Signor Durante, gira voce di un gruppo di lavoro al fianco di Qaddumi, all’interno del quale ci sarebbe anche lei. Corrisponde questo a verità?

“Assolutamente no! Non so nulla di tutto questo, sono in Brasile. Ho conosciuto 10 anni fa Qaddumi, questo si, ma da allora non l’ho più visto ne sentito. Il nostro incontro, però, durò circa mezz’ora: mi fu presentato da un amico, per motivi tra l’altro affatto inerenti al mondo del calcio. Riguardo a presunti legami con Moncalvo e Padovano rispondo smentendo categoricamente: non li conosco personalmente. Ripeto, sono in Brasile da più di un mese, e di questa vicenda davvero non ne so nulla.”

Sa dirci qualcosa in più sul suo incontro con Qaddumi?

“Avevamo degli amici in comune, che tra l’altro mi dissero che avesse avuto una grossa eredità, che per essere tradotta in liquidità per motivi di veti e burocrazia avrebbe necessitato di decenni. Sono passato più di dieci anni dal nostro incontro, e mi auguro per lui e per la Roma che questa liquidità sia arrivata.”

Ci sono dubbi attorno all’immagine di Adnan Adel Aref Qaddumi: è effettivamente uno sceicco?

“Non so, non saprei come rispondere, l’ho incontrato per mezz’ora tra l’altro anche più di dieci anni fa!“