Altre 27/09/2012 14:10
Farmaci e insulti, Zeman-Juve sfida al veleno

Ma le eterne polemiche tra Roma e Juventus, dai 'centimetrì di Turone alla fuga di Capello, sono state incendiate dalla crociata zemaniana che riguardava soprattutto i rapporti roventi con Luciano Moggi. La santabarbara deflagra con l'intervista di Zeman il 25 luglio 1998 nel ritiro della Roma a Predazzo: «Le esplosioni muscolari? È uno sbalordimento che comincia con Vialli e arriva a Del Piero.È sempre più difficile resistere alla tentazione della pillolina magica. Il mondo del calcio è dominato dalla finanza e dalle farmacie». Vialli dà del terrorista a Zeman, Del Piero querela, Lippi chiede 5 anni di squalifica. Si aprono inchieste, Guariniello indaga, si scoprono magagne nell'antidoping, comincia un iter processuale che porta alla condanna del medico Agricola per frode sportiva (26/4/2004) poi assolto in appello nel 2005 e nel 2007 la Cassazione dichiara la prescrizione.
Il primo faccia a faccia avviene in una Roma-Juve 2-0 del 15/11/98: Lippi fuma il sigaro in tribuna, Zeman negli spogliatoi ha uno scontro con Ferrara. Ma è solo l'antipasto: il 30/11 Zeman parla di sorteggi arbitrali pilotati e nel ritorno a Torino (21/3/99) uova contro il pullman della Roma, cori e insulti al boemo ed è 1-1. Da allora è guerra totale. Sensi sceglie Capello, Zeman va al Napoli che torna in A e alla prima (30/9/2000) ospita la Juve di Ancelotti, 2-1 per gli ospiti e decide Del Piero («gol speciale per precisi motivi»); dopo un mese viene cacciato (anni dopo dirà «sono stato ingaggiato tramite Moggi per essere distrutto»). E in effetti Zeman viene emarginato: ritrova la Juve quando guida il Lecce e il 14/4/2004 perde 1-0 sul fango con gol del solito Del Piero e accusa l'arbitro De Santis : «la Juve ha portato i santini; con De Santis 15 vittorie in 19 gare; bianconeri vincono ma questa media è esagerata». Poi ha una querelle sulla taglia di Del Piero e nel ritorno è un'altra corrida: la Juve vince 5-2 (17/4/2005) e lui riceve solo insulti («Torino ha mostrato la sua inciviltà»).
Poi però ha la sua rivincita: vengono fuori le intercettazione con Moggi che dice a Giraudo il 22/12/2004 «Bisogna dargli una legnata»). Calciopoli travolge la Juve, Zeman aspetta sulla riva del fiume e ritrova i piemontesi in B con il Lecce: il 25/11/2006 i bianconeri vincono 4-1 tra cori e insulti pesanti (Agricola lo insegue mitragliandolo con complimenti ironici ) col boemo che chiosa: «Mi dispiace solo di non essere nero, altrimenti sarebbero stati puniti». Il resto è storia del 2012 con il fuoco che cova sotto le ceneri. Vialli (23/1): «Come si sentirebbe Zeman se qualcuno sospettasse di così tante energie del Pescara?». Facile la replica: «Proprio lui» con ripresa il 10/9: «Zeman è un paraculo, fa solo battaglie che gli convengono», che si tira la risposta: «Pensavo che avesse smesso coi farmaci». Ma in estate il boemo per mostrarsi in forma piazza un paio di ganci: Il 7/7 «Terza stella? 28 scudetti sono già troppi», rincara il 12/8 su Conte: «Con una squalifica lunga non si dovrebbe allenare». La Juve allora reagisce con Marotta il 13: «È inopportuno, intervenga l'Aiac» e poi con una battuta di John Elkann dopo la Supercoppa: «Carrera con una partita ha vinto più di Zeman in una carriera». Fino al botta e risposta di martedì con Ferrara («Ha leso l'immagine mia e della Juve», «Di questo se ne sono occupati i tribunali»). Nel ping pong infinito altri capitoli saranno scritti, e l'atmosfera sabato allo Juventus stadium sarà rovente. E Zeman per digerire fischi e insulti non potrà neanche fumare le sue sigarette in panchina
(ansa)