondo arriva lanno successivo, stagione 96-97: Atalanta-Roma 0-4, una parabola direttamente da calcio di punizione imprendibile per lestremo difensore bergamasco, Pinato.
Unaltra giocata da ricordare lottava è del 1998: è il derby dandata del torneo 98-99, il risultato in bilico: 3-2 per la Lazio. Delvecchio tocca una palla al limite dellarea, si avventa Totti che, con un piattone sporco, spiazza Marchegiani e deposita la sfera dentro: 3-3, è il suo primo timbro nel derby, utile per evitare la quinta sconfitta consecutiva con la Lazio. Non bellissimo nel gesto tecnico, ma pesante come un macigno, tanto da far esultare in tribuna il presidente Sensi.
Il 10 marzo 2002 allOlimpico si gioca un altro Lazio-Roma. I giallorossi di Capello sono i campioni dItalia in carica, i biancocelesti non godono di ottima salute dopo il cambio del tecnico: da Zoff a Zaccheroni. È la serata di Montella, autore di quattro sigilli nello stesso incontro, una roba mai vista in una stracittadina. Manca un tocco dautore, però, per compiere lopera: ci pensa Totti che, dal limite, disegna un pallonetto imprendibile per Peruzzi. È il 5-1 (quattordicesimo della collezione fuori area), goduria pura per i romanisti. Di simile fattura è il numero diciannove: altro tocco vellutato da fuori area, defilato sulla destra, per il 2-0 ai danni dellEmpoli. Il ventitreesimo, siglato durante Roma-Inter, non è solo bello una punizione potente, a giro, sotto lincrocio dei pali , ma anche significativo: è la sua centesima marcatura in campionato.
Il ventisettesimo della serie è un altro capolavoro: stadio San Siro, Inter-Roma, 26 ottobre 2005. A Milano la Roma non vince da anni, 11 per lesattezza. Serve un qualcosa di unico per riuscire nellimpresa di portare via i 3 punti. Detto, fatto. Il 10 decide di fare tutto da solo: prende palla a centrocampo, si invola, supera qualche avversario, arriva a ridosso dellarea di rigore e da lì lascia partire un cucchiaio perfetto, niente da fare per Julio Cesar.
Tanti altri ce ne sono, tanti altri meritevoli di menzione: punizioni (18 vincenti), stoccate di destro o sinistro, di prima o di seconda intenzione, e tutto il campionario possibile di un atleta straordinario. Nel conteggio complessivo non sono compresi i gol che, nello sviluppo dellazione, vedono Francesco con almeno un piede dentro larea di rigore, anche nellesecuzione del tiro.
Con la Juventus, è storia recente, ha fatto 50: un bolide a 113 chilometri orari, impossibile da raggiungere pure per Buffon, il miglior portiere del mondo.
(asroma.it)
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