Altre 28/01/2013 14:02

Conferenza stampa, SABATINI: "Mai pentito di aver preso Zeman. L'idea di cambiare tecnico è remota, ma esiste. Alcuni giocatori vanno recuperati". TOROSIDIS: "Lavorerò per portare la Roma al livello che gli spetta" (AUDIO, VIDEO e FOTO)

GUARDA TUTTI I VIDEO



Alle 13 si è svolta a Trigoria la conferenza stampa con cui l'As Roma ha presentato alla stampa Torosidis, l'esterno difensivo ex Olympiacos. Al centro sportivo 'Fulvio Bernardini' il numero 35 giallorosso, ieri all'esordio con la maglia giallorossa, è stato introdotto dal ds Walter Sabatini.

Questa l'introduzione del ds Sabatini:

"Lo abbiamo preso prevalentemente per le nostre defaillance. Ci sono calcatori da cui ci aspettavamo un recupero pronto, in riferimento a Dodò, e in buona condizione,  riguardo Balzaretti. Abbiamo completato il reparto e lo abbiamo fatto in maneira selettiva, non ci serviva e non ci sarebbe servito uno specifico terzino sinistro, ma un calciatore che avesse saputo supplire a entrambi i ruoli. Lui lo sa fare molto E' un ragazzo esperto, si è costruito una lunga storia in Grecia, nella squadra più rappresentiativa, con circa 300 partite in campionato condite da presenze in Europa League, Champions e Nazionale. Lo ringrazio di aver scelto la Roma, in un momento in cui avrebbe potuto fare altre scelte. Ha accettato la Roma, che gli è sembrata migliore per lui, per la sua famiglia e per quello che la Roma avrebbe potuto offrirgli. Ho un ricordo lontano di lui, doloroso per me: l'ho incontrato con l'Olympiacos contro la Lazio e vinsero 2-1, buttandoci fuori dal girone. E lui fece una partita rilevante, che mi sono ricordato"

Questo l'intervento INTEGRALE di Torosidis: - ASCOLTA L'AUDIO

 

 

Come giudica la sua prova di ieri e quella della squadra in generale?

Non è il momento di giudicare, è già abbastanza presto. Io posso iniziare facendola mia autocritica, facendo il mio lavoro e sperando che l'allenatore mi dia possibilità per mettere in pratica le mie qualità. Dopo potremo giudicare

L'atmosfera della squadra può giudicarla?

Mi hanno accolto benissimo, l'ambiente mi ha abbracciato come se fossi da anni in questa squadra. Ci sono ragazzi di qualità come Totti e De Rossi, ma non vorrei dimenticare gli altri. Un gruppo che è stato positivo per atmosfera

I margini di miglioramento?

Devo lavorare di più a livello personale, dovrà inserirmi a livello di squadra

Questa Roma è la squadra più forte nella quale hai giocato?

Non posso fare molte differenze, giocavo in un grande club nel mio parese ma ora ho fatto un grande passo scegliendo un club di livello internazionale. Sono contento della mia scelta e di trovarmi in un club con possibilità enormi a livello internazionale

Perchè la Roma è all'ottavo posto in classifica, secondo lei?

Non posso giudicare, non ho avuto modo di vedere le altre partite della Roma. La squadra, almeno per il talento che ho visto e per il gruppo che ho trovato intorno, non dovrebbe essere a questo livello. Lavorerò sempre per portare la Roma al livello che gli spetta.

Sarebbe una delusione per te non giocare le coppe l'anno prossimo? Perchè il numero 35?

Alla Roma spetta la Champions, non l'Europa League. Sono abiutato a lavorare sotto pressione per raggiungere traguardi importanti, lo stesso vorrei fare qui a Roma. So che la sqaudra non è messa bene nell'ultimo periodo, ma farò di tutto per portarla al livello che gli spetta. Il mio numero? Una scelta casuale. Iniziai a giocare allo Skoda Xanthi con questo numero, che mi ha portato fortuna

Sei stato avvicinato alla Roma tante volte. Questa volta cosa è cambiato?

Più che altro non è stata una scelta personale. Sono stato vicino in passato per scelta della società. Sono contento di essere arrivato. Nel mio paese abbiamo un detto: "meglio tardi che mai"

Tachtsidis, hai parlato con lui? Ti ha spiegato come è difficile giocare con i fischi? Ti preoccupa questo aspetto?



 Sono stato abituato a gioocare in un gruppo sempre sotto pressione, come quello dell'Olympiacos. Accetto le critiche, ben vengano. Mi fanno bene lo stesso, come gli applausi. E spero di far arrivare più applausi

Ti aspettavi una situazione ambientale così difficile?

Il gruppo è importante e più si mira in alto più le pretese dei tifosi sono naturali. Ripeto, mi aspetto le critiche e la pressione, e ripeto a tutti di aspettare il mio lavoro, per far arrivare la Roma in alto in classifica, sperando che arrivino anche i punti e le vittorie

Momento delicato per la squadra, ma anche per l'allenatore. Il tuo primo impatto con Zeman? Cosa ti ha chiesto ieri al tuo ingresso?

Mi ha accolto benissimo. Ieri l'unica cosa che mi ha chiesto, perchè non ha avuto modo di inserirmi negli schemi della squadra, era di attaccare più che potevo, senza dimenticarmi di difendere. La Roma è una squadra che deve giocare all'attacco. Conosco l'allenatore, spero di inserirmi al più presto nei suoi schemi

Dall'estero il campionato italiano conserva il suo fascino? Cosa ti a portato a scegliere Roma e non Londra, visto che eri vicino all'accordo con il Fulham?

Il campionato italiano è uno dei 3-4 campionati più importanti al mondo, offre spettacolo quindi è normale che sia onorato di vestire la maglia della Roma e giocare qui in Italia. Paragonando le offerte, non potevo far altro che scegliere la Roma, per la storia e l’importanza a livello mondiale



Un giudizio sugli allenamenti del mister



E' ovvio che non posso sbilanciarmi più di tanto, ogni allenatore ha la sua filosofia. Zeman insiste molto sulla resistenza e sul gioco offensivo, per quello che ho visto. E' giusto che sia così, il caclio è un gioco che deve offrire spettacolo. E’ un lavoro che mi offrirà gli spunti per migliorare anche a livello personale



Dove ti trovi meglio a giocare? La filosofia di mister Zeman, alcuni tuoi colleghi hanno avuto problemi con la fase difensiva. La cosa ti preoccupa?

Il mio ruolo è terzno destro, ma non significa che non mi posso adattare in altri ruolo. Dove l'allenatore mi riterrà utile, mi adeguerò alle sue idee. Non posso giudicare quello che vedono i miei compagni. Per quello che ho visto io, ieri abbiamo giocato all'attacco come sempre e siamo stati sfortunati in due episodi. La Roma gioca all'attacco e mi piace, spero che possiamo migliorare, restando più coperti e facendo arrivare più risultati

Calcisticamente Roma ha molte analogie con Atene, per il derby molto sentito e il calore delle tifosierie. Questo ti avvanteggerà? Leandro Greco, tuo ex compagno di squadra, ti ha descritto come vanno le cose qui?

Gli ambienti sono caldi sia a Roma che ad Atene, e questo mi fa piacere. Parto privilegiato sotto questo aspetto. Le grandi squadre nascono da grandi aspettative. Le accetterò anche qui, come le ho accettato anche all'Olympiacos per 6 anni. L'ambiente si aspettava grandi cose da me e spesso mi metteva in difficoltà. Ma questo significa che il club è importante. Lavorerò per portare la Roma in alto come ho fatto al mio precedente club

 

Torosidis lascia la sala stampa e il ds Walter Sabatini si sofferma per rispondere alle domande dei cronisti. Questo l'intervento INTEGRALE del direttore sportivo:

In queste ore sono successe un sacco di cose. Le parole di Zeman, le risposte della dirigenze e una squadra molto disorganizzata ieri a Bologna. Si sta consumando un finale di rapporto?

Non lo stiamo consumando, lo stiamo vivendo. Ci sono molte cose che andrebbero rivisitate. Il livello della partita è stato questo per via di una preambolo, fatto di altre cose. C'è stata semplicemente un'osservazione fatta dal mister e un'uleriore osservazione fatta dal dg, che mi sembra rientri nel gioco delle parti. E' normale che uno dica una cosa e un altro educatamente ne risponda un'altra. Non è successo nulla. La partita è stata bruttina, ma stiamo celebrando funerali ripetuti per risultati che non li dovrebbero prevedere. Non dico che siamo contenti dei risultati, ma nelle ultime quattro partita ne abbiamo vinte due e pareggiate due. Non siamo in uno scivolo che ci porta giù a 300 all'ora. Ci interroghiamo sulle nostre possibilità reali e metteremo appunto le nostre strategie. GUARDA IL VIDEO

Zeman è a rischio?

Zeman è l'allenatore che ha scelto la Roma, e lo ha scelto in maniera euforica, pensando che avrebbe fatto prevalere nei una voglia di fare un calcio propositivo, arrogante, prepotent, che avesse voluto comunquesempre schiacciare l'avversario. In questo ci è riuscito, era una nostra esigenza perchè crediamo che il nostro pubblico merita un calcio di questo genere. Qualora facessimo dei correttivi, li faremo sempre da quella parte. Zeman ha centrato questo obiettivo, la squadra ha il miglior attacco della Serie A (a meno che gli ultimi risultati non abbiano spostato i numeri). Il che non racconta di una squadra formidabile, ma che la squadra una cosa la sa fare. Zeman, con il suo coraggio, ha intuito le potenzialità di giocatori che potevano essere migliorati (Lamela e non solo) e di giocatori che potevano essere lanciati. Un bel tratto del suo lavoro è stato apprezzato da tutti noi, spero anche dai calciatori. Si arriva però alla situazione odierna, di una poca soddisfazione rispetto ai risultati. Ci fermeremo un po' per interrogarci sui motivi che ci hanno portato a fare cose non congrue. Oppure abbiamo sbagliato qualcosa nel comporre l'organico. E' una fase di studio che contempla anche l'idea di cambiare allenatore. Molto marginalmente, perchè ha fatto bene nonostante tutto e ne siamo contenti. Non siamo per niente condizionati dalle dichiarazioni fatte sabato, che sono state presentate come un attacco alla dirigenza. Non ci siamo sentiti attaccati, lui ha citato l'assenza di un regolamento, ma penso sia una cosa detta così e che non ci fosse un secondo fine. Non mi sono sentito sfiorato da queste parole, ho rilevato questioni giuste e meno giuste. La questione del regolamento è un po' pigra: il regolamento esiste, è un regolamento generale che tutte le squadre hanno. Stiamo pensando di farlo, ma vorremmo fare un regolamento definitivo per il calciatore della Roma. Quando io penso a un regolamento futuribile, che accoglie le richieste di una società che sta cercando di fare tante cose, attiva e con obiettivi prestabiliti, i calciatori ne dovranno rispondere. Non alle vecchie regole che girano ancora nelle società. Quando si è parlato di indisciplina, io devo promettere che il gruppo di ragazzi che abbiamo non può essere attaccato come un gruppo 'non in gamba'. Sono ragazzi educati e fortissimi, dal punto di vista dei comportamenti. Sono 25, qualche esuberanza c'è, ci mancherebbe, ma sono persone serie. Loro sono tutti presi dal lavoro che fanno, con le loro piccole debolezze. Ce le abbiamo tutti

Non pensa che dall'inizio della stagione si siano accumulati tanti problemi, e che alla fine di ogni episodio di questa saga siano state sempre accampate scuse? E' il momento di una presa di responsabilità?

Per mia tendenza personale, ma che potrei estendere agli altri dirigenti, sappiamo di dover prendere le responsabilità E sappiamo anche quando prenderle in maniera definitiva. Ma abbiamo notato cose che sono state poste in maniera sbagliata. Una cosa che mi ha infastidito è arrivare a fine settimana con il 'sofisma' di fine settimana.Ogni volta che devo presentare una partita, devo constatare dolorosamente che non si parla mai di calcio. Non siete voi i responsabili, ma alcuni argomenti dovrebbero essere trattati per quello che sono. E quindi viene fuori la disciplina, che per esempio è appannaggio dell'allenatore. Lui lo sa bene, la scoietà vigila sui comportamenti ma la disciplina spicciola è una prerogativa dell'allenatore, con la società che appoggerebbe ogni sua sanzione. Il sabato si arriva per parlare di una partita, e poi si parla del regolamento, o della fuga d'amore di un giocatore. Difficilmente qui ho sentito parlare di calcio. Anche i giocatori il giorno dopo così vedrebbero che in realtà c'è una partita di calcio, non un argomento collaterale.

Responsabilità nostra o dell'allenatore?

Dell'allenatore, con la vostra partecipazione. Non voglio dire che è colpa della stampa, voi fate il vsotro mestiere, l'idea non mi sfiora. Ma mi piacerebbe centare gli argomenti sulle partite da giocare

Quella fase di studio dura fino a venerdì?

La riflessione andrà oltre venerdì, è obbligatoria in questo ambiente. Se la domanda tende a dire che dopo venerdì ci sarà un nuovo allenatore, non ti voglio rispondere. Siamo in fase di riflessione, che faremo anche con il mister GUARDA IL VIDEO

L'errore più grande nell'aver riportato Zeman alla Roma? L'errore più grande che voi pensate di aver commesso?

Non l'ho ritenuto l'errore più grande, Zeman ci ha portato tantissimo e ci ha dato cose che saranno godute da questa società. L'idea di calcio offensivo, il fatto di aver l'attacco migliore della Serie A... sono cose che ci lascia, o ci lascerebbe, spero che sia lui a produrre numeri ancora migliori. Il fatto di aver messo in campo un ragazzino di 18 anni, che nessun altro allenatore avrebbe portato in panchina, è un grande vantaggio che non mi farà mai rammaricare di aver preso Zeman. Ora Zeman dovrà essere straordinariamente bravo a coagulare altre cose attorno a quelle importanti che ha già fatto

Ha parlato di un tipo di calcio che i tifosi meritano. Personalmente ritengo che il calcio più bello è stato a Firenze. Anche per lei è così? 

Quella partita l'ho vissuta molto bene, come voi. La squadra in quella circostanza ha reclutato altre qualità, che a volte erano mancate. Ha avuto la ferocia e la voglia di vincere, con strumenti e strategie diverse. Bellissima partita, ma non più bella di quella con il Milan

Forse quella partita ha dimostrato che alla squadra non manca la concentrazione

Da un punto di vista emozionale è valsa di pià. Ce la siamo giocata in maniera epica, è stata una battaglia portata fino in fondo. Zeman ha dimostrato che può fare tante cose nel calcio. Non ho dubbi che possa farne altre, e' una scelta che attiene a lui e la rispettiamo

In questa riflessione attorno all'allenatore, state sondando altre possibilità per allenatori con idee consone o meno? Lei ha un contratto in scadenza a giugno: sarà la proprietà a decidere del suo futuro oppure sarà lei ad assumersi le sue responsabilità?

Questa proprietà, come sapete anche voi, sa quello che fa. Perchè mi ha trasferito il suo pensiero e i suoi progetti, che arrivano dallo stadio a costruire cose inimmaginabili fino a tempo fa. Ci sono molte persone in movmento negli ultimi mesi. Qualora la società volesse continuare il rapporto con me, accetterò solo se saprò di aver fatto il massimo e di aver fatto bene. Spesso le cose non coincidono, e bisogna che coincidano. Aver lavorato indolentemente mi metterebbe inseria difficoltà. Ma aver lavorato al massimo senza ottenere i risultati, che sono anche del direttore sportivo, dovrei pensarci. Candidature? Non le stiamo vagliando. Poi si vagliano tutti i giorni, ai miei collaboratori li chiedo. Non per sostituire Zeman, ma per un dovere professionale. Appena vedo una squadra vincere tre partite, vedo se l'allenatore le vince in modo spettacolare o è fortunato. Ci si guarda sempre intorno. GUARDA IL VIDEO

Se invece voi decideste che Zeman merita la conferma, in questo clima di incertezza questo non potrebbe peggiorare la situazione?

Tra i problemi di questa annata c'è l'incancrenirsi di alcuni rapporti, che da parte di Zeman non sono sentiti come cancerogeni, ma dall'altra parte si e si crea un po' di confusione. Alcuni giocatori dovranno essere recuperati al meglio alla causa. Non è un imposizione che posso fare al mister, una richiesta di Zeman è la totale autonomia. Ci dovrà essere una normalizzazione dei rapporti con tutti. La squadra dovrà essere più forte, motivata e unita attorno a un progetto tecnico

E se questa fase portasse all'altra soluzione, sceglierete una soluzione tampone? Li aveva pensato a Pioli, classico allenatore normale. Che la Roma abbia bisogno di un allenatore normale?

La Roma ha bisogno di un allenatore normale, ma che abbia carisma e la capacità di costruire qualcosa di importante. La valuteremo più avanti tenendo presente questa indicazione

Cosa influenza le vostre valutazioni, visto che l'aspetto sportivo non sembra centrale? Avrà un peso l'opinione  della squadra?

Non ho mai ascoltato un parere di un giocatore sull'allenatore. E' una cosa tragica, un dirigente non si deve consultare con la squadra, altrimenti ci sarebbe la dittatura dello spogliatoio. Un dirigente si può limitare a osservare le reazioni, consultarsi per scegliere l'allenatore è un errore da non fare. E io non l'ho mai fatto. Cosa influenzerà le nostre valutazioni. Guarda, senza fare tanta poesia, sennò mi prendono in giro in tutta Italia, ma per esempio fu quasi decisivo il pianto di Zeman a Genova, quando conquisto la A con il Pescara. Notammo questa commozione che ci aveva presi. Pensavamo "Forse è arrivata l'età dell'emozione per Zeman ,cerchiamo di coglierla". Fu casuale questa cosa, per la verità. Alla stessa maniera, ti dico che basterebbe meno in questi giorni, magari vedere relazionarsi l'allenatore in una certa maniera, vedere con quale intensità ci sarà nell'allenamento di domani. Basta poco per sospendere o cambiare una decisione. Siamo in attesa di capire, anche parlando col mister. Noi vogliamo uscire da questo limbo, una squadra che non è. Noi vogliamo essere una squadra, che sia squadra tutte le domeniche. Magari anche perdendo, ma dobbiamo essere sempre una squadra e ieri siamo stati molto poco squadra. Nelle altre partite come squadra mi è sembrata all'altezza della situazione

Quando parletete?

Oggi a dire la verità non ci siamo incrociati, sono uscito per vedere l'allenamento e sono rientrato per il freddo

Sembra che parli di Zeman già al passato. Riconosce una responsabilità alla società per non aver dato una squadra congeniale al tecnic? La squadra ha seguito fin da subito l'allenatore o ci sono stati problemi?

La Roma ha dato a Zeman quello di cui aveva bisogno. Tutte le scelte sono state concertate. Fatto salvo questo ragazzo, Torosidis, del quale Zeman era informato. Gli ho detto che non prendevo il suo ideale di terzino perchè ci serviva un ragazzo affidabile. Non potevo prendere un giocatore esotico, ho voluto fare un'operazione rassicurante, lui ha capito la mia istanza e l'ha accettata. Abbiamo sempre fatto tutto insieme, anche con soddisfazione. Lui ha potuto controllare i giocatori che stavamo prendendo e li ha avallati con grande soddisfazione. Non ci saranno mai frizioni su questo punto di vista. E anzi, devo riconoscere che Zeman è stato molto celebrativo per la squadra in sala stampa, e lo ringrazio. Zeman è stato sempre molto generoso con il gruppo, lo definisce competitivo e non cessa di farlo nemmeno adesso. Non ci potrà essere nessuno scontro sotto questo punto di vista

Lo scorso anno per Luis Enrique la parola "esonero" era un tabù. Ora per Zeman, con molto equilibrio, viene considerata

La parola 'esonero' in questa circostanza non è stata usata. Non da noi, siete stati voi a usarla, anche per Luis Enrique. Quella era un'esperienza diversa, bisogna contestualizzare

Voi vi parlate? Le tre anime della Roma comunicano tra loro? Non ha nominato la parola 'esonero', ma ha parlato di 'rapporti incancreniti', dalla parte di alcuni giocatori. Non pensa che Zeman venga delegittimato dopo questa conferenza, indipendentemente dalla sua sceltà? Lui dice che i giocatori fanno quello che vogliono, per la società non è così. Che tipo di credibilità rimane?

Lui non dice che i giocatori fanno quello che vogliono. La disciplina dipende dall'allenatore. L'allenatore non può dire che i calciatori fanno quello che vogliono, in questo caso la società protegge l'allenatore. La realtà è che i giocatori fanno quello che l'allenatore gli chiede. A volte bene, a volte no. Delegittimato? Assolutamente no. Voi parlate di 'squadra contestata' e 'Zeman al capolinea'. Io non mi posso sotrarre, sapevo di dover rispondere a delle domande. Non sono qui per dire che Zeman è esonerato. Pensiamo di rimettere a posto le cose, significa anche passare a uno 'Zeman 2', come si fa con i governi

Dire di ragionare per il futuro non è come venire qui e dire che mister Zeman è l'allenatore della Roma, l'attegiamento che avete avuto lo scorso anno. Questo sostegno tiepido non lo delegittima comunque

Dispiace che tu dica chè un modo tiepido, per me è un modo chiaro. Ci sono cose che vanno corrette e siamo in tempo per farle. Dobbiamo migliorare le cose, non si è coagulata un'idea di calcio nella squadra e dobbiamo risolvere. Ma non sto esonerando Zeman, non l'ho mai detto. Siamo in un momento di studio, ci sono molte decisioni che si possono prendere. Siamo costretti a interrogarci. Casomai l'allenatore prenderebbe più forza. Quando tutti si prenderanno responsabilità ci sarà uno 'Zeman 2', prenderetelo come uno spartiacque e abbiamo rimpastato di governo. Noi a Zeman gli dobbiamo già un esordio che non è di quelli transitori, che ha prodotto risultati tecnici straordinari,gli dobbiamo il miglioramento di alcuni giocatori, gli dobbiamo un sacco di cose. non è una dichiarazione di sfiducia, ma di grande fiducia. Gli dobbiamo il miglior attacco della Serie A. Sono cose che pensavamo di ottenere da lui. Ma gli dobbiamo anche un cammino sbilenco della squadra e dobbiamo capire se ci sono margini per correggerlo

Se Zeman andasse via sarebbe il secondo errore della dirigenza in meno di un anno e mezzo. Questo calcio sarebbe ancora attuabile in futuro?

Ci interroghiamo sempre su questa cosa. E' ridicolo che Roma produca un effetto soporifero e Milano e Torino esaltino i sensi. Ho in bacheca più di una dichiarazione di gente che soffre, corre e ride. A vote Trigoria procude l'effetto contrario, una sorta di situazione extrasensoriale, dobbiamo lavorarci molto e non ci vorrà poco. Ma mi rispondo anche: un percorso è fatto di tante scelte, alcune giuste e altre meno giuste. Dobbiamo restare in piedi, non abbandonando le persone ma peggio sarebbe non prendere decisioni. Anche e soprattutto quelle che riguardano noi stessi

Prima di Zeman sono stati contattati Montella, Villas Boas, Bielsa, Rodgers, sono usciti i nomi di Pellegrini, Petkovice e Guardiola.  A distanza di 5 mesi, può dire di aver fatto un errore a scegliere Zeman?

No, quei nomi che evochi alcuni sono veri, alcuni falsi, alcuni avvicinabili e altri meno. Non è che quando si sceglie un allenatore si danno le chiavi di casa al primo a cui si telefona. Sono cose normali, si parla, si cerca di capire. Qualsiasi cosa succeda, non mi sono mai pentito di aver preso Zeman, ha dato tanto alla Roma e ai giocatori. Non a tutti, ma sicuramente a qualcuno, che sarà importante per l'avvenire della Roma